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Nuova picconata di Bush alla cultura scientifica: il creazionismo versus l'evoluzionismo
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Articolo di Donatella Poretti
18 agosto 2005 16:02
 
L'attuale presidente Usa George W. Bush e' stato accusato spesso di confondere la scienza con la religione e viceversa. Accuse in alcune occasioni corredate di prove: rapporti e documenti prodotti dalla Casa Bianca erano vere e proprie manomissioni e contraffazioni di studi, utilizzati per dimostrare tesi indimostrabili scientificamente.
Nel rapporto "Scientific Integrity in Policymaking", l'Union of Concerned Scientist (clicca qui) aveva fatto una raccolta su come il Governo Bush aveva distorto e eliminato risultati di ricerche che erano contrari alle politiche della sua amministrazione, e aveva invece dato riconoscimenti a scienziati poco probabili, solo perche' presentavano una ideologia piu' vicina.
Praticamente negli stessi giorni in cui il capogruppo al Senato del Partito Repubblicano Bill Frist si schierava nettamente a favore dei finanziamenti federali per la ricerca con le staminali embrionali, contraddicendo cosi' una politica che la Casa Bianca mantiene rigidamente intatta dall'agosto del 2001, il presidente ha dato una nuova picconata alla cultura scientifica degli Usa manifestando il suo sostegno all'insegnamento del "disegno intelligente", il creazionismo accanto alla teoria evoluzionistica di Darwin.
E cosi' mentre il senatore Frist, credente e antiabortista, medico e conservatore, diceva "non si tratta di una questione di fede, ma di scienza" per spiegare come la "ricerca con le cellule staminali embrionali vada incoraggiata e sostenuta", Bush si appellava alla necessita' di conoscere tutte le teorie per potersi fare un'idea. Mettere percio' sullo stesso piano di educazione scientifica scolastica la teoria evoluzionistica con l'idea, o la suggestione, creazionistica, per l'inquilino della Casa Bianca non e' sovrapporre due piani diversi, ma suscitare e aprire un legittimo dibattito.
"Compito dell'educazione e' esporre le persone alle differenti scuole di pensiero", ha detto Bush in una improvvisata conferenza stampa lo scorso 5 agosto con sette giornalisti texani, aderendo alla campagna lanciata da gruppi religiosi conservatori per estendere a tutti i distretti scolastici l'insegnamento del creazionismo accanto alla teoria evoluzionistica (clicca qui).
In 20 Stati si sta gia' tentando questa operazione, con il Kansas apripista. E cosi' accanto ad una teoria che si basa su studi scientifici, se ne pone un'altra che ad un certo punto si ferma e dice: la natura e' troppo complessa per essere spiegata se non con l'intervento di una "entita' intelligente", nella natura e nella vita ci sarebbero cosi' le prove scientifiche dell'intervento divino. Il creazionismo che si riconosce nel libro della Genesi della Bibbia diventerebbe percio' argomento di insegnamento non religioso, ma scientifico.
A Dover in Pennsylvania il governo locale ha scritto nei piani di studio: "gli studenti devono essere avvertiti delle lacune e dei problemi della teoria di Darwin" e gli devono percio' venire esposte "teorie alternative" come quella del "disegno intelligente". A Denver in Colorado la vicenda e' ora al vaglio della Giustizia che deve valutare se la nuova materia imposta nelle scuole viola la proibizione costituzionale secondo cui lo Stato non puo' promuovere la religione.

Bush "ha difeso la liberta' di espressione e il diritto degli studenti ad ascoltare diverse visioni scientifiche sull'evoluzione", rilancia John West direttore associato al Centro per la Scienza e la Cultura del Discovery Institute (clicca qui).
L'American Association for the Advancement of Science (AAAS, clicca qui) si e' rifiutata di inviare propri rappresentanti alle lezioni nelle scuole pubbliche in Kansas sull'insegnamento del "disegno intelligente". Il direttore generale dell'AAAS Alan I. Leshner ritiene che queste audizioni organizzate dalle autorita' educative dello Stato costituiscono, in realta', uno sforzo dei difensori delle idee creazioniste per "attaccare e scalzare la scienza". "Il "disegno intelligente" manca di una base scientifica e non supporta nessun criterio scientifico, neppure perche' possa essere considerata una teoria. Per la scienza, una teoria non e' una "credenza": la accettiamo o la rigettiamo basandosi su prove scientifiche", spiega Leshner. "Il disegno intelligente non e' verificabile scientificamente, e pertanto non dovrebbe insegnarsi nelle ore di scienza", conclude.
Ci sono anche leader religiosi che non condividono l'inserimento nei programmi scolastici di queste idee, e cosi' il reverendo Barry Lynn, direttore esecutivo dell'Americans United for Separation of Church and State (clicca qui) ritiene la scelta di Bush come "disinformata, irresponsabile e temeraria". "I giovani degli Stati Uniti sono mal considerati da un presidente che confonde la religione con la scienza".

Un sondaggio della Gallup dello scorso novembre mostrava risultati a dir poco sorprendenti sull'argomento: il 46% degli statunitensi crede che sia stato un dio a creare gli uomini, contro solo un terzo che crede che esistano delle prove sufficienti per sostenere la teoria di Darwin, un altro 38% rispetta il darwinismo ma e' convinto che una divinita' e' comunque intervenuta in qualche maniera. Un altro sondaggio della CBS mostrava che il 55% dei cittadini Usa non crede all'evoluzionismo, un dato in controtendenza rispetto al resto del mondo industrializzato dove l'80% accetta l'evoluzionismo (con punte del 96% in Giappone, ma anche con un 75% nella cattolica Polonia).
Risultati da imputare ad un rapporto controverso tra Darwin e gli Usa: Negli anni '20 le sue teorie furono praticamente vietate in molti degli Stati, nel 1968 la Corte suprema dichiaro' incostituzionale la messa al bando dell'evoluzionsimo.
I creazionisti tornarono all'attacco anche grazie al sostegno della presidenza Reagan, una serie di sentenze di giudici statali e federali culminarono in un secondo pesante intervento della Corte Suprema del 1987 che cosi' si espresse: il creazionismo, essendo basato su un assunto religioso, non puo' entrare nei programmi scientifici delle scuole pubbliche americane senza violare il principio della separazione tra Stato e Chiesa.
E siamo arrivati ad oggi e al nuovo attacco della destra religiosa attraverso la presidenza Bush, che non a caso lo scorso luglio, dopo le dimissioni della prima ed unica donna alla Corte Suprema, Sandra Day O'Connor, ha indicato il giudice di corte d'appello John Roberts come suo primo candidato alla Corte. Spettera' al Senato confermare un conservatore antiabortista, repubblicano di stretta osservanza in una carica a vita al posto di una conservatrice moderata come la O'Connor, a cui spesso erano state affidate questioni sull'aborto e i diritti civili. Roberts, essendo cinquantenne e quindi con diversi anni ancora da vivere, per anni potrebbe spostare, nella direzione auspicata dalla presidenza Bush, l'inclinazione della Corte Suprema. Un'eredita', questa si', davvero pesante.
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