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Italia. La Rai e la droga. Le tv private e la droga
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Articolo di Vincenzo Donvito
28 settembre 2002 11:54
 
"Nel contratto di servizio tra Governo e Rai sara' scritto che uno dei compiti del servizio pubblico e' quello di difendere la vita contro ogni droga". Nella nuova legge sul sistema radiotelevisivo "si prevede che non solo la Rai ma anche le altre Tv dovranno attenersi ad un sistema di valori per difendere la vita e la liberta' degli individui". Sono affermazioni del ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, pronunciate ieri durante un intervento alla comunita' di recupero per tossicodipendenti di don Gelmini.
Si presuppone che il ministro non intenda proporre sulla Rai e sulle Tv private l'obbligo di un confronto su un argomento (droga) di cui -almeno da quanto dice- lui stesso sembra ignorarne la complessita'. Non lo sappiamo, ma sono affermazioni che il ministro potrebbe benissimo aver fatto mentre fumava una sigaretta sorseggiando un bicchiere di cognac (se cosi' fosse stato nessuno ci avrebbe fatto caso piu' di tanto, e lo stesso ministro lo avrebbe fatto come un comportamento il piu' naturale possibile). Il nostro Maurizio Gasparri parla proprio di informazione che si deve attenere ad un "sistema di valori", che presupponiamo sia, nello specifico, quello di dire no a tutte le droghe; mentre sul generale dovrebbe essere un "sistema di valori" che e' quello della sua cultura, e di quella presumibilmente dominante nello schieramento che gli consente di essere ministro.
Dobbiamo ringraziare il ministro, perche' noi non avevamo capito nulla. Abbiamo creduto che l'informazione fosse fatta di notizie, fatti e commenti. Dove questi ultimi, specialmente in ambito di servizio pubblico, dovessero cercare di rispecchiare le varie opinioni presenti nella societa' e i vari dibattiti in corso. No, non abbiamo capito nulla! L'informazione e' comunicazione di un "sistema di valori". E quello del "no a tutte le droghe" (sempre con la sigaretta e il cognac in mano), e' solo un esempio che il ministro ci ha fornito rispetto al contesto in cui si e' pronunciato. Immaginiamo che se fosse stato in un ospedale, per esempio, la comunicazione di questo "sistema di valori" si sarebbe espressa con "no alla ricerca scientifica che non tiene conto della religione di Stato" (che e' quanto dice spesso il ministro della Salute, Girolamo Sirchia).
Ora invece abbiamo capito. La proprieta' della Rai, da quando e' stato dismesso l'Iri che ne era il detentore, e' "parcheggiata" al ministero dell'Economia. Quindi piu' che una televisione di Stato, e' una televisione di Governo (una differenza impercettibile per il "sistema Belpaese", ma e' cosi'), e quindi si dovrebbe muovere con una logica di potere esecutivo: realizzare una serie di obiettivi grazie ai quali ha avuto il consenso elettorale. Se fosse stata una televisione di Stato, invece, avrebbe solo dovuto far si' che ognuno (di maggioranza, di opposizione e anche non-votante) potesse godere dei suoi servizi riconoscendovisi.
Quindi e' il "sistema dei valori" del Governo che deve passare attraverso l'informazione del sevizio pubblico. Ma siccome il ministro Gasparri e' uno statista, ci ha comunicato che non c'e' piu' differenza tra Stato e Governo. Ed e' quest'ultimo che prende il posto anche dello Stato. Percio' ci anticipa che la nuova legge sul sistema radiotelevisivo uniformera' al "sistema di valori" del Governo anche le Tv private. Un modo di esercitare il potere che ha dei precedenti non indifferenti, a partire da quel signore che in Francia conio' un'immortale "l'état c'est moi".
Questo succede mentre le forze di polizia hanno realizzato un'ingente operazione a livello nazionale (chiamata "vie libere"), arrestando centinaia di narcotrafficanti e sequestrando altrettanto ingenti quantita' di droghe illegali. Una prova di forza che potrebbe entusiasmare se fosse foriera di ordine pubblico e tranquillita'. Ma che rivedremo tra breve, magari con arresti e droghe sequestrate in quantita' tripla rispetto ad oggi. Con il vantaggio, pero', di vedere scorrere le immagini di queste operazioni nei telegiornali di tutte le tv, a posto con il "sistema di valori" di cui sopra perche' inframmezzeranno queste immagini con quelle dei messaggi "no a tutte le droghe". Poi ci sara' un'interruzione pubblicitaria del "rhum dei Carabi" e seguiranno le gare di Formula1 con le amate Ferrari e le loro fiancate "Marlboro" . c'e' qualcosa che non torna! Certamente si potrebbe imporre per legge un fondamentalismo salutista dopo quello dell'informazione pubblica e privata . ma crediamo che mentre i narcotrafficanti (a quel punto anche di sigarette e alcool) avranno un mercato meraviglioso a cui riferirsi, noi ci trasferiremo a Londra a curare qualcosa come la ben nota "Radio Londra".
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