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Peru'. Il presidente Toledo e i cocaleros
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Articolo di Donatella Poretti
24 aprile 2003 15:58
 
Quindici giorni di marcia dalle valli cocalere per arrivare alla capitale, altri due giorni a Lima, ma alla fine il presidente Alejandro Toledo ha ricevuto una delegazione dei coltivatori di coca, e dopo l'incontro il presidente ha parlato direttamente davanti ai quasi tremila cocaleros. "Potete contare su di me, quando avrete un qualche problema nominate i vostri rappresentanti che le porte del Palazzo del Governo saranno aperte per il dialogo", ha detto Toledo. "Il decreto supremo che abbiamo firmato oggi riflette l'accordo raggiunto tra i vostri leader e i miei rappresentanti., il mio impegno lo rispetto sempre", ha aggiunto Toledo che ha preannunciato una visita direttamente alle coltivazioni.
Il decreto supremo autorizza la "Commissione nazionale di vita senza droghe" (Devida) di stabilire dei programmi di riduzione graduale e concordata delle piantagioni illegali con le stesse organizzazioni campesine, inoltre e' previsto uno studio per rivedere e determinare la domanda di coca legale, rivedendo cosi' l'ultimo censimento che era del 1978, con cui sono autorizzati i 12 mila ettari (dei 36 mila stimati) di coltivazione di foglia di coca. L'accordo prevede che verranno distrutti i pozzi di macerazione e il laboratori di raffinazione di cocaina. Tra i punti sollecitati dai cocaleros, solo quello che chiedeva la liberazione del loro dirigente Nelson Palomino, in carcere con l'accusa di apologia di terrorismo, e' rimasto completamente disatteso: il Governo ha detto che non puo' interferire sul potere giudiziario.
"Il principale argomento e' che c'e' un crollo dell'economia cocalera in queste provincie (.) bisogna crearvi immediatamente una nuova economia agricola", ha commentato il primo ministro Luis Solari che si era incontrato con la delegazione dei cocaleros prima di Toledo. Dopo l'accordo, Solari ha detto alla Cpn radio: "ho fiducia nella soddisfazione di tutti e credo che sara' un accordo durevole per il bene della democrazia, la pace sociale e soprattutto per il bene dell'economia dei cocaleros".
"E' stata una riunione molto emozionante (.), storica e che ha portato ad un coraggioso impegno reciproco di lavorare armoniosamente per lo sviluppo (dell'economia rurale) e la lotta al narcotraffico. Il Governo e i campesinos sono diventati soci in questo impegno", ha detto il capo dell'antidroga peruviana Nils Ericsson.
Il Peru' e' il secondo produttore mondiale di cocaina, dietro alla Colombia, nel 2002 ha realizzato l'obbiettivo prefissato di eradicare 7.134 ettari di coltivazioni di coca, ma nello stesso periodo sono stati individuati 9.700 ettari di nuove semine.
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