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Messico. "Los Zetas" di Nuevo Laredo
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Articolo di Vincenzo Donvito
19 ottobre 2003 16:29
 
Alcuni appartenenti ad una unita' di un certo rilievo dell'esercito messicano, hanno disertato e hanno dato vita ad un cartello della droga facendo tesoro di cio' che hanno appreso sotto le armi si' da controllare la zona di frontiera di Nuevo Laredo, al confine est con il Texas.
I disertori usano la loro esperienza militare nella lotta per il controllo di questa citta' frontaliera -dice il sostituto procuratore dell'Unita' Specializzata nella Delinquenza Organizzata, José Santiago Vasconcelos.
La guerra che si combatte a Nuevo Laredo e' diversa dagli altri recenti conflitti tra narcotrafficanti. Si tratta di una guerra territoriale che coinvolge la maggiorparte dei principali cartelli messicani, uniti in un'ampia alleanza come non si era visto da almeno dieci anni. E' una lotta che vede il confronto dell'esercito messicano con una unita' organizzata composta da suoi ex-commilitoni, e che e' gia' costata la vita ad alcuni cittadini Usa.
"Da quando io sono in servizio -dice Martin Landa Herrera, comandante della polizia di Nuevo Laredo- non era mai successo niente del genere in Messico". E si riferisce agli 87 morti che, dal 2002, sono stati causati dagli scontri di tanti diversi gruppi che si contendono la stessa piazza.
Conosciuti come "Los Zetas", i nuovi narcotrafficanti -che sembrano aver guadagnato il controllo della citta'- sono comandati da 31 ex membri di un gruppo paramilitare e di un battaglione di "intelligence" che era stato inviato nello Stato frontaliero di Tamaulipas negli anni '90 proprio per combattere il narcotraffico. Si tratta di un gruppo formato da ex-militari "estremamente violenti, molto temuti in tutta la regione", dice Vasconcelos.
Il procuratore antinarcotici ha confermato che i membri sono circa il 10% dei circa 350 appartenenti al "Grupo Aeromovil de Fuerzas Especiales" (Gafes) dell'esercito.
"Hanno armi potenti e sono ben allenati ad usarle", dice Landa Herrera, ricordando come il nome "Los Zetas" derivi da un codice della radio che indica un comandante della polizia. "Hanno una struttura con cellule di 'intelligence' in grado di controllare le comunicazioni. Ci ascoltano".
Il ministero della Difesa si e' rifiutato di confermare che alcuni dei suoi soldati facciano parte dei "los Zetas", ma recentemente ha messo avvisi in tutto il paese offrendo ricompense per chi desse informazioni sui disertori . iniziativa che fa pensare che "los Zetas" potrebbero essere degli ex-militari.
La lotta per il controllo di Nuevo Laredo comincio' nel 2001 tra alcuni gruppi locali che operavano con il consenso di Osiel Cardenas, che era considerato il capo del cartello del Golfo. Agli inizi del 2002 la situazione era peggiorata e comparvero "los Zetas", lavorando per lo stesso Cardenas. Quando quest'ultimo il 14 marzo fu arrestato nella vicina citta' di Matamoros, si determinarono le condizioni per un guerra territoriale. I cartelli del Messico -Michoacan, Ciudad Juarez, Sinaloa e probabilmente anche quello di Tijuana- decisero di approfittare del vuoto di potere. I gruppi fecero varie alleanze, che causarono una guerra totale come mai si era piu' vista dalla fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90.
"Noi non vediamo alcuna alleanza in cio' che sta accadendo, ma sicuramente tutto deriva dalla crisi in cui sono caduti questi gruppi", dice Vasconcelos, che continua: "Non c'e' un gruppo che abbia la forza sufficiente per dominare il territorio".
Secondo la polizia locale "los Zetas" sembra che siano i piu' forti, essendo a suo tempo alleati con Cardenas. Decine di banditi degli altri gruppi sono morti, ma sono pochi quelli appartenenti a "los Zetas", e solo uno o due sono stati catturati dalla polizia.
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