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Italia. Prostituzione e droga tra le preoccupazioni del Governo. Eppure, sarebbe cosi' semplice ... guardando l'Ue
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Articolo di Vincenzo Donvito
5 gennaio 2002 14:36
 
Tra le preoccupazioni del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e del ministro degli Interni, Claudio Scajola, c'e' la prostituzione e lo spaccio delle droghe. Il primo lo ha esternato in un'intervista al quotidiano "Libero" anche sbilanciandosi sulla prostituzione ("magari bisognera' aprire le case chiuse, regolarizzare, vedremo"). Il secondo, a Imperia, prima di un vertice con il capo della polizia Gianni De Gennaro, si e' limitato all'esternazione dei problemi ("siamo impegnati in un'opera mirata: la lotta contro lo spaccio della droga e il fenomeno scandaloso della prostituzione nelle strade che sta diventando intollerabile").
Non possiamo non convenire con il presidente del Consiglio e il suo ministro tant'e' che l'Aduc e' da sempre in prima fila ad analizzare i due fenomeni e a proporre soluzioni ragionate, guardando con molta attenzione agli esperimenti e alle realizzazioni dei nostri fratelli di moneta e di mercato in Europa.
Ed e' proprio da li' che invitiamo i nostri autorevoli governanti a considerare la ridiscussione di tutte le norme vigenti in Italia. Possibile che la Spagna di centro-destra di Jose Maria Aznar, dove le narcosalas per la somministrazione controllata di eroina ai tossicodipendenti sono una realta' con risultati positivi sui malati e sull'ordine pubblico, sia invece una realta' cosi' diversa dalla nostra che non possa essere presa come indicazione, e noi dobbiamo solo attorcigliarci dietro ai vantati successi di comunita' di recupero come San Patrignano, che da quando esistono non hanno fatto diminuire tossicodipendenti e spaccio di droghe? E che dire degli spinelli dell'Olanda di Wim Kok, che da quando si vendono nei coffee-shop non costringono piu' i ragazzi che fumano ad entrare in contatto con la malavita (e gli spacciatori di droghe pesanti desiderosi di vendergliele perche' ci guadagnano di piu') per procurarseli? E che dire della prostituzione nella Germania di Gerhard Schroeder (che in merito era la stessa di Helmut Kohl), che viene esercitata come qualunque altra attivita', tant'e' che chi la pratica paga le tasse sui suoi introiti? E la Gran Bretagna di Tony Blair che, su proposta governativa, sta per declassare lo spinello, trasformandola in una sostanza al pari dei sonniferi, dopo che da anni sta sperimentando con successo la distribuzione controllata di eroina? E la non-euro, ma comunque cugina Svizzera dove le narcosalas sono state anche confermate da un referendum federale, e dove la Camera (dopo l'approvazione senza un voto contrario da parte del Senato) sta per legalizzare produzione e consumo di cannabis?
Vogliamo ricordare al nostro Presidente e al nostro ministro che non bisogna andare tanto lontano per cercare di ritrovare il piacere di passeggiare per strada con i propri figli senza vedere prostituzione, spaccio e malavita.
E' solo una questione di volonta' politica. Di quella politica che, scevra da ideologia e dal voler sempre dire ad ognuno cio' che e' giusto e cio' che e' sbagliato per se stesso come individuo, si pone al servizio della comunita' per governare i fenomeni. Anche perche' questi fenomeni, fino ad oggi, per come sono stati governati ed affrontati, hanno finito loro per governare noi.
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