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L’irriverente intimorito e preoccupato davanti al ministro Plenipotenziario
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Articolo di Vincenzo Donvito
3 dicembre 2018 10:09
 
  Quando ero bambino, al festival dello Zecchino d’Oro del 1962, impazzava la canzone “Fammi crescere i denti davanti, te ne prego bambino Gesù”. E tutti i piccini, me compreso, la cantavano in modo naturale, come parte della propria quotidianità. Ed io, che mi erano caduti gli incisivi proprio in quei giorni, non facevo altro che pensare e ripensare al bambino Gesù perché, visto che ero proprio esteticamente impresentabile, me li facesse ricrescere. Eh, urka, Gesù mi ascoltò e me li fece ricrescere, con quella velocità tipica delle dinamiche della crescita nei bambini di quell’età. Ottima occasione non per rafforzare il mio credo cristiano (certe domande e dubbi non me li ponevo ancora) ma per essere sereno nella mia quotidianità: non solo il mio angelo custode ma addirittura Gesù vegliava sui miei denti. Poi crescendo mi sono sciupato o sono migliorato (dipende dai punti di vista) e non ho più chiesto a Gesù di intercedere per i miei denti, o le mie ginocchia sbucciate o il raffreddore della mamma o della sorellina; ci provai anche con qualche voto a scuola, ma mi accorsi che qualcosa non funzionava perché i voti dipendevano solo dalla mia volontà e non dallo scorrere biologico e fisico della vita.
Questo ricordo di bambino mi è venuto nel leggere cosa ha detto stamane ad una radio il nostro ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “… chi tiene Gesù fuori dalla porta della classe non è un educatore” (1). Non ho potuto non pensare a tutti gli educatori che mi sono capitati (a parte le elementari dove c’era ancora il maestro unico che faceva tutto inclusa la religione) dalle medie all’università…. tutti cattivi educatori o, peggio, come se non fossero degni dell’epiteto “educatore”, non-educatori? Se lo dice il ministro dell’Interno, un po’ di verità ci sarà. E poi è lui stesso che ce lo ricorda ad ogni pie’ sospinto che è stato votato dalla maggior parte degli italiani e quindi, di conseguenza, ha ragione più di qualunque altro. E poi ho pensato: ma è il ministro dell’Interno, cioè il ministro della Polizia, che se dice cotanta verità su Gesù ed educatori, pur non essendo ministro della Chiesa (!!) e della Pubblica Istruzione, o sono io che non ho capito nulla sull’assetto istituzionale dei nostri governi, oppure non mi sono accorto che c’é stato un rimescolamento tale per cui il ministro della Polizia è il ministro Plenipotenziario. Più del cosiddetto premier (Giuseppe Conte, al secolo, per chi non ci avesse fatto caso) e unificante di tutti gli altri ministri di Palazzo Chigi.
Buono a sapersi. Non si smette mai di apprendere, anche quando i denti davanti non mi cadono più in modo naturale.
A questo punto, fremente, aspetto che cosa ci ricorderà il nostro ministro Plenipotenziario per la Befana. Che chi non ci crede e non l’aspetta non gioca bene coi suoi doni?

1 - Presepe: Salvini, maestro che tiene fuori da porta Gesu' non educa = (AGI) - Roma, 3 dic. - "C'e' parte di Chiesa che va politica, soprattutto alte gerarchie, ci sono poi i parroci, i missionari che la pensano diversamente. Per il presepe mi auguro che ci siano tanti educatori ed educatrici: non penso che Gesu' bambino possa disturbare. Chi lo tiene fuori dalla porta della classe non e' un educatore". Lo ha detto il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini in diretta su 'No stop news' su radio Rtl 102.5. (AGI)
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