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Gb. Le madri raccontano gli effetti delle sanzioni comminate ai figli tossicodipendenti
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Articolo di Katia Moscano
24 aprile 2003 11:03
 
Quando la droga presenta il conto, i familiari dei drogati sono lasciati soli, a fronteggiare le conseguenze, come alcune madri raccontano.
Dall'inizio di aprile il Governo ha incrementato di 45 milioni di sterline la somma stanziata per il trattamento dei tossicodipendenti in Inghilterra e Galles, ma dato che circa mezzo milione di giovani fra i 16 e 24 anni usa le sostanza in classe A, questa somma risultera' insufficiente.
Il Governo si sta impegnando per dare un supporto maggiore ai genitori dei tossicodipendenti, a chi si prende cura di questi ultimi e ai loro familiari. Molte di queste persone coinvolte sono le mamme, le quali sono spesso vittime dimenticate della battaglia contro la droga e la loro voce dovrebbe essere ascoltata molto piu' spesso di quanto non lo sia.
Hope Humphreys, gestisce un bed e breakfast nel Somerset e sarebbe rimasta incredula se le avessero prospettato l'idea di scrivere un diario per un giornale nazionale o di dare suggerimenti al comitato parlamentare sulla politica della droga. Questo accadeva prima che suo figlio, James, fosse imprigionato per 2 anni e mezzo per possesso e spaccio di ecstasy. Le pastiglie erano per lui e per i suoi amici dell'universita' e questo fu il suo primo reato del genere. "Va benissimo" dice la Humphreys "che il Governo discuta di altri trattamenti da applicare, ma le condanne al carcere sono ancora troppo frequenti e qualunque sia la lunghezza della pena e' comunque un pezzo di vita. Inoltre, avere l'iscrizione nel casellario giudiziario ha impedito, al figlio, l'accesso ad un buon lavoro; anche le conseguenze per la famiglia sono state enormi".

Alto prezzo da pagare
Un'altra madre, Angela Harrison, conosce anch'essa molto bene l'argomento. Ha scritto il suo secondo libro sull'esperienza maturata con una figlia, Jamie, da lungo tempo tossicodipendente da crack. La ragazza ha toccato il fondo del crimine e della degradazione da quando, teenager, ha scoperto questa sostanza. Essa e' andata in prigione, si e' prostituita, ed ha visto il suo ragazzo orrendamente assassinato. E questo prezzo e' stato pagato non soltanto da Jamie ma da tutte le persone intorno a lei. Ora ha 30 anni, ma ha avuto 12 gravidanze, di cui 9 aborti. Due dei tre bambini nati sono stati adottati, ma le conseguenze su di lei e sul figlio, ora teenager, sono state devastanti. Afferma Angela, che ha allevato il ragazzino: " Max ha dovuto assistere ad avvenimenti talmente impressionanti che e' lui l'adulto e Jamie la bambina. Immaginate cosa possa significare per un ragazzino di 12 anni vedere la propria madre iniettarsi l'eroina in bagno o dopo avere preso il crack. Nessun stupore che ora egli soffra di depressione!".

Il tram-tram quotidiano
Ann Deighton ha una figlia di 19 anni, Debbie, la quale sta disintossicandosi dalla dipendenza da eroina e da crack. Lo scorso anno le sono stati inflitti 12 mesi di comunita' riabilitativa per la sua abitudine al taccheggio, in maniera da ripagare i danni provocati. Afferma questa madre: "quando senti qualcuno parlare dei trattamenti di recupero, penseresti che una volta sotto cura la battaglia sia mezza vinta, invece e' giusto all'inizio. Metterli nella condizione di cambiare la loro vita e' la parte piu' difficile e si riceve poco, prezioso, aiuto in questo."

Alla luce di queste esperienze, molti dibattiti dei media sulle droghe e' come se fossero stati "imbavagliati". La riclassificazione della cannabis e le questioni delle sanzioni ai drogati sono l'argomento degli editoriali sui giornali. Ma il supporto per i tossicodipendenti, cercando di superare un sistema legale che non e' certo adatto alla loro condizione, va avanti. E troppo spesso sono le madri che devono affrontare il problema.
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