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Italia. Legge droga. Cambiarla subito. Altrimenti la strage, con l'estate arrivata, potrebbe essere molto lunga
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Articolo di Vincenzo Donvito
24 giugno 2006 13:07
 
Un fatto di cronaca, apparentemente uno dei tanti Una ragazza di 29 anni, salvata in extremis dopo una overdose di eroina a Perugia, e' stata poi arrestata dalla polizia. La giovane era in affidamento in prova ai servizi sociali e doveva scontare cinque anni di carcere per un cumulo di pena per vari reati connessi all'uso di stupefacenti.
Dal punto di vista criminale, non si puo' definire questa donna uno "stinco di santo". Ma siccome la criminalita' non e' un fatto antropologico in senso lombrosiano, e non e' un caso che i nostri codici sono ispirati alla pena come recupero e sono previste una serie di attenuanti che, proprio in casi come questo, possono e devono essere utilizzate... non si puo' lasciar correre che una persona malata debba fare la sua "degenza sanitaria" in carcere.
Se, per esempio, le narcosalas non fossero solo un generica proposta ma una realta' quotidiana, molto probabilmente quanto accaduta alla giovane a Perugia non sarebbe successo. Narcosalas che, per essere istituite, non hanno bisogno di alcuna fede antiproibizionista, ma solo l'umanita' e l'impegno che dovrebbe contraddistinguere una sanita' amica dei cittadini e utile alla realta'.
Nel contempo, nellì'applicazione delle leggi vigenti, questa donna non puo' che finire in carcere visto il suo rifiuto ad essere ricoverata. Dobbiamo continuare a fare e farci male? Cioe' dobbiamo continuare a spianare la strada perche' questa donna peggiori la sua situazione sanitaria, e dobbiamo continuare ad impegnare forze di polizia e magistrati per questioni in cui basterebbe solo l'intervento sanitario?
Siamo all'inizio dell'estate e tutti sono un po' messi male con l'avvento del caldo. Un male che negli anni passati ha sempre visto un aumento di overdose durante la stagione estiva. Siamo sicuri che vogliamo affrontare questa stagione anche quest'anno in questo modo?
A nostro avviso occorre intervenire subito legislativamente, perche' casi come quello di Perugia non continuino a ripetersi. I malati, per quanto abbiano commesso atti lesivi dei nostri codici a conseguenza della loro condizione, dovrebbero essere messi in ospedale o strutture equivalenti. Non in carcere. Il ministro della Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero, e quello della Salute, Livia Turco, dovrebbero intervenire subito, stimolando un intervento del Governo in merito.
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