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Germania. Prosegue il dibattito sulla riforma della legge
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Articolo di Rosa a Marca
8 novembre 2007 15:48
 
E' opportuno agevolare la ricerca con le cellule staminali in Germania? La vicepresidente del Gruppo parlamentare di Union, Katherina Reiche, dice di si'; la cancelliera, Angela Merkel, dice di no. Eppure, le possibilita' di una modifica legislativa appaiono abbastanza solide.
"Ci serve l'aggancio con i risultati promettenti di Usa e Israele", ha detto Katherina Reiche a Bild am Sonntag. "I nostri ricercatori hanno bisogno del libero accesso alle linee di cellule staminali embrionali", ha aggiunto. Trova ingiustificabile il fatto che in Germania i medici rischino di finire in prigione se scambiano i risultati del loro lavoro con i colleghi stranieri. "Bisogna cancellare la punibilita'", afferma l'esponente politica della CDU. Invece, la cancelliere Angela Merkel rafforza la contrarieta' di Union alla ricerca con le cellule staminali embrionali. "Non con noi", ha detto il 26 ottobre, a una conferenza regionale della CDU a Frankenthal.
La Germania ha una delle legislazioni piu' rigide in materia. Importazione e utilizzo di cellule staminali embrionali umane per ricerche di alto livello sono consentiti solo se le cellule staminali sono state reperite prima del primo gennaio 2002. I ricercatori che non s'adeguano al termine prescritto, possono essere perseguiti penalmente, anche se fanno esperimenti all'estero. Situazione spinosa, giacche' molti di loro se ne vanno all'estero proprio per questo motivo. Secondo quanto riferisce Handelsblatt, Reiche avrebbe dietro di se' un gruppo trasversale di parlamentari. Insieme a Thomas Oppermann (SPD) e a Ulrike Flach (FDP), vorrebbe presentare, entro dicembre, una proposta di legge finalizzata ad abolire la regola del termine di scadenza. La ministra per la Ricerca , Annette Schavan (CDU), vede invece di buon occhio una proroga. E anche qui ci sarebbe un consenso trasversale nei gruppi parlamentari. Da informazioni in possesso di Stuttgarter Zeitung, i politici competenti per la ricerca del gruppo della SPD partiranno presto con la raccolta di firme per inoltrare un'istanza di questo tenore. Il loro intento sarebbe di fissare la nuova data al primo maggio 2007. Inoltre, punterbbero alla non punibilita' per i ricercatori che lavorano all'estero su staminali embrionali. In base a stime del ministero della Ricerca e dei responsabili dei gruppi parlamentari, solo un'esigua minoranza dei deputati si opporrebbe alla modifica legislativa.
Nel marzo di quest'anno, i ricercatori hanno fatto pressione e sollecitato l'abolizione della data. L'iniziativa non mirava solo alla depenalizzazione della loro attivita' all'estero, ma scaturiva dal timore che con le vecchie cellule non fosse piu' possibile fare ricerca. Troppo vecchie quelle linee, e troppo oberate da mutazioni. Esprimevano il timore che avessero perso la loro specifica proprieta' di differenziarsi in qualunque cellula del corpo. E dunque, la ricerca risulterebbe vana. Reiche vuole che la regola venga semplicemente abolita, non sostituita con un'altra. Pensa che i ricercatori operanti nel Paese debbano poter avere la possibilita', con l'aiuto delle cellule staminali embrionali, di contribuire a trovare delle cure per malattie oggi incurabili. Un'opinione condivisa da Hans Schoeler, direttore dell'Istituto Max-Planck per la Biomedicina molecolare, che conduce esperimenti su cellule staminali embrionali di topo. Sostiene che i vincoli della legge danneggiano la competitivita' della Germania in ambito internazionale. Gli studiosi del settore non possono partecipare alla promozione europea di progetti che prevedono l'uso di staminali embrionali, percio' perdono terreno -ha spiegato al settimanale Focus. "Nel frattempo i buoi continuano a scappare". Dall'entrata in vigore della legge sulle cellule staminali, nel 2002, la ricerca di base ha fatto passi da gigante, sottolinea Schoeler. Tanto da far prevedere che portino a terapie per le quali, queste cellule estremamente versatili, non siano nemmeno piu' necessarie. Anche il neurobiologo di Bonn, Oliver Bruestle, critica la legge attuale. "Dobbiamo essere super prudenti e non possiamo nemmeno cooperare all'interno dell'Ue". "Cio' ridurra' ancora di piu' il nostro ruolo". Bruestle e' stato il primo ricercatore a richiedere l'importazione di cellule staminali embrionali.
Il presidente della Conferenza Episcopale tedesca, cardinale Karl Lehmann, ha invece messo in guardia da un modifica liberalizzatrice. "La promozione di ricerche di alto livello non puo', per nessuna ragione, comportare l'utilizzo e l'uccisione di embrioni umani". Lo spostamento in avanti della data svuoterebbe ancora di piu' il concetto di tutela proprio della legge, ha concluso il cardinale Lehman.
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