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Natura. Afrodite ovvero Venere. Sesso & Cibo. I piaceri della vita..
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Articolo di Giuseppe Parisi
15 agosto 2006 0:00
 
L'uomo moderno tecnologico ha perso irrimediabilmente la conoscenza del se' in una dimensione di equilibrio con la Madre Natura.
Il concetto -al profano- potrebbe sembrare strano astratto.
Ho il ricordo vivo del monno paterno. Ogni sera prima di coricarsi aveva l'abitudine di osservare il cielo. Senza errare trasmetteva il tempo del domani. Erano conoscenze antiche, similari a quelle dei marinai e pescatori di un tempo. Saggezza, frutto dell'osservazione del rapporto con il mondo e la Madre Natura.
Oggi tali circostanze sono bizzarre, rare. Ci ritroviamo a vivere con criteri e ritmi non consoni alla nostra realta' biologica.
Un esempio sarebbe di osservare come i nostri ritmi biologici non corrispondono a quelli voluti da Madre Natura.
Le religioni -tutte e non solamente la Cattolica/Vaticana- hanno imposto strumenti atti al controllo degli individui.
Madre Natura, ad esempio, ha donato la sessualita' come impressa negli archivi archetipici del nostro sistema biologico, come in un computer i file del sistema operativo. Se fossero mancati, la specie umana si sarebbe estinta.
Sin dal concepimento, e probabilmente ancor prima, il nascituro esprime i suoi codici remoti del sistema: la sessualita'. Questi sono espressi dall'oralita': il bebe' ricerca affannosamente il calore materno ed esprime la sua sessualita' profonda nell'atto della suzione del capezzolo, quindi "oralita'" come espressione sessuale.
L'uomo moderno non ha tempo per comprendere quanto la nostra Madre Natura non abbia tralasciato nulla.
Oggi, senza comprenderlo, non rinunceremmo mai ai grandi "piaceri" della vita: sesso e buona cucina. Significherebbe andare contro natura!
Cosa hanno in comune sesso e cibo?
Semplice: la sessualita' espressa nella oralita'!
Un passo indietro nella nostra civilta': gli antichi romani erano maestri nel miscelare sesso e cibo. Erano soliti, i Romani, desiderare sempre di piu'. le mogli si calavano in una profondissima intimita' come il sesso orale, espressione di un desiderio profondo, remoto ancestrale. Liberi dalla "frustrazione" arrivata dopo la caduta dell'impero romano e dominante nel Medioevo, durante tali momenti accadeva di tutto, sovente si usavano latte e miele.
Da allora non e' cambiato nulla, forse gli ingredienti. Il latte condensato o la panna montata sono senza dubbio tra i piu' favoriti dalla donna poiche' il colore assomiglia molto allo sperma maschile. Una curiosita': nel paese bigotto per antonomasia, gli Usa, ogni anno vengono effettuate delle "gare" di fellatio con falli artificiali cosparsi di panna montata; chissa' se George W.Bush desidererebbe essere presente. La ragazza piu' esperta vince un premio in Dollari.
Il cibo che riaccende l'eros.
Negli ultimi anni, abbandonando le bugie delle religiosita' fasulle ed andando verso la New Age, abbiamo assistito ad un incredibile boom di differente spiritualita'. La gente guarda con particolare interesse tutto cio' che ha del magico, del mistico, dell'intoccabile o dell'inspiegabile.
Vivendo anche in tempi di crisi del matrimonio, bassa natalita' e dello spesso citato "calo del desiderio", tutto questo ha fatto si' che gli afrodisiaci abbiano trovato terreno fertile per la loro rivincita. Si', parliamo di rivincita perche' i cibi afrodisiaci non sono certamente un invenzione moderna. La loro origine risale fin dall'antichita', dalla cultura Egiziana, Greca e Romana. Infatti, la parola afrodisiaco deriva da Afrodite o Venere: la Dea dell'amore venerata dagli antichi Greci. Durante le feste dionisiache, l'uso di cibi stimolanti era diffuso: i Greci consumavano tartufi, uova, miele e frutti di mare, perche' Venere era nata dalla spuma marina.
Nelle culture antiche, prima del cristianesimo (mi scuso con alcuni lettori.), i piaceri della vita non erano mai stati visti come peccati e tanto meno avevano mai pensato che le sofferenze fisiche aiutassero a salvare l'anima!!! Percio' quei popoli hanno avuto la fortuna di godersi la vita, il cibo e il sesso senza alcun rimorso o scrupoli di coscienza.
Questo spesso non accade con noi, ormai non solo per questioni legate alla religione o alla morale. ma perche' spesso disattenti, frustrati, avvinti dai problemi "tecnologici". Si corre dietro la carriera, il successo e ci si dimentica di soddisfare noi stessi.
Come dice Isabel Allende nel suo libro "Afrodita": "Arrivata a cinquant'anni mi pento delle diete, dei piatti prelibati rifiutati per vanita', come mi rammarico di tutte le occasioni di fare l'amore che ho lasciato correre per occuparmi di lavori in sospeso o per virtu' puritana".
Buon Ferragosto.
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