Chi e' Hamid Ghodse, che, secondo il quotidiano britannico Financial Times, sarebbe il candidato a quella direzione dell'Undcp che fino allo scorso 1 gennaio era di Pino Arlacchi.
Iraniano che vive in Gran Bretagna, professionalmente e' il capo del Dipartimento "Addictive Behaviour & Psichological Medicine" del St. George's Hospital Medical School di Londra, che si occupa di ricerche multidisciplinari sul comportamento dipendente e le varie discipline ad esso correlate. Inoltre e' il presidente dell'Incb (International Narcotic Control Bureau), organismo Onu, con sede a Vienna, incaricato di promuovere l'applicazione, attraverso i Governi, dei trattati internazionali sul controllo delle droghe.
Uno del settore, quindi. Non solo, ma anche uno che, come si legge nel rapporto annuale del 1998 che l'Incb ha stilato nel febbraio di quell'anno, riferendosi alla situazione del 1997, sostiene che il mondo dello spettacolo e la cultura popolare rappresentano un incitamento ai giovani verso il consumo delle droghe illegali. "L'abuso di stupefacenti -si legge nel rapporto stilato da Ghodse- appare ormai quasi normale, addirittura alla moda, con i testi di tante canzoni che inneggiano alla spinello e con una star di mezza eta' che ha pubblicamente dichiarato che l'opera del suo gruppo fu influenzata da questo tipo di stimolo". Il riferimento e' a Paul McCartney, che all'epoca aveva fatto sapere che la marijuana era stata lo stimolo grazie al quale il gruppo musicale dei Beatles aveva creato l'album "Sergeant Pepper's Lonely Hearts Club Band". Ma non basta. Il rapporto se la prendeva anche con la decisione del Comitato Internazionale Olimpionico di confermare la medaglia d'oro alla sciatore canadese Ross Rebagliati che, ad un controllo, era stato trovato positivo per uso di marijuana: "una decisione che fa pensare all'opinione pubblica che la cannabis sia accettabile e un fatto normale per chi vince una medaglia d'oro". Ovviamente il nostro se la prende con Internet ("ci sono numerose pagine nel web che sono dedicate alla produzione e alla preparazione di droghe illegali e ci sono newgroups per lo scambio di informazioni, nonche' per il supporto legale a chi e' stato arrestato per il possesso illegale di droghe"). Ma non risparmia il mondo della moda e delle celebrita' musicali: "L'industria della moda ha coniato il termine heroin chic, e alcune pop stars hanno rilasciato dichiarazioni sul fatto che l'uso delle droghe sintetiche sia un fatto normale ed accettabile per delle persone che conducono un certo stile di vita".
A ridatece er puzzone?
Non vorremmo dirlo, ma ci sentiamo proprio stimolati. Preoccupati non tanto, perche' peggio di quello che ha fatto Pino Arlacchi, crediamo sia difficile farlo. Al massimo fara' le stesse cose.
Comunque non e' dato per certo in tutti gli ambienti. Per ora e' accreditato, da residente britannico, da un quotidiano britannico che, riguardo a "primati del modello britannico", non ha mai nascosto le sue preferenze e tendenze, specialmente quando c'e' da parlar male di chi non e' britannico.