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L’irriverente arriva alla stazione di Firenze. Ah, l’Alighiero…
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Articolo di Vincenzo Donvito
20 aprile 2018 16:19
 
 “Lasciate ogni speranza o voi che entrate”. E‘ questa la frase che andrebbe messa all’uscita della stazione Fs di Santa Maria Novella a Firenze, quella nel centro cittadino, come ingresso a chi si appresta a visitare la citta’ del Giglio (ovviamente con relative traduzioni nelle lingue turistiche piu’ diffuse). E bisognerebbe addestrare i vigili urbani a rispondere ai vari turisti che chiedono spiegazioni, proprio come nella Divina Commedia Dante fa con Virgilio: che vuol dire? -chiedera’ il turista-Dante al vigile-Virgilio. E quest’ultimo lo ammonira’ rassicurandolo di non aver paura di entrare e lo rassicurera’ per affrontare le anime tristi dei dannati lasciando ogni esitazione e titubanza. Il turista visitatore esitera’ perche’ davanti a se’ trovera’ una selva oscura, tutti i pali della nuova tramvia, e non sapra’ dove andare. E il vigile-Virgilio, con la saggezza di guida dell’Inferno dantesco, lo rassicurera’ ancora: qui i taxi, la’ la tramvia, piu’ in la’ gli autobus sopravvissuti, occhio ai bagarini. A quel punto il turista-Alighiero si addentrera’ nella selva e… si’, trovera’ l’inferno di via Cerretani, con ciclisti falciati e corpi straziati in terra dopo essere entrati in voragini tra un sanpietrino e un altro, gli odori strazianti dei fritti e delle finte cioccolate dei waffel e delle crèpes, i luminosi gelatai con montagne di nevi colorate a cinque euro alla coppetta “per farsi un’idea del gelato italiano”, i semafori che non sai quando fermarti e quando andare, visto il via-vai continuo col rosso e col verde come arredi cromatici, gli altrettanto strazianti rumori dei motorini fino alla gimkana -quasi al Duomo- tra auto parcheggiate, che per scendere dal marciapiede il nostro Alighiero si deve ingegnare per non comprimersi tra un muso e un bagagliaio. Raggiunto l’apogeo, rinfrescato e affascinato dalla bellezza dell’opera del Brunelleschi, scansando offerte di opere stese in terra a mo’ di red-carpet verso il paradiso, ecco che l’Alighiero, ridisceso agli inferi nonostante il veritiero paradiso marmoreo del Duomo, si comprime lo stomaco: l’acre odore di pizza spizzata lo fara’ tornare alla realta’, e se poi la vedra’… dolci ricordi della pizza di plastica con cui giocava da bambino.
A questo punto, il turista-Alighiero sara’ aduso e prevenuto? That’s Italy, that’s Florence, guy. Beh, pero’, se il nostro “guy” avra’ voglia e tempo, quella citta’ che si e’ presentata con la selva oscura dei pali di piazza della Stazione, potra’ offrirgli tante e tante prelibatezze e meraviglie, umane, architettoniche, storiche, artistiche. Ma, pur se trovera’ tanti Virgilio a dargli una mano, l’impatto gli restera’.
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