Dopo le esternazioni di buona parte dei componenti il Governo durante il convegno di San Patrignano, e dopo il rilancio televisivo sulla tv di Stato delle stesse, nella trasmissione che qualcuno definisce il terzo ramo del Parlamento (Porta a porta, condotta da Bruno Vespa su RaiUno), non poteva mancare la proposta d'azione per un grande incontro parlamentare (bipartisan come si ama dire oggi) per "salvare la vita dei ragazzi". Il segretario del Ppi, Pierluigi Castagnetti lo ha fatto sapere attraverso le colonne del quotidiano Avvenire, ed e' stato in grado di mescolare tutto e il suo contrario presupponiamo con le buone intenzioni di chi, non volendo mai dire "bianco al bianco" e "nero al nero", finisce per porre il problema e far si' che rimanga eternamente tale.
La cosiddetta grande svolta delle proposte di questo Governo, non ci sembra che modifichi molto il preesistente, se non sul piano di una migliore organizzazione di cio' che gia' si fa nella logica del divieto (il Dipartimento Nazionale Antidroga mette un po' d'ordine alla situazione a pioggia che c'e' tutt'ora, dove non si capisce chi deve fare cosa, come e chi, a parte il preciso compito dei Sert), mentre ci sembra decisamente azzardato che l'on.Castagnetti dica che il governo precedente era in linea con cio' che in materia stanno facendo quello inglese e quello spagnolo.
Forse ci siamo persi qualche puntata, ma non ci sembrava che i governi Prodi, D'Alema e Amato avessero favorito le narcosalas come in Spagna, o fatto entrare l'eroina nell'elenco della farmacopea ufficiale come in Gran Bretagna, e quindi avessero favorito esperimenti di distribuzione controllata di eroina come a Liverpool, o, ancora, controlli della polizia all'ingresso delle discoteche sulla qualita' dell'ecstasy come avviene in Scozia o, come la proposta dell'altro giorno da parte del ministro degli Interni britannico di equiparare la marijuana alle sostanze eccitanti e quindi legale in produzione e consumo.
Non sappiamo, forse siamo cosi' attenti a cio' che succede nel mondo per i disastri provocati dall'illegalita' delle droghe, che non ci siamo resi conto che l'antiproibizionismo dell'ex presidente della Camera, Luciano Violante, non era solo un discorso da feste dell'Unita', ma un invito al Parlamento a modificare la legislazione.
Non solo, ma quando l'on.Castagnetti, giustamente preoccupato per la salute di tanti ragazzi, declama un intervento che superi gli steccati pro o anti governo, ci sembra che dimentichi l'altro fondamentale aspetto del fenomeno, quello dell'ordine pubblico scombussolato dalle bande criminali che si alimentano col traffico clandestino delle droghe, e quello di una criminalita' che ha tra i suoi operai ogni tossicodipendente medio, per procurarsi la sostanza necessaria perche' la sua malattia non lo ammazzi. Non ci sembrano aspetti secondari, che, tra l'altro, essendo conseguenza del tipo di approccio fino ad oggi seguito (quello dell'illegalita' delle sostanze droganti), dovrebbero quantomeno far riflettere se il problema non fosse solo nella cattiva organizzazione del recupero (come ci vuol far credere il vicepresidente del consiglio Gianfranco Fini in concerto con San Patrignano), ma di fondo. Del resto e' quanto si sono chiesti quell'Aznar e quel Blair che il nostro Castagnetti evoca nella sua richiesta di collaborazione, ma non ci sembra che sia quanto si chieda lo stesso Castagnetti e Governo italiano.
Quindi, qualcosa non torna. Ci sembra che al di la' dei buoni sentimenti sbandierati, si stia per riconfermare l'esistente, camuffandolo da diverso: una forte marcatura ideologica per svendere l'ordine pubblico alla stessa ideologia, a cui sacrificare anche il diritto alla salute dei tossicodipendenti.