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Investimenti finanziari. Alcune regole di base: semplicita' e disciplina
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Articolo di Matteo Lombardo *
25 marzo 2011 10:48
 
Investire è semplice, ma non facile (Warren Buffett)
Il mondo della finanza ha elevato l’arte di trasformare il semplice in complesso in una vera e propria industria: in nessun campo le strutture complesse e la matematica applicata sono così amate e riverite. Il motivo di questa ossessione per una non necessaria complessità è uno solo: è più facile applicare commissioni elevate per qualcosa che sembra esoterico.

Benjamin Graham ha scritto: “In genere si ritiene che la matematica produca risultati precisi ed affidabili; ma nei mercati finanziari, più elaborati ed astrusi sono i calcoli, più incerte e speculative sono le conclusione che possiamo trarne. Ogni volta che l’algebra o formule complicate sono introdotte, dovete considerarlo come un avvertimento che il proponente sta sostituendo la teoria all’esperienza ed alla logica, soprattutto per dare alla speculazione l’aspetto di un solido investimento”.

Le regole di base di un investimento di successo sono invece la semplicità e la disciplina: nel lungo periodo il vostro rendimento sarà determinato da quello che comprate e da quanto lo pagate. Una eccessiva complessità e formule macchinose (siano esse in obbligazioni strutturate, bonus certificates, polizze unit-linked, …) servono solo gli interessi del proponente, non quelli del risparmiatore.

Cinque errori da evitare

Anche se ad una prima impressione può sembrare difficile da credere, gli investitori individuali hanno dei significativi vantaggi rispetto ai professionisti che ogni giorno si propongono di gestire i loro risparmi. Per poter approfittare di questi vantaggi, però, occorre che i risparmiatori evitino alcuni errori.

Errore 1: ascoltare i “rumori di fondo” invece di perseguire i propri obiettivi
Uno dei maggiori problemi per gli investitori è districarsi attraverso quei “rumori di fondo” che si sentono ogni giorno su giornali e TV, tutte quelle chiacchiere di esperti finanziari, analisti e manager che sono completamente inutili al processo di investimento. Vi è infatti un’abbondanza di queste informazioni, spesso disseminate con le migliori intenzioni, ma che a volte possono nuocere gravemente alla salute dei vostri investimenti.
Molti risparmiatori pensano infatti di essere pienamente razionali, ma in genere sono soggetti ad inseguire dati casuali. Come ampiamente dimostrato dalla finanza comportamentale, quasi tutti provano più dolore ed angoscia da una perdita del piacere che ottengono da un guadagno dello stesso ammontare (“le sconfitte bruciano più delle vittorie”). Pertanto, per quegli investitori che si focalizzano sui risultati giornalieri dei loro portafogli, i periodi di gioia sono ridotti mentre quelli di sconforto sono numerosi. Il problema è che lo sconforto crea ansia, che in genere porta a fare scelte sbagliate; in parole povere, monitorare continuamente la performance del vostro portafoglio è altamente sconsigliato, anche se molti continuano a dirvi diversamente. Quando un investitore si focalizza sui movimenti di breve periodo, quello che osserva è la variabilità del portafoglio, non il suo rendimento. Questa persona sarebbe in una situazione di gran lunga migliore se si limitasse a leggere i rendiconti del proprio portafoglio solo su base trimestrale (o ancora meglio annuale).

Errore 2: fare il market timing
Ogni mese dozzine di azioni e fondi salgono o scendono di oltre il 10%; alcuni di questi sembrano inoltre muoversi in una banda di prezzi ben definita. Se riusciste ad identificare quale società o fondo si muoverà in quale direzione potreste comprare ai minimi e vendere ai massimi, creando una specie di macchina per fare i soldi.
Questa è davvero un’eccellente strategia, ma con un piccolo problema: nel mondo reale non funziona. Nel breve periodo i movimenti di mercato sono essenzialmente imprevedibili, mentre gli investitori si ostinano a cercare di riconoscere uno schema in dati casuali: fissate un grafico abbastanza a lungo e vi apparirà una strategia vincente – solo per vederla svanire quando ci investite dei soldi veri.
Con questo tipo di strategie alle volte si guadagna. Ed alle volte si perde. Così funziona con eventi casuali. Per i vostri investimenti volete qualcosa che abbia delle aspettative migliori che scommettere sul lancio di una moneta: quindi cercate di evitare il market timing e focalizzatevi sul prezzo e la qualità di quello che comprate.

Errore 3: ignorare i costi
Commissioni, costi di transazione e tasse sono la rovina dei piccoli risparmiatori. I vari gestori si prodigano a convincervi ad affidare loro i vostri soldi perché vogliono trattenerne una parte, e questo avviene sotto molteplici forme: caricamenti, spese dei fondi, commissioni di gestione, spese di tenuta conto, spread tra prezzi lettera e denaro,... Se avanza un qualche profitto, lo stato è ben lieto di intervenire e prendere la propria parte sotto forma di tassazione.
Cercate di essere sempre ben consapevoli di quello che pagate: poiché costi più alti equivalgono a rendimenti inferiori, cercate di minimizzare queste spese. Comprate i fondi con il TER minore (ad esempio fondi passivi e ETF). Non entrate ed uscite continuamente da un mercato. Sareste sorpresi da quanto spesso i gestori professionisti fanno esattamente questo, che si traduce solo in maggiori costi (tasse e commissioni) per voi.

Errore 4: comprare quello che è di moda
Lo abbiamo già visto con la bolla Internet e lo rivedremo ancora con la Cina, i mercati emergenti, le commodities, gli hedge funds per tutti, ….
Quando individuate un nuovo trend (demografico, politico, tecnologico o altro), fate attenzione ad assumere che questo continuerà all’infinito o che avrà un effetto positivo sul vostro portafoglio sotto qualunque scenario. Investire in un mercato che ha il vento a favore è un ottimo punto di partenza, ma considerate anche come vengono sfruttati questi vantaggi: Apple, Microsoft e Intel hanno prosperato, i loro imitatori molto meno.

Errore 5: investire come in un casinò
I mercati (in particolare quelli azionari) possono sembrare come Las Vegas. Un giocatore può entrare al Bellagio, puntare sul 17 nero e vincere. Un investitore può, in completa ignoranza, comprare un’azione e guadagnarci. Ma come al casinò, in borsa non si viene respinti per incompetenza o mancanza di buon senso: solo quando finiscono i soldi.
Investire in azioni per il brivido o con la speranza di raddoppiare i propri soldi è assolutamente lecito, così come lo è giocare a blackjack o alla roulette. Ma in entrambi i casi i giocatori non dovrebbero essere sorpresi, arrabbiati o peggio ancora indignati se perdono.
Se il vostro obiettivo è investire per ottenere risultati soddisfacenti nel lungo periodo, non trattate le borse come dei casinò. Non comprate su sensazioni, suggerimenti o speculazioni, ma piuttosto perché conoscete la società (o il fondo) nel dettaglio. Cercate sempre di comprendere: 1) il suo valore intrinseco, 2) la strategia che persegue, 3) le qualità dei managers/gestori, e 4) i possibili ostacoli che potrebbe incontrare sulla propria strada.

Semplicemente evitando questi cinque errori aumenterete in maniera esponenziale le probabilità di ottenere rendimenti soddisfacenti, molto più che comprare un altro libro “Come investire €1.000 ed avere €1 milione in due anni”.


* Consulente Finanziario Indipendente che offre servizi di advisory di portafoglio ed analisi di strumenti finanziari incentrati sulla pura consulenza in assenza di conflitto di interessi. Per maggiori informazioni: www.kcapitalgroup.com
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