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Giornata mondiale contro la droga. L'appello dei capigruppo delle commissioni Giustizia e Affari Sociali della Camera
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22 giugno 2007 16:37
 
E' possibile celebrare il 26 giugno, Giornata Mondiale contro la droga, con spirito costruttivo e impegno politico per modificare l'attuale legge sugli stupefacenti.
Vicende di cronaca, proposte dettate in parte dall'emergenza spesso riconducibile ad una enfatizzazione mediatica, iniziative di segno diverso da parte di istituzioni locali e nazionali, hanno evidenziato la necessita' di sviluppare maggiormente il confronto.
Riteniamo sia urgente intervenire con approccio pragmatico, scevro da ideologismi che producono solo fallimenti. Nell'ultima Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze e' stato evidenziato il raddoppio sia dei consumatori di cannabis (2 milioni nel 2001 e 3.800.000 nel 2005), che quelli di cocaina (350.000 nel 2001 e 700.000 nel 2005); nel 2005, le oltre 90 mila segnalazioni per uso e possesso di sostanze stupefacenti riguardavano: 80% cannabis, 13% cocaina e 7% eroina. I prezzi al dettaglio delle sostanze nel mercato nero sono diminuiti, nonostante l'aumento dei sequestri.
Le istituzioni dovrebbero ripartire da questi numeri e capire cosa non ha funzionato nella politica repressiva e di criminalizzazione del precedente Governo, anche in considerazione del fatto che il consumo di cannabis, nonostante tutto, e' abitualmente considerato "normale". Avere messo sullo stesso piano tutte le sostanze, quelle che danno dipendenza fisica e che possono provocare la morte con una overdose e quelle che non danno dipendenza fisica -in caso psicologica- come la cannabis, e' un evidente errore che ha trasformato in delinquenti il malato-tossicodipendente e il consumatore medio di droghe. Se, come sostiene l'Organizzazione Mondiale della Sanita', la tossicodipendenza e' una malattia, sono urgenti politiche di riduzione del danno per cercare "solo" di salvare vite.
Dopo l'urgenza si dovra' anche affrontare la scelta proibizionista in se' del nostro ordinamento, mettendo mano all'adesione dell'Italia ai trattati internazionali che legano anche il nostro Paese a questa scelta.
Il ministro per la Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero, prima al Senato poi alla Camera, ha gia' illustrato le linee guida di un possibile intervento del Governo. Un buon contributo e una buona partenza, a nostro avviso: il consumatore di droghe dovrebbe essere punibile solo se provoca danno ad altri, mentre allo Stato sarebbero affidate prevenzione, cura e informazione nonche' lotta a criminalita' e narcotraffico.
Per le ragioni sopra esposte si sollecita la Camera dei Deputati, attraverso le commissioni competenti Affari Sociali e Giustizia, ad aprire al piu' presto un confronto fra le diverse proposte di legge al riguardo gia' depositate, che saranno integrate dal disegno di legge del Governo, quando formalmente depositato in Parlamento.
Il silenzio, sottovalutando un problema che riguarda tutta la societa', le liberta' dei singoli e l'economia, sarebbe perpetrare in quell'errore politico che ha generato e alimenta risposte sbagliate.

I capigruppo nelle Commissioni Affari Sociali e Giustizia:
Donatella Poretti - Enrico Buemi (Rosa nel Pugno)
Tommaso Pellegrino - Paola Balducci (Verdi)
Daniela Dioguardi - Daniele Farina (Rifondazione Comunista - SE)
Luigi Cancrini - Silvio Crapolicchio (PdCI)
Katia Zanotti - Carlo Leoni (Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo)
Giuseppe Astore (Italia dei Valori)
Lucio Barani (Partito Socialista-Nuovo Psi)
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