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 U.E. - U.E. - I meandri dell'Ue e la ricerca con gli embrioni
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Articolo di Donatella Poretti
27 novembre 2003 18:42
 
Il Parlamento europeo ha approvato lo scorso 19 novembre, con 298 si', 214 no e 21 astenuti, una raccomandazione a favore del finanziamento dell'Unione per i progetti di ricerca che prevedono l'utilizzo di embrioni umani e di cellule staminali embrionali umane.
La vicenda risale al settembre 2002 quando l'Unione Europea aveva approvato 17.500 milioni di euro da destinare alla ricerca nell'ambito del Sesto Programma Quadro di Ricerca (2003-2006). Nell'aprile del 2002 il Gee, il Gruppo Europeo di Etica, aveva manifestato il suo sostegno per la ricerca e la brevettabilita' per i prodotti derivati dalle cellule staminali, sempre e quando l'obbiettivo finale fosse quello terapeutico, come la rigenerazione di organi e tessuti. Per una mancanza di accordo tra i Quindici fu deciso di sospendere i finanziamenti per le ricerche con embrioni umani, stabilendo una moratoria che scadra' alla fine di dicembre di quest'anno. A luglio si era espressa la Commissione europea, grazie al lavoro fatto dal commissario alla Ricerca Philippe Busquin di mediazione e di ricerca di compromesso tra le parti per sbloccare questi fondi almeno per i Paesi in cui questa ricerca e' ammessa dalle legislazioni nazionali. Ora e' intervenuto il Parlamento, approvando la proposta della Commissione, allargandone anche le possibilita' per gli stanziamenti europei dei fondi. Un voto che comunque non e' vincolante per il Consiglio dei ministri Ue a cui spettera' la parola finale sulla questione nella riunione gia' fissata per il prossimo 3 dicembre.

Dal capitolo destinati all'area della ricerca biotecnologica per la salute -2.255 milioni di euro dei 17.500- verranno ricavati i fondi da destinare alle staminali embrionali. Secondo i calcoli del commissario Busquin la cifra di cui si potrebbe ragionevolmente parlare oscillerebbe tra i 10 e i 50 milioni di euro. Solo per fare un paragone l'amministrazione Bush, contraria a questo tipo di ricerche ha comunque stanziato 28 mila milioni di dollari per sostenere la ricerca con linee di cellule staminali embrionali!

Una vittoria, ha subito messo in guardia il relatore Peter Liese dei Popolari europei, che rischia di trasformarsi in una vittoria di Pirro. Il motivo? L'estensione delle possibilita' di ricerca in questo settore, andando anche oltre quanto proposto dalla commissione Ue, rischia di irrigidire le posizioni dei Paesi membri all'interno del Consiglio dei ministri.
Fra i Quindici infatti, dopo essersi ufficialmente sfilati sia la Spagna che l'Irlanda, sono restati comunque almeno cinque i Paesi -Italia, Germania, Austria, Lussemburgo e Portogallo- che gia' durante il Consiglio dei ministri della Competitivita' del 26 novembre hanno formato un blocco di minoranza in grado di opporsi alla decisione, per ora rimandando la decisione al 3 dicembre, ribadendo la contrarieta' alla ricerca che prevede la distruzione degli embrioni umani. E quindi col voto, al di la' delle prese di posizione dei gruppi, l'europarlamento ha voluto lanciare un segnale politico alle altre istituzioni dell'Unione su un argomento molto delicato e che solleva moltissime questioni etiche.

Il dibattito e il voto all'europarlamento

Su una soluzione di compromesso aveva lavorato la commissione europea: un compromesso "non facile" ha osservato l'europarlamentare di Forza Italia Giuseppe Nistico', che ha ringraziato il commissario per la ricerca Busquin per "l'impegno enorme profuso". L'eurogoverno aveva infatti proposto, fra l'altro, di introdurre delle limitazioni temporali sul prelievo di cellule staminali da embrioni soprannumerari. La Commissione aveva proposto di fissare il limite agli embrioni creati prima del 27 giugno 2002. La proposta di Nistico' mirava a ridurre ulteriormente l'ampiezza dei possibili progetti di ricerca, consentendo l'impiego di cellule staminali e linee di cellule gia' esistenti. Ma l'europarlamento con un voto trasversale, che ha visto i conservatori inglesi votare in maniera difforme dal resto del Ppe e in favore della risoluzione, ha deciso altrimenti.

Fra gli emendamenti approvati dall'europarlamento quello con cui si elimina il riferimento temporale proposto dalla Commissione Ue del 27 giugno 2002, e si prevede che gli embrioni umani usati per ottenere cellule staminali devono essere embrioni umani sovrannumerari, e cioe' embrioni creati in origine per il trattamento della sterilita' al fine di aumentare il tasso di successo della fecondazione in vitro, ma non piu' necessari a tale scopo e destinati ad essere distrutti, allo stadio iniziale, vale a dire fino a 14 giorni. Questo tipo di ricerca, prevede l'emendamento, puo' essere finanziata a condizione che sia legalmente consentita nello Stato membro, o negli Stati membri, in cui e' condotta in base alle norme e sotto lo stretto controllo dell'autorita' competente.

Gli europarlamentari, inoltre, hanno respinto con un margine ristrettissimo la previsione del consenso preliminare dei genitori per la distruzione di embrioni finalizzata al conseguimento di linee di cellule staminali dell'embrione umano, ed hanno accolto la proposta che la ricerca sull'uso di cellule staminali umane possa essere finanziata a seconda dei contenuti della proposta scientifica e del quadro giuridico degli Stati membri interessati. In via prioritaria si dovrebbe finanziare la ricerca che utilizza cellule staminali adulte e cellule adulte riprogrammate.

L'europarlamento ha raccomandato anche che non vi sia restrizione al finanziamento della ricerca su linee di cellule staminali gia' esistenti nei laboratori scientifici e sia possibile finanziare la ricerca su cellule staminali di embrioni o di feti derivanti "da aborti spontanei o terapeutici".

Gerard Caudron del Gue (Gruppo confederale della Sinistra Unitaria Europea), relatore del Sesto Programma Quadro di Ricerca, all'interno del quale sono previsti gli stanziamenti per la ricerca sulle cellule staminali embrionali umane, ha accolto con soddisfazione il voto dell'europarlamento. "E' una bella vittoria della scienza contro l'oscurantismo e una fantastica speranza per i numerosi malati colpiti da malattie spesso incurabili e terribilmente dolorose".
Il laburista britannico David Bowe si e' detto a favore di questo tipo di ricerca per lottare contro malattie come l'Alzheimer e il Parkinsos. "Sara' una decisione difficile (per i ministri) ma al momento siamo ottimisti", ha detto Bowe. "Il fronte del sostegno alla liberta' di ricerca scientifica ha dunque battuto il tentativo di imporre al finanziamento della ricerca sulle cellule staminali delle condizioni da Stato etico europeo, offrendo una nuova speranza a decine di milioni di malati in Europa", ha commentato l'europarlamentare radicale Marco Cappato. Mentre Massimo Carraro del Pse ha sottolineato come sia "stato sconfitto il tentativo di mortificare la ricerca europea". "Dalla vicenda non ne esce bene neppure la presidenza italiana che aveva invitato i parlamentari a votare contro".
"E' una ricerca fondamentale e non sostenerla e' un atto ipocrita", ha commentato la deputata socialista portoghese Elisa Damião, mentre il suo collega di partito Carlos Lage ha aggiunto che "ad oggi e' impossibile dire quali cellule staminali, embrionali o adulte, meglio rispondano alle necessita' delle applicazioni cliniche. La risposta a questo problema sta chiaramente nel proseguire la ricerca".
Marcelo Palacios presidente della Societa' Internazionale di Bioetica della Spagna si e' rallegrato della decisione di Strasburgo dicendo che "apre un campo scientifico eccezionale". Palacios si e' detto che convinto che questo e' "un passo importante" e che la Spagna potra' beneficiare di questi fondi (infatti a poche ore di distanza e' arrivato il voto del Senato spagnolo che ha modificato la legge autorizzando la ricerca con le cellule staminali derivanti da embrioni sovrannumerari). Per Palacios i Paesi dell'Unione dovranno legiferare anche su un'altra questione che resta aperta, la clonazione terapeutica, "insisteremo affiche' non vengano posti dei blocchi".

"Sono molto insoddisfatto dal risultato della votazione. Si tratta di una vittoria di Pirro. Ne' il Governo tedesco ne' altri Governi contrari potranno dire di si' a questa proposta. Il Parlamento europeo ha mal utilizzato la sua opportunita' di stabilire un quadro etico chiaro per la ricerca", ha commentato Peter Liese. Il parlamentare tedesco si e' detto soddisfatto solo perche' nella proposta votata si da priorita' al finanziamento dei progetti con le cellule staminali adulte. "Alla lunga verra' dimostrato che la ricerca con le cellule staminali adulte e' quella corretta. E mentre le cellule embrionali causano tumori nelle sperimentazioni fatte con gli animali e non sono mai state impiantate con successo in nessun paziente, ci sono invece gia' risultati positivi concreti nell'uso di cellule staminali adulte in pazienti con la leucemia, problemi ossei o alle articolazioni, incontinenza e Parkinson".

"Un giorno nero per l'etica", e' stato il commento della parlamentare tedesca dei Verdi Hiltrud Breyer convinta che i sostenitori delle ricerche con le staminali embrionali vogliono far passare l'accettazione di queste ricerche in seno alla societa' e "rompere la barriera dell'etica". Del resto e' proprio dalla Germania che arrivano le critiche maggiori. Il Paese che contribuisce per il 20% a questi fondi non vuole finanziare ricerche che nel proprio territorio e dalla proprie leggi sono vietate. E tutti i partiti, ad eccezione di quello liberale, si sono dichiarati contrari al voto di Strasburgo. Il rappresentante del partito socialdemocratico nella commissione etica del Parlamento tedesco Wolfgang Wodarg ha chiesto al Governo di Berlino di mantenere ferma la sua posizione e in caso il Consiglio dei ministri decidesse di seguire la raccomandazione del Parlamento europeo, la Germania non dovrebbe esitare a ricorrere alla Corte Europea di Giustizia.

Ad esprimere "profondo rammarico" per la votazione e' anche il senatore Riccardo Pedrizzi, responsabile nazionale di Alleanza Nazionale per le politiche della famiglia e vicepresidente della consulta etico-religiosa del partito. "Auspichiamo che questo parere non vincolante non influenzi la decisione che il Consiglio dei ministri europei della ricerca dovra' prendere il prossimo 3 dicembre a Bruxelles, sotto la presidenza italiana, la quale, anche in ossequio all'autorevole no espresso dal Comitato nazionale di bioetica, e' chiamata a battersi per bloccare questo tipo di ricerche o, perlomeno, per prorogare l'attuale moratoria". Per il senatore queste sperimentazioni servono solo ad alimentare le speranze di una fiorente attivita' bioindustriale. "Quanto alla proposta di usare gli embrioni gia' prodotti e crioconservati, avanzata con l'argomentazione che altrimenti quegli embrioni sarebbero destinati a morte certa e allora tanto vale utilizzarli per la ricerca scientifica, la nostra risposta e' che non e' vero che gli embrioni gia' ottenuti e congelati siano destinati a morte certa: si potrebbero adottare, come prevedeva originariamente il testo di legge sulla procreazione medicalmente assistita approvato dalla Camera".

Monsignor Noel Treanor, segretario generale della Commissione delle Conferenze Episcopali della Comunita' Europea (Comece) ha spiegato di essere "profondamente preoccupato per la proposta del Parlamento europeo che comporta la distruzione degli embrioni umani", "proposta che debilitera' i criteri etici proposti dalla Commissione".

Il dibattito al Consiglio dei ministri

Il 26 novembre c'e' stata una prima riunione del Consiglio dei ministri della Competitivita' che, dopo avere preso atto dell'essersi creato un blocco di Paesi di minoranza composto da Italia, Germania, Austria Lussemburgo e Portogallo dichiaratisi contrari alla proposta della Commissione e del Parlamento Europeo di liberare i finanziamenti per le ricerche con le staminali embrionali, ha rinviato la decisione. Il Portogallo ha pero' anticipato che fara' azione di mediazione per cercare di arrivare ad un'ulteriore posizione di compromesso. "Non dubitiamo delle potenzialita' terapeutiche di queste cellule. Per questo proporremo un compromesso che non violi i principi etici della vita umana. Vedremo di buon occhio un progetto di finanziamento delle linee cellulari staminali create prima del 7 agosto del 2001", ha spiegato Jorge Morerira da Silva, segretario di Stato aggiunto alla Scienza e all'Insegnamento Superiore. La stessa data limite in vigore negli Stati Uniti. "E' una proposta di maggiore portata rispetto al semplice rigetto e queste cellule sono gia' state ricavate dagli embrioni". Contro la proposta portoghese si sono gia' schierati Gran Bretagna, Francia, Svezia, Finlandia e Olanda, un numero sufficiente per fare ulteriore blocco contro la mediazione.

Sarcastico il commento a caldo dell'europarlamentare radicale Marco Cappato dopo avere organizzato anche una manifestazione in contemporanea con il Consiglio e rivolta in particolare alla presidenza italiana. "Neanche il tempo di compiacersi per la trionfante battaglia contro la legalita' europea del patto di stabilita', ecco che il Governo italiano e' gia' impegnato su un nuovo fronte, quello del blocco ai fondi Ue per la ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali. Anche qui la leadership italiana fa ottenere all'Europa clericale da Stato Etico un primo parziale successo, facendo saltare la possibilita' di approvazione della proposta della Commissione e del Parlamento europeo. Tutto rinviato al 3 dicembre, il tempo necessario per provare ad aggiungere nuovi vincoli e limiti alla finanziabilita' dei progetti, o magari per buttare un anno di audizioni e dibattiti parlamentari nel cesso, insieme agli embrioni congelati e alle speranze dei malati. Nello stesso momento in cui riprende il dibattito al Parlamento italiano sulla fecondazione assistita, il Governo non si accontenta di affidare al Vaticano le regole che riguardano 57 milioni di italiani, ma punta a riservare lo stesso trattamento a 350 milioni di europei".

A ribadire che l'Italia avrebbe avuto una "posizione di ferma opposizione" in merito all'apertura dell'europarlamento era stato il ministro della Salute Girolamo Sirchia. "Questa e' una competenza del Ministero della Ricerca e del ministro Moratti, che andra' a ribadire la posizione di ferma opposizione dell'Italia a questa apertura" in merito alla ricerca sulle cellule staminali. Apertura, aveva aggiunto Sirchia, "peraltro ancora tutta da discutere. Sara' poi il Consiglio dei Ministri dell'Unione che dovra' prendere una decisione".
Anche il ministro delle Politiche comunitarie, Rocco Buttiglione, aveva spiegato come "non vogliamo aprire guerre di religione in Europa". Per il ministro, infatti, e' possibile sostenere la ricerca sulle cellule staminali utilizzando quelle prelevate da tessuti adulti, cosi' come e' possibile utilizzare le linee cellulari ottenute da embrioni da tempo disponibili sul mercato. "Ma non e' possibile finanziare la distruzione di embrioni". Per Buttiglione l'Europa "potrebbe attestarsi su una normativa simile a quella degli Stati Uniti", che ammette soltanto l'uso di linee cellulari embrionali gia' disponibili, ma non la produzione di embrioni da utilizzare per la ricerca. "Nulla vieta la ricerca su cadavere, ma l'uccisione di un essere umano e' illecita". "E' meglio perdere una battaglia giusta che vincere una battaglia sbagliata".

L'ideale, signor ministro, sarebbe vincere una battaglia giusta!
Giusta per i malati, giusta per la ricerca, giusta anche per i tessuti embrionali, altrimenti destinati alla spazzatura.
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