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 GERMANIA - GERMANIA - Germania. La bioetica divide l'Europa e ora anche i Verdi
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Articolo di Rosa a Marca
27 novembre 2003 19:16
 
La vicenda e' cominciata tra le polemiche, si e' conclusa tra gli insulti e presto potrebbe diventare un caso per la Corte costituzionale.
Da quando il 19 novembre il Parlamento europeo ha dato il via libera alla ricerca con le cellule staminali embrionali (300 a favore, 210 contrari), il galateo politico ha subito un brutto colpo. Gia' durante il dibattito, i contendenti si sono affrontati a suon di fondamentalisti e nazisti. Dopo la votazione, il vicepresidente del Parlamento Ingo Friedrich (Csu) ha parlato di decisione riprovevole, mentre i socialisti europei esultavano perche' l'assemblea aveva deciso a favore della ricerca contro i "pessimisti", e per il fatto che i seguaci del Vaticano e i Verdi avessero subito una "importante sconfitta".
I socialdemocratici non si sono espressi nei termini roboanti usati da Robert Goebbels, vicepresidente del Gruppo Socialista Europeo, pero' un terzo di loro ha votato a favore della proposta, convinti che la distruzione di embrioni umani abbia una giustificazione.
I Verdi invece non accettano ne' il finanziamento con i soldi comunitari ne' la relativizzazione del principio di dignita' umana.Hiltrud Breyer, deputata Verde al P.E. critica la frenetica attivita' di lobbing che e' stata riversata sui suoi colleghi nelle settimane scorse e sfociata poi in quel risultato. Se il 3 dicembre, il Consiglio dei ministri Ue dovesse seguire l'indicazione del Parlamento, secondo Breyer "verrebbe premiata la produzione di embrioni soprannumerari" e la fecondazione medicalmente assistita potrebbe diventare una dubbia fonte d'arricchimento per alcuni medici. Breyer vuole che si esamini se sussistano i presupposti costituzionali perche' la Germania sia costretta ad adottare delle misure proibite sul proprio territorio.
Non la pensa cosi' il socialdemocratico Wolf-Michael Catenhusen, sottosegretario al ministero per la Ricerca, secondo cui il finanziamento non sarebbe attaccabile dal punto di vista giuridico, giacche' quando i soldi approdano a Bruxelles diventano patrimonio comune. Ma anche gli esponenti di maggior spicco del partito della signora Breyer (Verdi) vogliono evitare una nuova discussione. Vorrebbero cioe' evitare quello che una cinquantina tra deputati ed esponenti politici Verdi ha in mente di fare: riproporre il tema durante l'assemblea di partito che si terra' a Dresda a fine novembre. Il tema proposto e': "I Verdi contro il nuovo corso della bio-politica". L'obiettivo e' di fare pressione sul Governo affinche' s'impegni con maggiore determinazione in sede Ue e di Nazioni Unite nella difesa del concetto di dignita' umana stabilito dalla Costituzione attuale. Ma la presidente dei Verdi, Angelika Beer, ricalcando le orme del cancelliere Schroeder ha spiegato che la posizione del partito e' nota, dunque non e' il caso di tornarci sopra.
Nel frattempo, il sottosegretario Catenhusen ha speso una parola in vista del Consiglio dei ministri Ue del 3 dicembre: in quanto minoranza, non si puo' che chiedere rispetto per il punto di vista tedesco e sollecitare "moderazione". Se la maggioranza non dovesse tenerne conto, la Ue diventerebbe definitivamente "l'apripista di uno standard etico di livello piu' basso".
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