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 ITALIA - ITALIA - Italia. Le staminali guariscono il piccolo Luca dalla talassemia, ma.
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Articolo di Donatella Poretti
16 settembre 2004 20:53
 
In una fase dello scontro, tutto italiano, tra "staminali adulte vs staminali embrionali", si e' verificato un episodio che la dice lunga sullo status attuale della situazione legislativa e della ricerca italiana.
Il 6 settembre viene rilanciata una notizia, una bella notizia. "Le cellule staminali del sangue placentare di due gemelli hanno guarito dalla talassemia il fratellino di 5 anni. E' accaduto presso l'oncologia pediatrica del Policlinico San Matteo di Pavia dove e' stato effettuato il trapianto, il primo al mondo con queste caratteristiche".
Poi arrivano i dettagli illustrati in una conferenza stampa alla presenza del ministro della Salute, Girolamo Sirchia, presso il Centro Trasfusionale e di Immunologia dei Trapianti del Policlinico di Milano presso la cui 'Cell Factory' e' stato amplificato il numero delle staminali ricavate dalla placenta di uno dei due gemelli.
Quello effettuato a Pavia, come ha spiegato il professor Franco Locatelli, direttore dell'oncoematologia pediatrica dell'IRCCS San Matteo, e' "il primo trapianto di sangue cordonale, in Italia, dopo procedura di espansione in vitro". La particolarita' che lo rende unico al mondo deriva dal fatto che per il trapianto sono state utilizzate due unita' di sangue placentare. Una di esse, prelevata da uno dei gemelli, non manipolata perche' ricca di staminali; l'altra, ricavata dalla placenta dell'altro fratellino, meno ricca di staminali, prima del trapianto e' stata invece sottoposta per 15 giorni a una procedura di amplificazione del numero di cellule presso la 'Cell Factory' 'Franco Calori' dell'IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.
"Un risultato storico -lo definisce il ministro Sirchia- che apre interessanti prospettive per il trapianto di staminali nell'adulto", perche' grazie a questa procedura e' stato possibile ottenere informazioni di straordinaria utilita' sul contributo delle cellule sottoposte a procedura di espansione, per la ricostituzione delle componenti del sangue del paziente.

Avrebbe potuto fermarsi qua, invece il ministro ha deciso di tirare un colpo basso: "Non e' per rinfocolare una polemica, ma per guardare in faccia ai fatti, fino ad oggi gli unici risultati clinici sono stati ottenuti utilizzando le cellule staminali adulte, ossia quelle che gia' ci sono nei tessuti degli organi dell'uomo e li stanno perche' e' loro compito riparare i tessuti, ma che per motivi strani che noi non conosciamo non riescono a ripararli". Secondo quanto ha affermato il ministro, "questi sono i fatti. Quanto invece dice l'ideologia, o anche la speranza, e' che il massimo beneficio si potra' avere dalle cellule staminali embrionali. E quindi scatta il principio secondo cui il piu' forte ha ragione sul piu' debole, per cui si usano le cellule staminali embrionali dell'uomo per curare, si spera, malattie oggi incurabili. Su questa speranza si basano riviste, dibattiti, accuse, villanie, ingiurie di ogni genere e grado. E questo significa non aver guardato i fatti ma aver seguito gli istinti e le emozioni".

Proprio le emozioni, piu' che i fatti, tuttavia hanno guidato i commenti rilasciati a spron battuto sull'onda della notizia del bambino talassemico guarito grazie alle staminali del cordone ombelicale. Il giorno dopo e' Margherita De Bac sul Corriere della Sera che aggiunge ulteriori notizie.
E non sono proprio ininfluenti. Se non ci fosse stato il ricorso a delle tecniche di fecondazione assistita per una coppia che non ha problemi di sterilita' (eventualita' vietata nella legge 40 sulla Pma); se non fosse stata fatta una diagnosi preimpianto per verificare quali embrioni erano sani e quali malati di talassemia e quali compatibili con il piccolo Luca (ancora una eventualita' vietata dalla legge 40 sulla Pma); se non fosse stata la selezione degli embrioni sani e compatibili da impiantare nella mamma del piccolo Luca (inutile dire che anche questa eventualita' e' vietata dalla legge 40 sulla Pma) e se infine non fosse stato utilizzata la possibilita' di un uso autologo delle staminali derivate dal sangue del cordone ombelicale (stavolta l'eventualita' e' vietata dalle ordinanze ministeriali), insomma, se non ci fossero stati tutti questi se, il piccolo Luca non e' detto che sarebbe guarito. E forse questi dettagli sarebbero stati utili da dire in conferenza stampa, anche solo per chiarire che non esiste solo il bianco e il nero. Non esistono solo i buoni che usano le staminali adulte e guariscono i bambini e dall'altra parte i cattivi che usano gli embrioni e assomigliano sempre di piu' ai nazisti. Tutto questo senza nulla togliere alla tecnica rivoluzionaria e di cui dobbiamo essere grati ai ricercatori del San Matteo di Pavia e del Policlinico di Milano.

E allora andiamo per ordine. Una volta esplosa la notizia il primo ad intervenire e' di nuovo il ministro Sirchia che candidamente spiega che "non era stato informato" del fatto che la gravidanza gemellare dei fratelli di Luca, il bambino curato e guarito dalla talassemia, fosse stata generata da una pratica di fecondazione assistita con preselezione degli embrioni realizzata in Turchia, "in quanto la coppia, come affermato dal Policlinico S. Matteo di Pavia, aveva chiesto e ottenuto che la privacy non fosse violata". "L'evento scientificamente importante e clinicamente rilevante e' costituito dal fatto che, per la prima volta al mondo, e' stato dimostrato che le cellule staminali di origine placentare replicate in vitro sono clinicamente efficaci nell'uomo, consentendo cosi' alla donazione di sangue placentare di essere utilizzabile non solo nel bambino, ma anche nell'adulto (cosa oggi impossibile), ampliando in questo modo la possibilita' di guarigione dei pazienti affetti da malattie del sangue". "Il fatto che la gravidanza gemellare che ha consentito la raccolta di cellule staminali sia stata determinata da una pratica di fecondazione assistita con selezione degli embrioni impiantati (avvenuta nell'agosto 2003) non e' un requisito indispensabile per il risultato scientifico ottenuto, che e' realizzabile sia pur con probabilita' inferiori, con donatori nati a seguito di fecondazione naturale".

Qualche commento

"Tra patetiche precisazioni, mezze ammissioni, mezze bugie e mezze verita', si trascina una commedia degli equivoci e degli inganni ormai insostenibile", commenta duro Daniele Capezzone, segretario di Radicali Italiani. "Non ci sono piu' scusanti (se mai ve ne sono state): a questo punto, non solo ribadisco la richiesta di dimissioni (che ho gia' avanzato stamani), ma aggiungo che mi parrebbe scandalosa ogni mezz'ora che dovesse ancora passare senza che l'inquilino del Ministero della Salute annunci le sue dimissioni, che mi sembrano sempre piu' un atto dovuto, e non piu' solo un atto decoroso dopo le reticenze di tutte queste ore".

"Quando ieri il ministro della Salute Sirchia ha utilizzato gli ottimi risultati dell'intervento di Pavia sul bambino talassemico per attaccare la ricerca sulle staminali embrionali, avevo definito tale atteggiamento come "sporco" e "disonesto", un insulto agli scienziati e ai malati", rilancia Luca Coscioni, presidente dell'associazione che porta il suo nome e che si batte per la liberta' di ricerca scientifica.
"La notizia pubblicata sui giornali di oggi -secondo la quale l'intervento e' stato possibile soltanto grazie al fatto di aver ricorso precedentemente, all'estero, all'analisi pre-impianto, una pratica vietata in Italia- mi porta a dire che mi sono sbagliato: il comportamento di Sirchia non e' stato semplicemente disonesto, ma anche truffaldino. Oltre a spendere sul piano della propaganda ideologica il successo dell'intervento -cosa di per se' gravissima da parte di chi avrebbe il compito di governare l'organizzazione delle cure nel nostro Paese- Sirchia ha addirittura occultato il "piccolo particolare" del fatto che la sua legge contro la fecondazione assistita avrebbe impedito la realizzazione in Italia di tutte le operazioni necessarie per guarire Luca. Da mesi, come Associazione Luca Coscioni e Radicali italiani, abbiamo invocato e atteso prese di distanza nei confronti di Sirchia anche da parte del Governo e della maggioranza. A questo punto, il Ministro che ha definito la clonazione terapeutica un crimine contro l'umanita' paragonabile ai campi di sterminio nazisti, il Ministro che accusa gli scienziati che descrivono le potenzialita' delle staminali embrionali di essere responsabili del fatto che milioni di italiani si affidano alle fattucchiere, questo Ministro della Salute si deve dimettere. Le sue responsabilita', infatti, non sono soltanto quelle del fondamentalismo da Stato etico che lo ispira nel governo della cosa pubblica, ma sono anche quelle delle bugie ripetute e della disinformazione. Se a questo aggiungiamo le domande di Marco Pannella sui 400 mila Euro destinati al "suo" Ospedale maggiore di Milano per fare esperimenti sulla crioconservazione degli embrioni cosiddetti "orfani" -domande alle quali Sirchia non ha finora dato alcuna risposta convincente, possiamo concludere che la misura e' davvero colma. Come radicali, e -mi auguro- non solo come radicali, non ci limitiamo ad attendere un'iniziativa immediata, che pure auspichiamo, da parte del Presidente del Consiglio e della maggioranza di governo. Infatti, ora disponiamo anche dello strumento dei referendum abrogativi della legge contro la fecondazione assistita: firmare i referendum oggi significa non solo firmare per nuove politiche, ma anche firmare per un nuovo Ministro della Salute".

"Incompetenza o malafede. Il ministro Sirchia o non sapeva, ed e' grave, o ha cercato di truccare le carte e ha mentito: come puo' occuparsi della salute delle persone un ministro cosi'? Riferisca in Parlamento e con umilta' vada a casa". Lo ha affermato Barbara Pollastrini, coordinatrice delle Donne Ds e componente della segreteria nazionale, in merito alla gestione della vicenda del bambino talassemico guarito dal trapianto di cellule staminali. "Il ministro Sirchia continua a lasciare esterrefatti. Durante l'estate propone di modificare la legge 194. Ora, omette di dire che con questa legge sulla fecondazione assistita Luca, in Italia, non potrebbe essere curato. Non dice ai cittadini il divieto di questa legge sull'analisi prenatale. Occulta che i fratellini di Luca, dal cui cordone ombelicale sono state trapiantate le cellule staminali, sono nati in provetta per amore dei genitori, corsi in un altro Paese per vedere riconosciute opportunita' che offrono oggi scienza e medicina". "Anche questa storia di amore e di speranza alimenta l'impegno a raccogliere centinaia di migliaia di firme per i referendum. Solo una grande partecipazione puo' dare a questo Paese una legge umana e giusta".

"Sono felice che la ricerca sulle staminali e la collaborazione fra due strutture ospedaliere di eccellenza lombarde come il Policlinico di Milano e il San Matteo di Pavia abbiano reso possibile la guarigione di Luca", ha dichiarato Fiorenza Bassoli (Ds), vicepresidente del Consiglio regionale lombardo. "Bisogna pero' ricordare che questo eccezionale risultato e' stato possibile solo grazie al fatto che i gemellini donatori sono nati da una pratica di fecondazione assistita, con una diagnosi preimpianto degli embrioni. Questa pratica medica che e' stata attuata in Turchia, e' attualmente vietata dalla legge italiana sulla procreazione medicalmente assistita. Solo questo precedente ha reso possibile l'operazione condotta in questi giorni, con successo, fra Pavia e Milano, nonostante il ministro Sirchia taccia ipocritamente questo importante aspetto scientifico della questione. Senza la selezione 'genetica' degli embrioni quella coppia di genitori non avrebbe infatti potuto avere figli sani e compatibili da cui prelevare le cellule staminali per guarire Luca".

Per il commissario europeo alla ricerca Philippe Busquin la notizia del bambino italiano curato grazie alle cellule staminali e' una chiara dimostrazione che "occorre potenziare il piu' possibile la ricerca sulle cellule staminali embrionali". Lo ha detto lo stesso commissario Ue, che nel corso del suo mandato si e' battuto per ottenere il via libera degli stati membri al finanziamento con fondi europei di progetti di ricerca sulle cellule staminali embrionali che prevedono il ricorso a embrioni congelati ottenuti in sovrannumero nell'ambito di tecniche di fecondazione assistita. Come sottolinea il portavoce di Busquin, Fabio Fabbi, la Commissione Ue "ha sempre considerato la ricerca sulle cellule staminali embrionali una delle frontiere piu' promettenti della scienza in Europa" e la guarigione del bimbo italiano ottenuta grazie alle cellule staminali embrionali prelevate dal cordone ombelicale dei fratellini e' un segno che "questo tipo di ricerca sta dando i suoi frutti". Bruxelles invita pero' a non penalizzare queste nuove attivita' di ricerca con quadri normativi troppo rigidi: "e' vero che e' indispensabile un quadro regolamentare etico rigoroso e severo -osserva Fabbi- ma dobbiamo fare in modo che questo quadro, di cui gli Stati membri hanno la responsabilita', non penalizzi questo tipo di ricerca e non la renda sostanzialmente impossibile".

Grazie alla Lombardia

La malattia di Luca, era la Talassemia major o morbo di Cooley, una grave forma di anemia caratterizzata da globuli rossi piu' piccoli, in numero ridotto e con una minore durata di vita. Malattia che in Italia interessa un numero di pazienti che oscilla fra 5000 e 8000 individui. Per questo, alla madre incinta dei due gemelli perfettamente sani, e' stato proposto il prelievo, alla nascita, del sangue dei cordoni ombelicali per trasfonderne le cellule staminali al fratellino piu' grande. La speranza, avveratasi, era che le staminali geneticamente sane avrebbero prodotto globuli rossi sani anche nel fratello.
Delle due unita' di sangue cordonale raccolto alla nascita dai due gemelli, lo scorso aprile, una conteneva un buon numero di cellule staminali, mentre l'altra unita' era piu' povera di "progenitori emopoietici". C'era la possibilita' di utilizzare solo l'unita' ricca di staminali, ma e' stato deciso di trapiantarle entrambe, sia l'unita' piu' ricca di cellule "non manipolate", sia l'altra piu' povera, ma dopo averla congelata e trasferita alla 'Cell Factory' di Milano, per amplificare il numero delle sue cellule.
A Milano l'unita' di sangue e' stata scongelata il 28 luglio e sono state selezionate le staminali CD34+ (il recettore CD34, che si trova sulla membrana cellulare, e' l'antigene attraverso il quale e' possibile selezionarle), che sono state messe in coltura in camera sterile per 15 giorni, moltiplicandone il numero di 60 volte.
Dal 12 agosto, giorno del doppio trapianto, a oggi, ha affermato Franco Locatelli, direttore della divisione di Oncoematologia pediatrica del San Matteo di Pavia, che ha eseguito il trapianto, i riscontri via via ottenuti sulle condizioni del piccolo paziente "hanno confortato le speranze riposte dai ricercatori pavesi e milanesi". Le staminali dei fratellini hanno lavorato e prodotto emoglobina e cellule sane: gia' a partire dal 28 agosto (16/a giornata dal trapianto) sono stati trovati nel sangue del bambino valori di globuli bianchi ampiamente protettivi rispetto ai rischi di infezione (che in questi casi possono portare al mancato successo della terapia e a volte mettere a rischio la vita del paziente) e due giorni dopo si sono documentati i primi segni di significativa produzione di globuli rossi.

Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha sottolineato come il trapianto di cellule staminali grazie al quale il piccolo Luca ha potuto guarire dalla talassemia, trapianto effettuato ieri al Policlinico San Matteo di Pavia, sia avvenuto in una delle strutture di eccellenza del sistema sanitario lombardo, terreno ideale per attivita' di ricerca e cura all'avanguardia. La Giunta regionale finanzia direttamente ogni anno due centri: la Milano Cord Blood Bank, presso il Policlinico di Milano, che raccoglie, qualifica, conserva e distribuisce sangue placentare per i trapianti di midollo osseo che utilizzano le cellule staminali placentari (1.377.394 euro per il 2003) e il Centro di Raccolta e Crioconservazione delle cellule staminali placentari presso il San Matteo di Pavia (1.047.710 euro per il 2003). I numeri dei due centri sono altrettanto significativi: la Banca di Milano dispone di quasi 5.000 unita' congelate e ha distribuito 65 unita' in Italia e 125 all'estero. Il centro di Pavia ha 1.200 unita' congelate e ha distribuito una unita' in Italia e 6 all'estero.

E grazie ad Istanbul

"Non solo distinguevamo gli embrioni malati da quelli sani, ma badavamo anche a che i tessuti dei gemelli nascituri sarebbero stati compatibili con quelli del fratello maggiore (Luca, ndr)", ha spiegato la dottoressa di Istanbul Semra Kahraman, che ha collaborato con il medico italiano Francesco Fiorentino. "Si e' trattato di uno sviluppo medico molto importante. La selezione degli embrioni che abbiamo effettuato e' stata decisiva. Non solo i due gemelli sono nati in buona salute e cioe' senza talassemia. Ma, in aggiunta, siamo riusciti a fare guarire anche il fratello maggiore (Luca,ndr), malato di talassemia", ha aggiunto la dottoressa Kahraman, una ricercatrice di 47 anni, che lavora all'ospedale Memorial di Istanbul e che in Turchia e' famosa per la sua specializzazione in tecniche di microiniezioni e moltiplicazioni di cellule. "In realta' abbiamo cominciato a praticare questa nuova tecnica 4 anni fa. Da due anni collaboriamo con il dottore italiano Fiorentino, che ci manda i pazienti da quando due anni fa la selezione degli embrioni in Italia e' stata proibita per legge", dice Serma. "L'importanza del caso della coppia italiana (portatrice di talassemia, ndr) in questione e' che non solo abbiamo salvato i nuovi bambini gemelli facendoli nascere sani, ma abbiamo salvato anche il fratellino maggiore". "Il problema di queste situazioni e' che non si puo' sapere se un bambino nascera' sano o malato prima del terzo o quarto mese di gravidanza. Cio' rende necessaria in questi casi l'inseminazione artificiale". "La coppia italiana e' venuta da noi a Istanbul lo scorso agosto. Avevano un bambino affetto da talassemia (Luca che allora aveva circa 4 anni) e volevano avere un altro bambino. Attraverso microiniezioni abbiamo effettuato un'inseminazione artificiale di tre embrioni selezionati in precedenza, non solo col criterio che dovessero essere sani, ma anche col criterio aggiuntivo che i loro tessuti fossero perfettamente compatibili con quelli del fratello maggiore", aggiunge la dottoressa Kahraman. Il volto della ricercatrice si illumina quando ricorda il momento in cui ha avuto la notizia che il fratello maggiore era guarito grazie alle cellule staminali prese dal sangue del cordone ombelicale dei gemelli nati con l'inseminazione artificiale da le effettuata: "Ho provato una gioia indescrivibile in quel momento", dice. Nella sua clinica giungono pazienti da varie parti del mondo in cui la selezione degli embrioni o e' proibita come in Italia e in Germania, oppure dove non vi sono medici attrezzati e specializzati in queste tecniche. In Turchia la tecnica e' perfettamente legale. L'unica proibizione esistente riguarda la predeterminazione del sesso del nascituro. Vi sono equipe di specialisti attrezzati in varie citta' turche. A Istanbul la tecnica di selezione embrionale a fini di prevenzione di malattie ereditarie si pratica, oltre che al Memorial della dottoressa Kahraman, anche all'American Hospital ed all'International Hospital.
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