testata ADUC
L'Italia dei divieti senza il modello dei bobbies britannici
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Vincenzo Donvito
21 agosto 2001 15:33
 
Storie dell'estate dei divieti, quella dei controlli nei campeggi di questa o quell'altra fascia costiera (ma pare particolarmente intensi nella zona del Grossetano che scende verso il Lazio, passando da Orbetello). "Operazioni programmate -dice il comandante dei Carabinieri di zona- per la prevenzione dello spaccio e dell'uso di sostanze stupefacenti. Interventi estesi anche al controllo delle discoteche". E quindi, ecco i primi risultati: una ventitreenne di Latina, in vacanza, denunciata per qualche grammo di tradizionale fumo; e poi 4 giovani turisti di Roma e Milano, anche loro cuccati con gli spinelli.
Fanno il loro dovere, i Carabinieri. E' innegabile: la legge e' legge! Ma, proprio in questi casi e circostanze, ci sembra di osservare e commentare la legge con la stessa incredutilita' con cui, per esempio, osserveremmo e commenteremmo chi fa pagare una multa al commerciante che si sta gustando un gelato del suo bar e non ha fatto il relativo scontrino fiscale.
La legge e' legge!
Ci domandiamo, visto l'incedere impetuoso del processo d'integrazione europea, se "la legge e' legge" anche per la polizia britannica e scozzese, che proprio in queste settimane ha fatto sapere che, di sua iniziativa, non sta piu' dietro ai ragazzi che si fanno spinelli e pasticche (tranne redarguirli quando proprio gli cascano tra i piedi), perche' ha cose piu' importanti da fare per mantenere l'ordine e la sicurezza pubblica; e non ha trovato alcun magistrato o politico che cominciasse a tuonarle contro e a prendere provvedimenti per farla essere fedele esecutrice della legge: il dibattito in Gran Bretagna (decisamente trasversale rispetto alle forze politiche di governo e opposizione) e' ad un livello che sembra quasi che tutti (ma proprio tutti) siano indispettiti perche' il Canada (dove e' entrata in vigore a luglio la prima legge nel mondo per l'uso terapeutico della cannabis) sta rubando al loro Paese lo scettro di faro liberale della civilta'.
Ve li immaginate i bobbies britannici, con i loro manganelli, che vanno a perquisire le canadesi (ironia dei nomi .) dei ragazzi nei campeggi di Albinia e Montalto di Castro o, vedendoli in gruppo a gustare il tramonto sul mare, allungare il naso per sentire se il vento gli fa giungere l'acre e penetrante odore di uno spinello? Giustamente: avrebbero cose piu' importanti da fare ...
Ma i nostri carabinieri fanno questo, con le loro pesanti divise scure, chinandosi sulle basse tendine e frugando tra magliette e mutande sporche e odore di piedi e creme abbronzanti.
Eppure i Carabinieri potrebbero avere, per la familiarita' del loro servizio in armonia con la popolazione in ogni piccolo cantone dello Stivale, un comportamento simile. Ma non e' cosi': ci dobbiamo accontentare di guardare oltralpe e oltremanica, nonche' oltreoceano, con la speranza (questa volta essenzialmente civica e culturale e poco migratoria) con cui i nostri nonni e bisnonni vedevano quelle zone per le prospettive di un lavoro.
Tutto questo mentre i controlli del traffico stradale sono carenti, visti gli elenchi catacombali che arricchiscono le cronache e i fatti di ogni fine settimana, e mentre le carceri scoppiano di detenuti che oltre al 30% sono in galera per reati correlati alle droghe illegali.
Qualcuno obiettera' che i Carabinieri non possono prendere di loro iniziativa la decisione di lenire dei controlli a vantaggio di altri. Ma chi lo ha detto? Forse qualcuno -ipotizziamo- avra' da ridire se il prossimo fine settimana ci saranno meno morti per le strade e piu' ragazzi che non saranno stati cuccati con lo spinello in tenda? Se ci fosse qualche autorita' che decidesse in tal senso, e se ne volessero cogliere gli aspetti innovativi e, in un certo senso, rivoluzionari rispetto all'approccio fino ad oggi seguito sul fenomeno droga, anche in Italia il dibattito sulle droghe potrebbe registrare un salto di qualita', senza il continuo e lacerante confronto sulle ideologie, ma sulla pratica di vita e la possibilita' di vivere anche con il presunto male accanto.
Pubblicato in:
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS