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L’informazione italiana. La provincia dell’ex-impero
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13 novembre 2024 9:28
 
 
La quasi totalità dei media - ieri sera i tg e stamane i quotidiani - aprono con l’esternazione di Elon Musk contro i giudici italiani che, dopo le sentenze che hanno bloccato il trasferimento di alcuni migranti nei campi italiani in Albania, ha detto che questi magistrati dovrebbero essere mandati via. 

L’esternazione di una persona famosa e importante, non di un capo di Stato che, per esempio, potrebbe giustificare chi lo ha attaccato per ingerenza nei fatti interni dell’Italia. Libertà di espressione è questo e altro. Le valutazioni politiche, di chi vi ha goduto e chi si è arrabbiato non ci interessano… i calibri politici sono quel che sono e si manifestano gettandosi a capofitto in queste vicende. Aspettiamo - per completare il quadretto - le interrogazioni parlamentari…

Noi siamo rimasti basiti per gli ampi servizi giornalistici che gli sono stati dedicati, anche di oltre 5 minuti in tg della sera - ora di punta - che mediamente durano 30 minuti. In un mondo con due guerre che abbiamo praticamente in casa, la discussione sulla legge di bilancio, episodi di cronaca adolescenziale e femminile da incubo, corruzioni che dilagano…. Musk dixit… 

Per giornali e tv private, ognuno fa come crede, agli utenti e lettori il giudizio su come valutare e se continuare a premiarli seguendoli e/o acquistandoli.

Diverso se queste scelte editoriali sono fatte dalla tv di Stato, che noi paghiamo con le imposte. Ad ognuno la valutazione se continuare a finanziare questo servizio, chè può anche essere fruito (streaming) senza pagare il canone.

Per entrambi, privati e statali, una osservazione: la nostra informazione è da provincia dell’ex-impero, quelli dei potenti statunitensi che “impero” nel mondo non lo sono più e che - ironia dei fatti - sembra che, soprattutto dopo la vittoria di Trump, scalpitino come non mai per levarsi questo fardello di “guardiani del mondo occidentale” soprattutto Europa .

Chissà se e quando cresceremo e, soprattutto, chissà se questa nostra percezione sia diffusa oppure noi siamo dei poveri snob imbecilli.


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