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Putin ha perso la guerra e l'economia
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Articolo di Primo Mastrantoni
29 marzo 2022 13:21
 
  Avevamo scritto che il presidente della Federazione russa, Vladimir Putin, aveva perso la guerra. Ora perde anche in economia, trascinando il popolo russo verso una povertà maggiore.

Putin riteneva che, dopo l'aggressione alla Cecenia, alla Georgia e alla Crimea, l'Occidente avrebbe accettato l'invasione dell'Ucraina senza reagire, come aveva fatto in precedenza.
L'Occidente, secondo il pensiero putiniano, supportato da quello clericale del patriarca di Mosca, Kirill, è in crisi di identità, privo di valori, dedito solo agli affari e ai piaceri e quindi disinteressato a tutto quello che può avvenire al di là dei propri interessi. 

Non è stato così.

L'Ucraina ha reagito, gli Stati Uniti e l'Unione europea hanno reagito.
 La Cina, oltre le parole, è solo interessata ai lucrosi affari con l'Occidente e a guadagnare posizioni egemoniche. 

L'altro aspetto della guerra è il crollo della economia russa perché le sanzioni funzionano, eccome!
Secondo le previsioni della Banca di Finlandia, il Pil, cioè la ricchezza prodotta dalla Russia, crollerà del 10% e l'inflazione arriverà al 20%. Tradotto, significa maggiore povertà per il popolo russo che già aveva problemi (il Pil della Russia è inferiore a quello dell'Italia).

Insomma, i risultati negativi di Putin si scaricheranno sul popolo che dice di amare, ma quando il popolo ha fame il risultato sono le rivoluzioni. Putin dovrebbe ricordare cosa successe nel 1917.
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