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Messico. E' l'ora di rivedere la politica antidroga?
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Articolo di a cura di Donatella Poretti
13 gennaio 2003 17:53
 
Smantellata la sede dell'antidroga di Tijuana dopo lo scandalo della scoperta di quasi cinque tonnellate di marijuana nascosta negli uffici della Feads (Procura specializzata per la repressione dei reati contro la salute). Il comandante della Feads, José Miguel Uribe e sei agenti sono stati gia' arrestati, altri cinque sono ricercati, per tutti l'accusa e' di reato di estorsione e di narcotraffico.
Il quotidiano messicano che per primo aveva dato la notizia ieri, "El Universal" oggi pubblica l'editoriale "E' ora di rivedere la strategia antidroga".
"Di nuovo la societa' messicana e' venuta a conoscenza che il personale della Procura Generale della Repubblica si trova coinvolto nel traffico di droghe. (.) La cittadinanza sa chiaramente che a fronte dell'aumento di risorse umane e finanziarie per combattere il narcotraffico, ogni giorno aumenta la produzione, il commercio e il consumo di stupefacenti. (.) Non e' ora, allora, di rivedere le strategie antidroga? Non e' il momento di passare dalla pura punizione ad una politica integrale che cerchi di combattere il narcotraffico tenendo conto di diversi aspetti legali, economici, sociali, demografici, culturali, educativi e di salute pubblica del fenomeno?
Si veda a titolo di esempio l'aspetto legale. Non risulta una contraddizione che non sia punibile il consumo di droghe e che, invece, lo siano la produzione e il commercio? (.) E se si prestasse ascolto a chi chiede di punire il consumo, si avrebbe il triste fenomeno della violazione delle garanzie individuali garantite dalla Carta Magna e la constatazione che non ci sarebbero carceri sufficienti per rinchiudervi tutti i consumatori.
Se la questione la si guarda dalla visuale della salute pubblica, le contraddizioni e le assurdita' non sono minori. Perseguire e incarcerare i produttori e i consumatori di stupefacenti non esaurisce il narcotraffico, visto che non riduce il consumo e i suoi conseguenti danni alla salute dei consumatori. Non sarebbe bene destinare una parte sostanziosa delle enormi risorse utilizzate nella repressione giudiziale alla sfera della prevenzione? E non sembra urgente dotare di risorse significative alla necessaria riabilitazione chi ora e' tossicodipendente? (.)
Nella lotta alla droga il Governo del presidente Fox, i responsabili della Pgr (Procura Generale della Repubblica) e i membri delle Forze Armate hanno fatto uno sforzo encomiabile. La responsabilita' dei magri frutti e' nella complessita' del fenomeno. Per questo sembra pertinente richiamare un ampio dibattito sulla necessita' del carattere integrale della lotta alla droga. C'e' una grande discussione nazionale se si deve arrivare anche alla considerazione, cosi' come chiesto da ampi settori di esperti nazionali e stranieri, sulla eventuale depenalizzazione della produzione e del commercio delle sostanze psicotrope. Non si tratta di anticipare le conclusioni. (.) Arrivare al fatto che la societa' si esprima e' l'unica maniera per avere successo in questa operazione tanto importante per il futuro del Paese".
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