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L’Irriverente a Palazzo Vecchio come il filantropo russo
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Articolo di Vincenzo Donvito
7 ottobre 2018 12:27
 
 Viatcheslav Moshe Kantor, è un nome che, a parte il classico Mosé, è impronunciabile e decisamente difficile da memorizzare. Poi, non è neanche tanto famoso nel grande pubblico (sui media è una rarità, o al massimo lo si ricorda come “il magnate russo”). Ma sulle cronache fiorentine di alcuni media è diventato una sorta di kult * grazie ad alcuni episodi:
- ha dato 134 mila euro per affittare il Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio per festeggiare i suoi 65 anni,
- il Sindaco di Firenze gli ha dato le chiavi della città.
Nel primo caso c’e’ una ricaduta da “ancien regime” che, ogni volta che si manifesta in questa città (e non solo), mi vien voglia di rifugiarmi nell’Alto Mugello a svernare e andare a Marina di Grosseto a passare l’estate. Una certa stampa impazzisce nell’elogiare e descrivere la festa sì da far schiattare tutti i presunti invidiosi che vivono di cronache di principesse in Costa Azzurra o Smeralda; e lo fa nell’immaginabile stile che vorrebbe sembrare internazionale, acculturato e dotto che, per dire che la torta della festa è frutto di un pasticcere (nessuno avrebbe pensato che l’avrebbe potuta comprare tra quelle confezionate alla Lidlt...) scrive che la torta da mille e una notte è opera di un “cake designer”…. ‘sti cazzi!!! Roba da “arKi star”…. E, come se non bastasse, ci viene ricordato che tra i 250 invitati (ovviamente tutti vip) c’è pure Tony Blair, sì proprio quello che con Bush è responsabile della guerra in Iraq e che, quando appare, tutti (tranne i gazzettieri di questo stile) fanno finta che non ci sia, tanta è la vergogna.
Nel secondo caso (chiavi della città), è solo una questione di prezzo. Cosa avrebbe fatto questo signore per la città di Firenze? Ci ** ha semplicemente dato 134 mila euro. Pochini, a nostro avviso, visto il prestigio delle vestigia, ma meglio di un dito nell’occhio, ora poi che i Comuni hanno avuto grossi tagli dalle erogazioni statali, “Bella mossa”, questa del Sindaco Nardella: il governo che lui non ama gli dà meno soldi, ed è il governo sovranista, quello che dice di essere contro i capitali internazionali che -sempre a loro avviso- ci rendono più poveri ed inquinano le istituzioni di Bruxelles… qual è a sua risposta: il ricco capitalista, ovviamene filantrofo (e -culo- anche ebreo, di quelli più abili, di quel European Jewish Congress che per i nostri sovranisti è il simbolo del complotto pluto-giudaico mondiale che ha come strumento la Ue) che affitta il palazzo per eccellenza della città, poi dà soldi anche al Teatro La Pergola per lo spettacolo di Katy Perry… e chissà se il “cake designer” è a Km zero e quindi a ricaduta per qualche artigiano locale. Una vera sfida del nostro Sindaco, a suon di soldoni. Forse una delle sue prime azioni di campagna elettorale (dopo il caffè al bar della Maria e il pranzo a casa della famiglia Cappelli) per cercare di farsi rimandare a Palazzo Vecchio a continuare la sua opera.
Per concludere. Io ho la stessa età del nostro ricco ebreo, anzi sono più vecchio ché li ho fatti a febbraio scorso. Non ho potuto non pensare al mio compleanno in quel grigio giorno di freddo dello scorso inverno, quando -da buon orso quale sono- son riuscito a farmi fare gli auguri solo da mia figlia, dalla mamma di mia figlia e da mia sorella. Chissà se sono stato più felice io o il riccazzo di Nardella? O felici, o tristi entrambi? Boh! Comunque, un gran bel messaggio il nostro Sindaco ha dato ai ragazzi della città: se non avete soldi, col cazzo che vi dò il Salone dei Cinquecento per un Rave party.

* al pari di Marina Abramovich, che dove ti giri, questi giorni a Firenze, vedi la sua faccia, anche nelle pubblicità fisse travestite da notizie di alcuni media
** si usa il “ci” quando si vuole rimarcare che la questione, in quanto contribuenti e sudditi dell’amministrazione, ci appartiene.
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