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 RUSSIA - RUSSIA - Un mondo di favola dalla lontana Siberia
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Articolo di Rosa a Marca
11 dicembre 2003 21:23
 
L'interprete avra' il suo bel daffare a tradurre le parole dei quattro biologi, venuti ad Amburgo da Nowosibirsk per tenere una conferenza stampa nel lussuoso albergo Elysée. Il titolo e' quanto mai seducente: "anti-Aging" e cellule staminali. E infatti c'e' molta gente in sala.
Esordisce Wladimir Koslow. Spiega che l'ex Unione Sovietica aveva profuso molti mezzi nella ricerca biomedica. A Nowosibirks, per esempio, e' attivo un megacentro, piu' imponente ancora del Centers of Disease Control di Atlanta negli Stati Uniti, come ha riconosciuto la stessa Organizzazione Mondiale della Sanita'. Ma adesso che la rassicurante copertura sovietica e' venuta meno, per la filiale siberiana dell'Accademia delle Scienze vale solo la dura legge del mercato. Sicche' Koslow e' ad Amburgo per valorizzare e promuovere se stesso e i suoi colleghi.
Il direttore di tecnologia cellulare, Wictor Seledslow, guarda nel vuoto attraverso spesse lenti scure e, con voce stentorea, parla dei successi strepitosi del suo lavoro. Sono racconti di una medicina da favola, fatta di efficacissimi vaccini anti-tumorali, di pazienti guariti ormai da anni dal melanoma, di persone risvegliate dal coma, di paralitici che camminano e muti che parlano. L'interprete traduce benissimo, eppure il vocabolario medico perde di pregnanza. Tutto si confonde. Il discorso passa dalle cellule staminali adulte a quelle embrionali e del cordone ombelicale, per lo piu' definite genericamente cellule. Quanto sarebbe invece importante l'uso puntuale di questi termini! Mentre cosi' non e' possibile valutare se i biomedici russi siano inseriti nella ricerca avanzata o se nella lontana Siberia siano in corso esperimenti umani dozzinali.
E' la volta di Jewgenij Pankratow, primario di neurologia al Centro clinico bioterapico. L'interprete fatica a tradurre il suo discorso, focalizzato sulle oltre tremila terapie con cellule staminali eseguite negli ultimi tre anni. Di quali cellule si sia trattato, anche qui non e' dato sapere.
Alexander Leljak, fisico e microbiologo dirige il famigerato ex Istituto Vector, dove una volta si producevano armi chimiche. Oggi le persone possono campare fino a trecento anni, afferma Leljak. L'organismo umano e' abitato da microbi, dai due a tre chili. La cosa essenziale e piu' naturale e' mantenere in equilibrio questo cosmo; e' piu' importante -afferma- di tutta la chimica messa insieme. Nel suo appartato Istituto si possono tranquillamente analizzare tutti gli agenti patogeni, anche quelli provenienti da Marte. "Ha gia' fatto interventi di clonazione terapeutica?", chiede uno dei presenti. Si', e' un'operazione in corso, risponde asciutto Koslow. Silenzio incredulo in sala. Il signore ha appena annunciato una notizia sensazionale o non aveva compreso bene la domanda? Ulteriori tentativi di precisazione non porteranno a nulla. Esistono delle leggi che regolano la ricerca con le cellule staminali embrionali, ci sono dei Comitati etici? "Si'", risponde Koslow "esistono delle Commissioni". Qualcuno gli chiede se la decisione della Ue di allentare i vincoli sulla ricerca con gli embrioni potra' portare a Nowosibirsk dei biologi europei. "Sarebbe auspicabile", risponde Koslow sorridendo. Gia' ora ci sono dei malati di cancro, anche tedeschi, che ci raggiungono. Persino americani. Si tratta per lo piu' di casi disperati, pazienti in stato terminale.
Puo' darsi che i russi siano riusciti ad infrangere qualche breccia e a curare una moltitudine di pazienti con cellule staminali e vaccini miracolosi. Il guaio e' che la cortina di ferro verbale non consente di approfondire. Da un punto di vista scientifico questi ricercatori vivono in un altro pianeta.
Seguono altre domande dal pubblico. E arrivano risposte. No, i russi di Nowosibirsk non collaborano con Istituti tedeschi. Si', hanno pubblicato molto, ma solo in lingua russa, anche se adesso stanno facendo lo sforzo di pubblicare in inglese. Piu' si va avanti con le domande, piu' il signore con gli occhiali scuri sembra innervosirsi. Ad un certo punto Seledslow borbotta che non e' necessario cooperare con cliniche straniere; gli Istituti russi hanno gia' abbastanza da fare. E' un moto d'orgoglio il suo? Oppure la traduttrice ha capito male?
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