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Georgia. Aperta la caccia agli spacciatori
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Articolo di Katia Moscano
20 agosto 2005 11:48
 
A seguito del sequestro di oltre 4 kg. d'oppio a Ponichala, alla periferia di Tiblisi, il ministro degli Affari interni Vano Merabishvili ha sollecitato l'impegno della collettivita' per sradicare il problema del consumo delle droghe nel Paese, e ha annunciato ricompense in denaro per coloro che forniranno informazioni utili alla polizia su consumatori e spacciatori di droga.
"Entro una settimana sara' inaugurata una nuova iniziativa: un bonus speciale di circa mille Gel (poco piu' di 289 euro) per coloro che aiuteranno la cattura degli spacciatori, e sara' attivata una linea telefonica ad hoc".
Ma il ministero, da solo, non puo' fare molto, per questo Merabishvili ha aggiunto: "Possiamo sequestrare molte quantita' di droghe, ma il numero degli spacciatori e dei consumatori non sta diminuendo. E' necessario cambiare l'atteggiamento verso i problemi sociali che attraversano la Georgia. Dobbiamo far si' che la tossicodipendenza sia vista come impopolare e dannosa anche per la comunita', cosi' che i consumatori di droghe si sentano a disagio nella societa'. Negli ultimi anni il consumo delle droghe e' diventato attrattivo e popolare".
Contemporaneamente, un gruppo di georgiani ha iniziato una campagna antidroghe dopo l'uccisione di un bambino. Una croce rossa e' stata dipinta sulle case di persone ritenute spacciatori. Il ministro si e' detto lieto delle azioni intraprese dai cittadini.
La direttrice dell'istituto di ricerche sui narcotici, Khatuna Todadze in un'intervista ha detto che secondo stime ufficiali ci sono 24 mila consumatori di stupefacenti, ma per altre essi sono 200/300 mila, di cui 80/90 mila si iniettano le droghe per via endovenosa.
La lotta alle droghe, per la Todadze, dovrebbe consistere in due elementi: rendere indisponibili le sostanze, dunque lotta agli spacciatori, e riduzione della domanda, ossia prevenzione e cure disintossicanti. "E' necessario creare programmi speciali, che ancora non ci sono in Georgia". Inoltre, i centri disintossicanti, la cui importanza e' evidente, sono insufficienti. "La Georgia ha limitate risorse per essi. Ci sono 3 ospedali nell'area, e nessuno nelle altre regioni dello Stato. E mancano accessi gratuiti alle cure, e non ci sono risorse finanziarie, per questo non molti possono accedervi, anche se vorrebbero", ha concluso la Todadze.
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