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L'Olanda dice no ad Arlacchi
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20 aprile 2001 0:00
 
Il Governo olandese ha congelato il proprio contributo di 4 milioni di dollari all’UNDCP, l’agenzia sulle tossicodipendenze delle Nazioni Unite, presieduta da Pino Arlacchi, dopo le critiche di ogni tipo che sono piovute sull’ufficio dell’ex senatore italiano. Molti membri dell’ufficio si sono dimessi dal loro posto, tra di loro anche lo stimato amministratore Micheal von der Schulenberg, che ha scritto una lettera di dimissioni che suona come un pesante capo di accusa nei confronti di Arlacchi, con accuse di intimidazioni sui collaboratori e persino di corruzione, sulle quali starebbero indagando le Nazioni Unite di New York. Arlacchi avrebbe fatto cadere l’ufficio a pezzi demoralizzando, e paralizzando lo staff. Il direttore si comporta piu’ come un generale in battaglia che come il direttore di un’agenzia dell’Onu, il cui compito e’ quello di vigilare sull’attuazione dei trattati internazionali, sulla riuscita della sostituzione delle coltivazioni, sulla prevenzione. Incarichi operativi, non sono previsti, come quello, secondo alcune voci, di aver armato alcuni reparti di paramilitari al confine tra Tajikistan ed Afghanistan. Percio’ il ministro olandese alla cooperazione Evelyne Herfkens ha dichiarato di non voler mettere a rischio i soldi dei risparmiatori e di mettere in pratica questa azione che lei stessa ha definito "drastica". Non e’ la prima volta che i Paesi Bassi si trovano contro Arlacchi, ma finora era stato tutto incentrato sulle politiche "troppo lassiste", secondo l’UNDCP, del Governo olandese, che andrebbe contro i trattati internazionali, anche se molte nazioni, Svizzera in prima fila si stanno muovendo sempre piu’ verso l’Olanda. Il Governo dei Paesi Bassi, formulera’ le proprie critiche all’UNDCP sulla rigidita’ delle politiche internazionali sulle droghe alla prossima assemblea che si terra’ a Vienna dal 20 al 29 maggio. Anche Germania, Svezia, e Regno Unito si sono definite critiche nei confronti di Arlacchi.
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