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L’irriverente europeista è una persona comune: non ne può più co’ ‘sti british
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Articolo di Vincenzo Donvito
11 dicembre 2018 12:12
 
 Povera Teresa Maggio, non vorrei essere al suo posto. S’è fatta un culo come una casa per cercare di trovare un accordo con i quasi trenta dell’Unione che, con l’apparente disponibilità e comprensione e apprezzamento che deriva dalle conseguenze delle decisioni democratiche (referendum Brexit), hanno perso giorni e giorni per cercare di aiutarla a farsi meno male soprattutto per gli irlandesi del nord ché sennò le fanno un casino che scoppia una guerra mondiale. Bene, l’accordo l’ha trovato, ma al suo Parlamento sembra che non ne vogliono sapere e, piuttosto che farsi votare contro, è ripartita per Bruxelles (spendendo poco per non creare polemiche coi laburisti di Corbyn, ed ha preso Ryanair, senza pagare supplemento bagaglio). Ma lì sembra che non vogliano sentire tante ragioni: oh dio, lo dicono ora, poi, si sa, la politica fa miracoli… vedremo.
Ma intanto, io che pur irriverente sono federalista europeo convinto e attivo, non ne posso più. Ma possibile che dobbiamo stare a perdere tanto tempo e denaro (anche se in diversi viaggiano con Ryanair) co’ ‘sti british che non ci vogliono…. È come quando fai la corte a qualcuno, se non ci sta, smettila, sai quanti uomini o quante donne ci sono sulla faccia della terra… Sì, lo so, qui più che corte è la fase successiva, quella del divorzio. Ma anche qui, è inutile stare a litigare ché intanto i figli sono diventati grandi e se ne vanno per conto proprio, e i mobili della casa in campagna sono diventati tanto vecchi che cascano solo a guardarli.
Sai cosa si potrebbe fare? Prendere la signora Maggio da una parte, insieme a quello biondo nevrotico col ciuffo e dir loro: ok, andatevene. Subito. Senza accordi. Si scioglie tutto quello che c’è stato e continua ad esserci tra noi. I privati? Che facciano quello che vogliono: banche, aziende di tutti i tipi. Ma è bene che ognuno sappia che i rapporti tra Ue e Uk saranno come quelli, per esempio, tra Ue e Sudan del Sud (per dire, uno dei Paesi più sfigati dove la diplomazia è vicina allo zero). Quindi noi di Ue dovremmo oblbigare tutti i nostri cittadini (quelli col passaporto che ha la scritta Unione Europea) ad avere un visto per lasciare l’Unione alla volta dell’Uk. E voi, dovreste pretendere altrettanto per gli unionisti europei (non confondeteli, per favore, con gli altri unionisti, quelli irlandesi) che vengono da voi. Così si starà bene tutti e due: noi che vi avremo levati di torno ché non se ne può più, e voi che probabilmente avrete subito la sterlina forte. Del resto, possiamo fare a meno senza tanti problemi della vostra orrenda Marmite, mentre quelli bravi come i Beatles ci arriveranno lo stesso: e poi ci coinvolgerete meno quando continuerete ad inventarvi armi di distruzioni di massa (come in Iraq) per giustificare i vostri pruriti bellicosi. E per i viaggi, chi se ne frega, possiamo fare a mano senza problemi dell’hub di Londra. Mi dispiace per mia zia bristish che abita a Bristol, ma se vogliamo vederci, come per l’appunto si va in Sudan del Sud, andremo reciprocamente in Italia/Ue e in UK programmandolo con anticipo e spendendo un po’ di soldini.. vedrai che ci incontreremo anche più di prima.
Sì, lo so, questo irriverente federalista europeo ed attivo può sembrare un po’ incosciente. Ma in Italia ora va per la maggiora il ragionare con la pancia (i pancisti ce li abbiamo anche al governo), ed ogni tanto mi adeguo per sentirmi persona qualunque e comune.
Che succederà, nel caso io fossi stato un preveggente? Scenari divertenti per un film di fantapolitica… ma siamo sicuri che saranno tanto diversi dalla realtà a cui stiamo assistendo?
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