Che in Italia non si riesca ad approvare una qualsivoglia legge di riforma su uno dei tanti problemi aperti, e' faccenda nota e risaputa. Intendiamo, per non confondere, una legge di riforma non solo di nome ma di fatto. Se poi una legge prende pure l'aberrante nome di "Procreazione Medicalmente Assistita" significa che il Welfare nel nostro Paese e' andato a farsi benedire. Sarebbe ora, aggiungiamo. Ma cosi' non e'. L'onorevole Pierluigi Castagnetti della Margherita dice che "per l'opposizione, quello sulla fecondazione eterologa, sara' un passaggio difficile", il comitato direttivo dei Democratici di Sinistra denuncia invece l'approccio ideologico del centrodestra e critica il progetto di legge "ostile alla liberta' e alla responsabilita' delle persone". Vabbe'.... non avessero avuto cinque anni a disposizione, capiremmo. Ed intanto presentano 500 emendamenti al testo depositato. Il Ministro Girolamo Sirchia non ci riflette molto, se ne lava le mani e afferma che "e' inutile e sbagliato porre oggi il problema di poter utilizzare le cellule di embrioni umani, con tutto il carico di problemi etici che questo comporta". Probabilmente la legge in discussione, se cosi' verra' approvata, vietera' sia la sperimentazione sugli embrioni sia la clonazione umana, sia la produzione di embrioni umani a fini di ricerca e sperimentazione, la crioconservazione e la soppressione di embrioni. Sara' vietata quindi anche la clonazione terapeutica e all'embrione con formulazione decisamente bizantina, sara' assicurato il diritto a "nascere". Che dire? Niente. Se non auspicare che all'embrione siano prese in tempo le impronte digitali. Noi facciamo le valigie e ci apprestiamo ad attraversare la Manica.