testata ADUC
Imprenditoria femminile meno ansiogena
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Redazione
8 settembre 2011 16:27
 
L'economia tedesca avrebbe urgente bisogno di loro -ma sono poche le donne che si rendono indipendenti, e chi lo fa abbandona facilmente il campo. Ad Amburgo un nuovo centro per imprenditrici vuole cambiare le cose: offre uffici a buon prezzo, posti liberi all'asilo nido e persone affini pronte a dar loro una mano.

E' il giorno delle decisioni: Chi potrà far parte della comunità? Quelle già insediate devono esaminare le quattro nuove domande e valutare i pro e i contro di ogni candidata -motivazioni, esperienze, l'impressione ricevuta. In fondo è un passo importante, e dal suo esito dipende il futuro di tutte loro.
Le candidate hanno fatto domanda per uno spazio in IFW -Interkulturelles Frauenwirtschaftszentrum- (Centro interculturale di economia femminile) che sorge nel quartiere St.Pauli. Il nome è abbastanza pretenzioso, ma dietro c'è un concetto accattivante. Lì le imprenditrici esordienti possono ricevere non solo uno spazio per lavorare, ma anche consigli e parole incoraggianti da donne con gli stessi loro intenti. Il criterio è simile a quello dei coworking spaces (spazi di lavoro condivisi) che fioriscono nelle grandi città.
Nell'IFW di Amburgo le donne desiderose di mettersi in proprio affittano un ufficio per circa 15 euro al metro quadro con il diritto di usufruire di sala conferenze, fotocopiatrice, cucina. Il preavviso di disdetta è breve, c'è la precedenza per un posto all'asilo nido interno. Il progetto è partito a maggio e per tre anni sarà sostenuto dal Fondo Sociale Europeo; in seguito la struttura dovrà farcela con gli affitti che incassa.

Importante la custodia dei figli
Ci sono studi che mostrano come in Germania un terzo degli imprenditori siano donne, ma che, statisticamente, sono soprattutto loro a lasciare la conquistata indipendenza. Il modello di IFW tiene conto proprio degli aspetti maggiormente responsabili di quei fallimenti:
- alle donne spesso serve una custodia dei figli per poter conciliare professione e famiglia;
- le imprenditrici detestano l'equazione "tavolo di cucina = posto di lavoro"; meno l'ufficio assomiglia all'ambiente di casa, meno formalità ci sono da sbrigare, e più si sentono stimolate;
- di solito le donne sono più comunicative degli uomini, vogliono relazionarsi tra loro in modo informale e senza imporsi; poiché all'inizio sono prudenti e con tanti dubbi, si danno reciprocamente quel sostegno che il partner non sempre vuole o riesce a dare.
Il senso d'appartenenza, e l'idea che nell'ufficio accanto ci sia una donna con esperienze simili, facilita l'avvio della nuova fase lavorativa. IFW è come un bozzolo, una protezione contro le avversità legate all'indipendenza, almeno fino a quando le cose non procedano in modo da richiedere spazi più ampi. Jessika Distelmeyer lo definisce "spirito" quel senso d'appartenenza tra donne. Lei organizza corsi di perfezionamento per pedagogisti. E' seduta in una comoda poltrona di vimini accanto a una teiera fumante, una lampada a stelo emana una luce diffusa. Nessun lampadario accecante né brusio di fotocopiatrice.

Precedenza alle immigrate
"E' qualcosa di nuovo", dice. "I locali arredati da donne sono semplicemente diversi". Molte di quelle che approdano al Centro hanno dai trenta ai quarant'anni, sono stufe di fare l'insegnante o la postina e sentono il bisogno di cambiare. All'IFW diventano consulenti o si dedicano alla naturopatia.
"Diciamo in modo consapevole: adesso vogliamo fare ciò che ci sta a cuore", spiega la signora Distelmeyer. Per le donne, cambiare almeno un po' la società e restare fedeli a se stesse anche nel lavoro è più importante che arricchirsi. "Identificazione", è uno dei termini più usati per spiegare la spinta iniziale; poter fare finalmente ciò che rende felici.
Eppure il rischio di non riuscire come libere professioniste è grande dal punto di vista finanziario, personale, psichico. Lo dimostrano gli esempi delle imprenditrici che hanno smesso: rimpiangevano la sicurezza del lavoro dipendente.
All'IFW le donne si dissuadono vicendevolmente dall'abbandonare il campo. Le une aiutano le altre: avviene quasi sempre. Se una di loro ha un dubbio fiscale, l'avvocata che lavora due uffici più in là sa come risolverlo. Se un'altra cerca un locale per organizzare un evento, la collega del piano di sotto è pronta a darle una mano. L'atmosfera è rilassata, le porte degli uffici sono per lo più aperte giacché nei corridoi capita spesso qualcosa.
IFW si muove anche su un piano interculturale. Dovendo scegliere tra due candidate con pari requisiti, la precedenza spetta alla donna con retroterra migratorio. Sono infatti le migranti ad avere più difficoltà a trovare un lavoro, sicché rendersi lavoratrici indipendenti è quanto mai importante per loro.

(articolo di Katharina Pauli per Der Spiegel, 04-09-2011. Traduzione di Rosa a Marca)
Pubblicato in:
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS