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Messico. Il papavero della Sierra Madre
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Articolo di Donatella Poretti
1 settembre 2002 20:38
 
La Sierra Madre Occidentale in Messico, che per anni e' stata terra ispiratrice per scrittori, rifugio di falliti e sinonimo di cercatori d'oro, ha un nuovo tesoro: il papavero da oppio. Ben nascosta tra le montagne, tra pini, cipressi e arbusti, e' diventata la forma piu' rapida di far denaro per i poverissimi campesinos della zona. Queste piccolissime piantagioni, non piu' di 3 mila metri quadrati, a 1.500 e 2.500 metri di altezza, sono nascoste tra le piantagioni di mais e sono mischiate alle piantagioni di marijuana. La distruzione di queste piantagioni e' difficilissima, sia per le dimensioni che per l'ubicazione. Posso essere avvistate solo con elicotteri o aerei, ma la difficolta' arriva dopo, in quanto le piantagioni sono raggiungibili solo con dei sentieri percorribili con animali. Il clima umido della Sierra Madre Occidentale favorisce la sua semina durante tutto l'anno, e quindi una produzione continua. Ciascun ettaro produce una media di otto chili di lattice di oppio, che a loro volta si trasformano in un chilo di eroina. Secondo la Polizia Federale nel mercato nero un chilo di eroina raggiunge un prezzo superiore a un milione di dollari. Nell'ultimo rapporto del Dipartimento di Stato Usa, il Messico figura come uno dei maggiori fornitori di eroina, anfetamine e marijuana e come la rotta principale della cocaina che viene venduta negli Stati Uniti.
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