Il papa cattolico, in un’udienza, tornando sui suoi valori di “Dio, patria e famiglia” per stimolare una natalità che a suo dire vive un “inverno” (1), ha avuto occasione anche per stigmatizzare le famiglie che hanno tra i loro membri anche cani e gatti:
“.. tante coppie non hanno figli perché non vogliono o ne hanno soltanto uno perché non ne vogliono altri, ma hanno due cani, due gatti che occupano il posto dei figli. Sì, fa ridere, capisco, ma è la realtà. …" (2).
Chissà se papa Francesco ha mai avuto un cane o un gatto. Ci dispiace per lui e, nel caso, non sa cosa ha perso. Certamente non perché i pelosi quattrozampe sostituiscono i figli, ma perché sono membri pelosi delle nostre famiglie, con o senza figli bipedi, e condividono con esse amore e peripezie. Non solo, ma quando i quattrozampe sono in famiglia, pare che facciano anche molto bene ai piccoli e ai grandi bipedi, che ne traggono amore, vitalità, altruismo, comprensione del mondo animale. Sono quel “di più” grazie al quale i bipedi si sentono parte attiva e responsabile del Pianeta.
Se il papa ce lo consentirà, gli regaleremmo volentieri un peloso. A patto, però, che
non lo tratti come un figlio (di cui lui, tra l’altro, fisicamente non può avere esperienza)
ma “solo” come un cane o un gatto ché - come ci sembra abbia detto qualche altro papa o autorità della Chiesa cattolica (3) -
hanno anch’essi anima e sensibilità.
NOTE
1 -
https://www.aduc.it/comunicato/famiglia+patria+demografia+papa+cattolico_33726.php
2 . Italpress
3 – sensibilità che è tale - pur se da poco - anche per la legge italiana
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