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Articolo di Vincenzo Donvito
16 ottobre 2003 18:31
 
Il Parlamento dell'Andalusia ha approvato la legge per la ricerca con le cellule staminali embrionali, con l'uso degli embrioni sovrannumerari delle cliniche di fecondazione assistita andaluse: un risultato che arriva dopo un ampio confronto che ha visto le parti in gioco serenamente confrontarsi sui vantaggi, gli svantaggi, le difficolta', i problemi etici e tutto quello che comporta una scelta epocale del genere.
Mentre sto scrivendo, giunge la notizia che la legge nazionale della Spagna e' stata approvata in prima lettura: depositata dal ministro della Salute del Governo Aznar (che non lesina mai la propria similitudine con il Governo italiano di altrettanto centro-destra), pur se e' una legge piu' limitante rispetto a quella dell'Andalusia, assume una importanza notevole, in quanto infrange il tabu' della ricerca sugli embrioni, e proprio grazie alla scelta del partito di maggioranza, il Partito Popolare (Pp), che sicuramente non e' lontano da quei valori cattolici di una Chiesa romana che ha mostrato tutt'altro che disponibilita' in materia.
Negli altri articoli e notizie di questa edizione del Notiziario si possono trovare i dettagli di queste due novita' legislative.
Nel contempo, mentre in Gran Bretagna gli "addetti ai lavori" chiedono che la legge gia' esistente sia piu' operativa e pratica, con piu' materiale biologico a disposizione rispetto all'attuale, in Massachusetts si e' gia' alle porte per migliorare la legge esistente, attrezzandola economicamente perche' sia applicata al massimo rendendo lo Stato un punto di riferimento in tutti gli Usa e nel mondo (125 milioni di Usd e' la proposta del governatore Mitt Romney).
E questi sono solo alcuni aspetti di una situazione in movimento che e' tale ovunque si sia deciso di dare corpo alla speranza e alla piu' che scientifica scommessa delle cellule staminali embrionali.
L'Italia e' quello che e', e -come chi ci legge ben sa- procede verso una maggiore chiusura. Non crediamo ci siano speranze, per cui serenamente, continuando nella nostra denuncia piu' che quotidiana di quel che accade sul suolo natio, tendiamo la nostra attenzione a tutto cio' che avviene oltre frontiera, e invitiamo gli interessati a fare altrettanto, che' le cose che stanno accadendo sono il sintomo di un treno che sta gia' viaggiando ad alta velocita', ed essere comunque in uno di questi vagoni -pur se non nella veste civica nazionale, ma in quella di privati "stranieri"- ne vale proprio la pena.
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