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Legalizzare la prostituzione. Lo scandalo non sta nel tassarle, ma nel lasciarle in mezzo alla strada!
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Articolo di Donatella Poretti
22 giugno 2010 9:51
 
In questi giorni di manovra il nostro emendamento e quello simile del sen. Lucio Malan hanno riaperto il dibattito sulla necessita' o lo scandalo di legalizzare e quindi tassare la prostituzione.
Chi ha bollato come scandalosa e immorale la proposta dovrebbe sapere che oggi lasciare tutto com'e' significa lasciare nell'illegalita' tutte e tutti quelli fanno questa attivita'. Non intervenire con una regolamentazione vuol dire non separare chi e' costretto -le cosiddette schiave del sesso- da chi lo fa per libera scelta, una comunanza che nei fatti arricchisce, nella migliore delle ipotesi, l'evasione fiscale, nella peggiore la malavita e la tratta.
Chi non vuol separare i due mercati lascia al cliente l'alibi di dire non potevo sapere che era costretta e non lo faceva per scelta.
Chi non non vuol separare i due mercati lascia quelle che hanno dei redditi da capogiro in balia dell'Agenzia delle Entrate e dei controlli incrociati del redditometro, le tasse in maniera casuale vengono chieste ma senza dare in cambio un contorno di legalita', di assistenza sanitaria e previdenziale.
E allora cos'e' più scandaloso e immorale?

* senatrice Radicali/Pd

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