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 U.E. - U.E. - Negato il diritto alla conservazione del cordone ombelicale all'Ospedale Buzzi di Milano
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Articolo di Donatella Poretti
16 agosto 2007 1:57
 
La conservazione del cordone ombelicale e delle preziose cellule staminali in Italia e' una vera e propria odissea. La stessa donazione e' realizzata neppure nel 10% dei punti nascita e non tutti i giorni della settimana. In continuita' con il Governo precedente persiste il divieto per la nascita delle biobanche private e mentre e' ammessa la sola conservazione allogenica a fini di donazione nelle strutture pubbliche. Per chi vuole conservare il cordone per uso autologo esiste comunque la possibilita' dell'esportazione. Solo nel mese di dicembre 2006 erano più di 16 al giorno le donne che ricevevano il via libera. La procedura e' normata dall'ordinanza "Misure urgenti in materia di cellule staminali da cordone ombelicale" del ministro della Salute recentemente rinnovata. Nell'articolo 4 si disciplina la materia prevedendo un "counselling con il Centro Nazionale Trapianti, e previo accordo con la Direzione Sanitaria sede del parto".

E come se la situazione non fosse gia' abbastanza complicata, ecco che anche ospedali importanti mettono i bastoni fra le ruote. E' il caso dell'ospedale dei bambini Vittore Buzzi di Milano, dove ogni anno nascono 4.000 bambini. Grazie ad alcune segnalazioni e dopo avere provato io stessa a chiamare il centralino, sono venuta a conoscenza che alla richiesta di avviare le procedure per conservare il cordone ombelicale nelle banche estere, il centralino risponde che il primario in accordo con la direzione sanitaria, non consente il prelievo del sangue cordonale a fini autologhi ma solo allogenici. Cioe' al Buzzi di Milano non si applica la legge.
Ho rivolto, quindi, al ministro della Salute un'interrogazione per sapere quali provvedimenti intenda prendere per far si' che venga rispettato il diritto alla conservazione autologa nelle banche estere previsto nell'ordinanza dello stesso ministero (1) e per fronteggiarne questa evidente violazione. Il ministro Livia Turco, in recenti dichiarazioni, aveva sottolineato l'ipocrisia della legge italiana che vieta le banche private nel nostro territorio ma permette l'esportazione del cordone in quelle all'estero. Al Buzzi di Milano hanno deciso di risolvere l'ipocrisia contro la legge e sulla pelle delle donne!

L'Ospedale, interpellato dall'agenzia Ansa, ha dato "massima disponibilita'" sulla questione, ma ha detto di aver bisogno di tempo per esprimere una posizione, anche perche' secondo un portavoce fino ad oggi "nessuno sapeva niente dell'interrogazione della Poretti".

Sul fatto che fosse depositata o meno un'interrogazione poco importa, cio' che invece importa e' che si rispetti la legge e non che si prendano posizioni. Incredibile poi che occorra anche del tempo per capire se e come rispettare la legge!

(1) clicca qui

Qui il testo dell'interrogazione: clicca qui
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