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Iran. Tossicodipendenza in aumento, che fare?
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Articolo di katia Moscano
8 dicembre 2003 11:51
 
Il Paese ha pagato un prezzo alto nella lotta alla droga: 3.500, tra poliziotti e soldati, sono stati uccisi in scontri con trafficanti e miliardi di Usd sono stati spesi, negli ultimi venti anni. In questo lasso di tempo, 2,7 milioni di persone sono state arrestate per crimini collegati alle droghe e piu' di 10 mila trafficanti e spacciatori sono stati giustiziati. Secondo la legge iraniana il possesso di piu' di 30 grammi d'eroina o di 5 chilogrammi d'oppio e' punibile con la pena di morte, anche se negli ultimi anni le condanne eseguite sono diminuite.
Nella Repubblica Islamica il consumo e' aumentato. Ufficialmente ci sono 2 milioni di tossicodipendenti, ma esperti ritengono che ce ne siano, invece, dai 5 ai 6 milioni. La tossicodipendenza e' causa delle violenze domestiche o della prostituzione, non dimenticando che e' anche causa della diffusione, rapida, del virus dell'HIV/AIDS. Il 70% dei casi di infezione riscontrati riguarda tossicodipendenti che si iniettano la droga per via endovenosa. I maggiori consumatori d'oppio ed eroina sono i giovani, ma essi consumano anche le droghe sintetiche, come l'ecstasy. E proprio l'eta' giovane a preoccupare maggiormente il Governo, perche' il 70% dell'intera popolazione ha un'eta' inferiore ai 35 anni. Alcune cause sono da ricercare nella disoccupazione, il cui tasso e' del 20% e nell'assenza delle liberta' sociali. Dalle dichiarazioni dei giovani tossicodipendenti si apprende che essi usano la droga per evadere dalla realta', "Non ci sono molte distrazioni in giro e le droghe sono molto economiche", ha dichiarato un ventitreenne di Teheran.
Anche se il possesso di qualsiasi droga e' vietato, un consumo estemporaneo e' spesso tollerato e le pene per il possesso non sono sempre strettamente applicate. In molte occasioni, per un crimine commesso per la prima volta (collegato alla droga) le forze dell'ordine ammoniscono il reo e lo flagellano. Invece, per piu' di una volta e secondo la severita' del giudice, la condanna puo' essere la pena detentiva. Gli esperti e i responsabili antidroga dichiarano che le strategie per combattere le droghe si sono rivelate improducenti, segnalando l'importanza della prevenzione e della disintossicazione. La tossicodipendenza e' vista piu' come un problema sociale che criminale.
Il dottor Said Jahanshahi ha lanciato il primo sito in rete su questo problema e afferma: "Oggi c'e' molta piu' attenzione alla prevenzione -infatti, ci sono meno arresti rispetto al passato- anche se le leggi, di fatto, non sono cambiate, ma e' il punto di vista da cui si guarda il fenomeno ad esserlo. Inoltre, anche i fondi destinati alla misure preventive sono aumentati. L'Iran's Welfare Organization, sta ora impegnandosi in iniziative per far si' che le sostanze illecite non siano piu' un "aiuto psicologico" per i giovani".
Le droghe sono disponibili in Iran soprattutto nelle zone di confine con l'Afghanistan. L'80% dell'oppio e il 90% dell'eroina sequestrata nel mondo proviene dall'Iran, ma queste percentuali sono solo il 15% del totale della droga che entra nel Paese.
William Samii, un analista per l'Asia sud-occidentale della RFE/RL (Radio Free Europe/Radio Liberty), e' pessimista sull'eventualita' che l'Iran riesca ad interrompere i flussi di droghe dal confine orientale. "E' una zona molto estesa ed impervia, quasi 936 Km di deserto e montagne. La polizia, l'esercito e il corpo di guardia dei rivoluzionari islamici controllano quella fascia di confine, ma e' molto difficile per loro coprirla interamente, inoltre i trafficanti sono bene equipaggiati. Quello che l'Iran puo' fare e' lavorare con l'Afghanistan affinche' i contadini coltivino meno droghe. Sfortunatamente questo non e' proprio un potere esclusivo dell'Iran. D'altra parte, come si possono aiutare i contadini afghani se essi non hanno alternative alle colture d'oppio, non possono che continuare a coltivarlo. Questo sara' il punto cruciale, per tutti i Paesi dell'area, negli anni a venire".
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