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 ITALIA - ITALIA - Quando un Comitato di Bioetica si lega ad un criterio unico, l'abbraccio puo' essere fatale
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Articolo di Donatella Poretti
29 settembre 2005 17:56
 
La vita e' intoccabile sin dal primo istante, ovvero dal momento della fecondazione dell'ovulo da parte dello spermatozoo. Ma, prima di dettagliare il parere espresso dal Comitato Nazionale di Bioetica -"Considerazioni etiche in merito all'ootide- una premessa.
Avevamo avuto un primo sussulto quando qualcosa di simile era avvenuto a Malta, dove una commissione governativa nel formulare una proposta per regolamentare la ricerca genetica e quella con le staminali aveva preso come testo base da cui partire il Donum Vitae. Nel documento della Chiesa Cattolica si scrive che la procreazione umana inizia dal momento in cui si forma lo zigote, la cellula prodotta quando i nuclei dei due gameti si sono fusi. A noi era gia' parsa una aberrazione il fatto che una commissione governativa si basasse su un testo religioso per redigere una legge in materia scientifica di uno Stato laico, ma quando avevamo letto delle vibrate proteste dei vescovi maltesi avevamo sorriso e per certi versi avevamo provato simpatia per i componenti di quella commissione. Non si erano accorti, infatti, di come la Chiesa Cattolica, avvalendosi delle scoperte scientifiche su embrioni umani, aveva modificato il suo pensiero e percio' anche le indicazioni da dare ai legislatori.
Il Donum Vitae (clicca qui), stilato dalla congregazione per la dottrina della fede, risale al 1987 e, nonostante i veti vaticani, grazie alle ricerche scientifiche con gli embrioni si e' scoperto che dal momento della fecondazione dell'ovulo da parte dello spermatozoo prima di arrivare allo zigote passano diverse ore, molte ore fino a 40. Durante questo tempo si parla di ootide, cioe' quando i patrimoni genetici paterno e materno non si sono ancora fusi nella nuova cellula, e percio' non si e' formato un nuovo e unico patrimonio genetico identificativo di un individuo. Che fare in quelle 30-40 ore? Cosa permettere? La risposta piu' semplice della Chiesa e' stata: nulla. Se il Donum Vitae parlava dello zigote, era perche' non si sapeva dell'esistenza dell'ootide. Ora che lo sappiamo, la vita inizia dall'ootide. E si anticipa l'intoccabilita' della vita umana al momento della fecondazione.
Legittima valutazione, e curiosa dimostrazione di come la Chiesa sappia utilizzare i risultati delle ricerche scientifiche, anche quelle demonizzate sui primi stadi della vita.
Tornando in Italia la legge 40 parla genericamente di concepito, termine generico senza alcuna valenza scientifica. Su questo avevano cercato una mediazione alcuni parlamentari guidati dal senatore Giuliano Amato che aveva proposto di utilizzare esattamente quelle 30-40 ore, in cui l'ootide non e' ancora zigote, per byapassare il divieto di congelamento di embrioni nelle tecniche di fecondazione assistita e di ricerca scientifica.
Interpellato su questa possibilita' il Comitato di Bioetica interviene fornendo l'interpretazione piu' restrittiva della legge 40 e dice 'no' a qualunque manipolazione indipendentemente dallo stadio di sviluppo della vita embrionale, ricordandoci come sia difficile la convivenza e l'accettazione delle diverse tesi che nel mondo e da anni hanno pari dignita' e valore scientifico.
Esistono molti e diversi criteri su cui la comunita' scientifica e non solo si basa per sostenere quando la nuova entita' biologica che si forma e' assimilabile ad una nuova persona e quando occorre dargli quei diritti e quelle tutele massime, assimilabili a quelle di una persona.
Esiste chi ritiene che la vita sia un continuum e che sia proprio la continuita' dello sviluppo il principio da cui partire per tutelare la vita fin dalla fecondazione, ma esiste anche chi sostiene che la vita inizi al momento in cui compare l'identita' genetica un Dna nuovo, e percio' lo zigote, facendo cosi' trascorrere quelle 30-40 ore. Altrettanto valido da un punto di vista scientifico e' ritenere che debbano passare quei 7-8 giorni in cui l'embrione non puo' piu' dividersi per dare origine a due gemelli, o viceversa, secondo il criterio indivisibilita'. Un discrimine secondo altri per parlare di vita e' quando c'e' un utero che accoglie quella vita e la fa sviluppare, fino a quel momento e' una persona virtuale. Per altri e' invece fondamentale la comparsa del tessuto nervoso, o addirittura del sistema nervoso, fino ad arrivare al criterio che fino a che il feto non sia dotato di vita autonoma, che avviene al quinto mese, non puo' essere tutelato al pari di una persona.
Tutte criteri validi e basati su dati e studi scientifici, ma tra il primo della continuita' dello sviluppo all'ultimo trascorrono ben 5 mesi. La domanda e' come riconoscere validi questi criteri e dargli piena dignita'? La risposta piu' inadeguata da parte di un Comitato di Bioetica e' quella di sposare uno solo di questi criteri, il piu' restrittivo e coincidente con quello della Chiesa Cattolica, negando percio' dignita' agli altri.

Il parere ha creato una profonda divisione in seno al Cnb, tanto che e' stato approvato includendo due posizioni: quella piu' 'restrittiva', votata a maggioranza (26 voti), ed una favorevole invece ad una maggiore 'apertura' (12 voti).
"L'ootide -ha affermato il presidente del Cnb Francesco D'Agostino illustrando il parere di maggioranza- va cioe' rispettato esattamente come l'embrione e non c'e' alcuna differenza bioetica tra tutela dell'embrione e dell'ootide. Cio' vuol dire che la legge 40, quando parla dell'embrione, implicitamente parla anche dell'ootide e che il trattamento che si esige sia riservato all'embrione, ovvero no al congelamento e alla sperimentazione, per estensione vada applicato anche all'ootide". In altri termini, ha precisato D'Agostino, "sosteniamo che a partire dal momento successivo alla fecondazione non e' possibile fare distinzioni etiche rilevanti". "Non neghiamo che esista l'ootide, che e' la primissima fase di sviluppo dopo la fecondazione ed in cui i patrimoni genetici paterno e materno non sono ancora fusi, ma -ha spiegato D'Agostino- dal momento che la fusione dei patrimoni genetici e' ineluttabile, a meno che non intervenga dall'esterno una manipolazione, abbiamo ritenuto che non si possa separare la qualificazione etica dell'ootide da quella dell'embrione. Dunque 'no' a qualsiasi intervento a partire dal momento della fecondazione". Il parere, ha pero' tenuto a sottolineare lo stesso D'Agostino, "non e' stato unitario, ma si tratta comunque del primo tentativo di risposta bioetica ad un tema cosi' importante".

Dall'altro lato vi sono i 12 membri del Comitato nazionale di bioetica, tra i quali il ginecologo Carlo Flamigni, che si sono invece espressi in senso opposto, affermando che l'ootide non puo' essere riconosciuto come vita umana individuale e non e' dunque meritevole di rigorosa tutela come l'embrione. C'e' poi un'ulteriore posizione emersa, quella della vicepresidente del Cnb Cinzia Caporale secondo la quale il criterio della fusione dei patrimoni genetici non puo' essere l'unico e ne potrebbero invece esistere molti altri: "E' impossibile decidere razionalmente quale di questi criteri sia il piu' corretto. Dunque, la mia e' una posizione di maggiore apertura anche rispetto a quella sostenuta dal professor Flamigni ed altri membri del Cnb".

"La decisione del Comitato chiude la questione, l'Italia si fa paladina di una delle posizioni piu' retrograde nel mondo occidentale" denuncia Valerio Federico, consigliere generale Associazione Luca Coscioni. In merito ai prossimi temi in agenda al Cnb, come sull'alimentazione dei pazienti in stato vegetativo, dice: "Non c'e' da essere ottimisti vista la linea etica prevalente nel Comitato. Alimentare e idratare queste persone puo' essere una forma violenta di accanimento terapeutico cosi' come un'azione rispettosa dell'individuo: e' necessario che ognuno possa esprimere la sua volonta' liberamente per evitare che nel caso si dovesse trovare in una situazione simile sia "l'etica maggioritaria" di un Comitato o di un Parlamento a decidere".
Hanno espresso soddisfazione il 'Movimento per la vita e forum delle associazioni familiari': "L'essere umano e' tale fin dall'istante della fecondazione, dall'incontro cioe' tra lo spermatozoo e l'ovocita. Cio' che l'intuizione e la ragione ha da sempre sostenuto era stato invece pesantemente messo in discussione dopo l'approvazione della legge 40", commentano Luisa Santolini e Carlo Casini presidente del Forum e del Movimento per la vita. "Alcuni sostenevano, per aggirare le tutele offerte all'embrione ed avere quindi mano libera nella ricerca e nelle procedure di fecondazione artificiale, che esistesse una fase della sua vita, in cui l'essere umano non era umano ma solo pre-umano. Volevano insomma perpetuare il far west spostando arbitrariamente di qualche ora la data di nascita dell'essere umano". "Ora dal Comitato nazionale di bioetica arriva un'autorevolissima conferma all'interpretazione estensiva della legge. A larghissima maggioranza, scienziati e ricercatori di indubbia fama, hanno riaffermato un dato scientifico, del resto consolidato nella letteratura scientifica e piu' volte sottolineato in passato dallo stesso Comitato di bioetica, ed hanno negato di fatto il diritto di cittadinanza alla categoria dell'ootide".

Peccato che la riaffermazione di un dato scientifico, vada a negare altri dati scientifici.

Per maggiori informazioni a questo indirizzo il documento integrale "Considerazioni etiche in merito all'ootide": clicca qui
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