testata ADUC
La neutralita' di Internet finira' a fine anno?
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Redazione
22 novembre 2017 11:57
 
 Brutti tempi per la neutralita’ di Internet, principio secondo il quale tutti i contenuti dovrebbero viaggiare in modo indiscriminato. Ajit Pai, presidente della Federal Communications Commission (FCC), il potente regolatore delle telecomunicazioni e dei media, ha presentato il 21 novembre le grandi linee di un progetto che sopprimerebbe le regole, stabilite dall’amministrazione Obama, che costringono i fornitori di accesso ad Internet (FAI) a rispettare questo principio, a lungo rimasta come regola non-scritta.
In un articolo pubblicato sul quotidiano The Wall Street Journal, Pai, che ha presentato nel dettaglio le sue proposte il 22 novembre per un voto nella stessa FCC il prossimo 14 dicembre, spiega di voler “impedire il governo dei micromanager di Internet” e metter fine alla gestione dei fornitori di accesso “come se fossero imprese degli anni 30”. Il ruolo della FCC deve limitarsi, nello spirito di Pai, a “forzare i fornitori di accesso ad essere trasparenti perche’ i consumatori possano scegliere le offerte che a loro convengono meglio”. Pai, nominato alla guida della FCC da Donald Trump, si dice convinto che questo deregolamentazione permettera’ ai FAI di aumentare i loro investimenti nelle reti. Questi ultimi sostengono che questo provvedimento consentira’ loro di impegnare “miliardi di dollari di investimenti”, senza pero’ dare numeri precisi.
Verizom, Comcast e AT&T, i tre principali fornitori di accesso americani, sostengono largamente questi provvedimenti. Se fossero adottati, queste societa’ sarebbero libere di commercializzare delle offerte oggi illegali. Potrebbero, per esempio, proporre degli accessi prioritari alla rete, delle offerte che includano certi servizi web e non altri, o anche far pagare in modo piu’ pesante i consumatori che utilizzano molto dei servizi che consumano molta banda, come Netflix o YouTube. Ma questa deregolamentazione si scontra con la quasi-totalita’ della Silicon-Valley, con gli esperti del funzionamento di Internet -tra cui il creatore del web, Tim Berners-Lee- e con i difensori dei diritti dei consumatori, che paventano il rischio molto reale di creare un “Internet a due velocita’”.
La Silicon Valley si oppone unanimemente
La Internet association, una delle principali lobby delle aziende di Internet, che ha nei suoi ranghi Alphabet-Google, Microsoft o Facebook, ha vivamente criticato questo orientamento della FCC. “I consumatori hanno poca scelta in materia di fornitori di accesso, e questi ultimi non devono avere il diritto di utilizzare la loro posizione determinante per mettersi in condizione di discriminare alcuni siti o alcune applicazioni”, dice l’associazione in un comunicato dello scorso 21 novembre.
Storicamente, le aziende della Silicon Valley, di ogni dimensione, hanno sempre difeso il principio di neutralita’ di Internet, in nome della libera diffusione dell’informazione sulla rete, ma anche sostenendo che questa regola permetterebbe di assicurare il mantenimento di una libera concorrenza. Un ragionamento condiviso dall’associazione dei consumatori Consumer Union, che ritiene che in questa situazione i costi degli abbonati non potrebbero che aumentare.
Mobilitazione popolare e fatalismo
Il dibattito sulla neutralita’ di Internet in Usa non nasce ora con l’amministrazione Trump, ma nel 2014, sotto l’amministrazione di Barack Obama, quando un importante movimento di protesta si era fatto sentire per stimolare la FCC ad approvare delle norme di legge, cosa che poi e’ accaduta nel 2015. Alcuni dei siti piu’ popolari americani avevano partecipato a questo movimento, tra cui Wikipedia e il forum Reddit, Ma nel 2017, malgrado i numerosi contributi postati in occasione della consultazione pubblica della FCC in materia, la mobilitazione sembra piu’ pacata. Il presidente della FCC si appresta a presentare le sue proposte finali, alla vigilia del Thanksgiving, giorno di festa in Usa.
Gli avversari della proposta sanno di avere poche possibilita’ di impedire questa deregolamentazione. I repubblicani dominano la commissione che dovra’ votare, e in queste ultime settimane hanno gia’ adottato una serie di provvedimenti di deregolamentazione, sopratttuto annullando a fine novembre un provvedimento dell’amministrazione Obama che limitava la concentrazione nei gruppi dei media locali.
I difensori della neutralita’ di Internet non sono rimasti particolarmente sorpresi dagli annunci di Pai, che non aveva nascosto, nel momento in cui ha assunto il suo incarico, la propria ostilita’ di fronte alle regole ereditate dall’amministrazione Obama. Ultraliberale convinto, che ritiene che i “monopoli non esistono piu’”, Pai ha occupato diversi posti al ministero della Giustizia e alla FCC, ma ha anche lavorato per il servizio di politiche pubbliche del gigante delle telecomunicazioni Verizon. Donald Trump ha anche nominato al consiglio della FCC degli altri oppositori convinti della neutralita’ di Internet, Jeffrey Eisenach e Mark Jamison, entrambi membri dell’American Enterprise Institute, un think-thank repubblicano che in passato aveva condotto una campagna contro questo principio.

(articolo di Damien Leloup, pubblicato sul quotidiano Le Monde del 22/11/2017)
Pubblicato in:
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS