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Firenze. La ztl del centrodestra
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Articolo di Stefano Fabbri
10 ottobre 2024 15:07
 
L’espressione «provando e riprovando» fu usata da Dante Alighieri per indicare l’approvazione e la disapprovazione. Ma poco più di tre secoli dopo la stessa Accademia del Cimento che la prese a motto le attribuì anche un significato nuovo: quello di tentare e reiterare i tentativi per verificare un’ipotesi attraverso le galileiane «sensate esperienze».

Oggi l’epigono fiorentino di tale pratica, ma con meno successo, sembra essere Marco Stella, coordinatore toscano di Forza Italia, consigliere regionale con alle spalle una lunga esperienza in Palazzo Vecchio. Sì, perché con lui il centrodestra — o almeno Forza Italia — sembra volerci riprovare nella battaglia contro la Ztl lunga che l’amministrazione di Firenze intende attuare estendendo il divieto notturno per le auto private in centro a tutti i 12 mesi dell’anno e non solo d’estate. Il provando-e-riprovando di Stella non è nuovissimo.

L’esponente di FI è infatti considerato un campione di lungo corso della contrarietà ai limiti di accesso al centro, che fu anche uno dei suoi cavalli di battaglia durante la campagna che lo vide candidato sindaco nel 2014 contro Dario Nardella e dalla quale uscì con il 12% dei consensi, sebbene con un centrodestra diviso e frastagliato. Oggi, 10 anni dopo, ci riprova. Non a fare il sindaco, ma almeno a mitigare i paletti della Ztl e a battersi contro la sua estensione. E in una dura nota fa presente che il nuovo provvedimento allo studio penalizzerà negozi e soprattutto bar e ristoranti. I quali, seppure in attesa dei dati di fine stagione, a occhio non sembrano aver sofferto la mancanza di avventori. E tantomeno hanno subito una «forte riduzione» della loro attività in questi anni come sostiene il coordinatore regionale del partito azzurro. Anzi. Viene da pensare che la (presunta) difesa di una parte importante dei commercianti stia diventando per il centrodestra una specie di antico riflesso condizionato, neanche troppo così confacente agli interessi di quegli esercenti. E forse neppure troppo utile dal punto di vista del consenso, anche elettorale.

Se di consenso da conquistare si vuole parlare, sarebbe forse più redditizio occuparsi dei residenti-resistenti che in centro ci vivono. Quando oltre 30 anni fa venne varata la Ztl vi furono proteste vibranti. Anche con cartelli che paventavano l’improbabile morte per fame di orafi e gioiellieri della zona di Ponte Vecchio, che ancora godono fortunatamente di ottima salute. Chi, tra i commercianti, ha dovuto abbassare le saracinesche lo ha fatto più per le politiche che, travolgendo negozi storici e di vicinato, hanno trasformato il centro in un parco a tema per turisti, che a causa della Ztl. Politiche che hanno consentito di aprire molte altre saracinesche, anche e soprattutto nell’ipoteticamente «penalizzando» settore della ristorazione, e concorrere così all’attuale mangificio. E, provando e riprovando, il centrodestra rischia di perdere pezzi. Eike Schmidt, in nome della ragionevolezza, si è smarcato da questa battaglia. E dalla logica del muro contro muro.

(articolo pubblicato su Corriere Fiorentino - Corriere della Sera del 10/10/2024)


 
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