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Obbligazioni Mediobanca 2019 legate all'inflazione: conferma alla regola aurea dell'investitore non esperto
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Articolo di Alessandro Pedone
24 luglio 2013 11:06
 
 Si è conclusa da poco (ma le pubblicità ancora impazzano sui giornali, sostenendo un po' i corsi) l'emissione del prestito obbligazionario Mediobanca Inflazione Italiana 2013/2019 (codice ISIN IT0004941875).
Si tratta dell'ennesimo prodotto emesso dalla banche che può essere sottoscritto solo da chi non viene correttamente informato. L'ennesima riprova, se mai ce ne fosse bisogno, che quando una banca propone con insistenza un suo prodotto, già questa è un'ottima ragione per rifiutare la proposta senza neppure entrare troppo nel merito.
In questo articolo, però, dobbiamo chiaramente entrare nel merito per dimostrano quanto detto sopra in un modo che può sembrare eccessivamente tranchant ma che è invece è la pura fotografia della realtà.
 
Dunque, l'obbligazione in questione ha una cedola lorda – a regime – pari al 2,2% più l'inflazione del periodo. Caso piuttosto raro, per questo tipo di obbligazioni legate all'inflazione, nel caso – abbastanza remoto, ma non trascurabile, nel quale l'inflazione sia negativa, la cedola verrà ridotta in maniera corrispondente alla deflazione del periodo fino – potenzialmente – ad annullarla completamente. La cedola, quindi, non è certa.
A scadenza l'obbligazione restituisce il capitale investito.
La prima cedola è a tasso fisso pari al 3,5%. Considerato che l'inflazione italiana, in questo momento, è pari all'1,2%, la cedola ha un piccolo “premio” dello 0,1% rispetto al meccanismo previsto per le altre cedole (bisogna vedere poi il dato di periodo, al momento si assiste ad una lievissima ripresa).
Il rating, per quello che vale, è tripla BBB di S&P, come l'Italia (in realtà, a voler essere pignoli, al momento, il rating complessivo dell'Italia è migliore perché le altre agenzie, Fitch e Moody's la danno un gradino sopra).
La tassazione di questa obbligazione, come è noto, è pari al 20%, mentre i titoli di stato hanno un tassazione pari al 12,5%.
Per tipologia di obbligazione, il confronto più immediato è con il BTP Italia che ha, anch'esso, una cedola al quale si aggiunge il valore dell'inflazione italiana e restituzione del valore nominale a scadenza. Il BTP Italia, però, ha una scadenza più breve: 2017.  Quindi dovrebbe offrire un rendimento inferiore. La cedola di questo BTP Italia (IT0004917958 ) è invece superiore, pari a 2,25%. Quindi, scadenza più breve, cedola superiore, rischi inferiori (perché non c'è il rischio di deflazione e la cedola è certa, diversamente dal titolo Mediobanca) e tassazione migliore! Perché mai sottoscrivere il titolo Mediobanca?
Volendo confrontarsi sulla stessa scadenza, 2019, l'Italia offre un titolo legato all'inflazione di tipo tradizionale (IT0004380546), ovvero con il capitale a scadenza che viene restituito al valore reale (cioè il valore nominale più l'inflazione) e le cedole calcolate non sul valore nominale, ma sul valore nominale più l'inflazione. Una struttura decisamente più interessante rispetto a quella del BTP Italia con il piccolo inconveniente che l'inflazione di riferimento è quella europea e non quella italiana (in questo momento si equivalgono). Il titolo in questione offre una cedola reale pari al 2,35%, in luogo del 2,20% dell'obbligazione Mediobanca e calcolata sul capitale rivalutato per l'inflazione, non sul valore nominale e basta! Il prezzo di questa obbligazione sul mercato, fra l'altro, in questo momento è leggermente sotto la pari ed il rendimento reale quindi è del 2,4% lordo.
Come si vede, non c'è nessuna ragione per preferire questa obbligazione Mediobanca ad un tradizionale titolo di stato italiano legato all'inflazione perché l'obbligazione offerta ha un rendimento inferiore (specialmente al netto dell'imposizione fiscale) e rischi maggiori.
 
Si può pensare di sottoscrivere un titolo del genere solo nel caso in cui non si dispongano delle necessarie informazioni o, come più spesso accade, si viene sviati da informazioni fuorvianti. Può darsi che finito il battage pubblicitario il prezzo di questa obbligazione scenda sensibilmente rendendola in quel momento da valutare. Ad oggi, con prezzi ancora troppo vicini a 100 si tratta di un investimento senza alcun senso.
 
Da parte nostra, continuiamo a ripetere la “regola aurea” per l'investitore non esperto: se la banca te lo propone ed è un suo prodotto, non merita neppure perderci tempo per valutare, rifiutare immediatamente!
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