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Radiografia degli otto cartelli del narcotraffico in Messico
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Articolo di Donatella Poretti
11 gennaio 2005 20:19
 
Secondo rapporti ufficiali del Governo federale il narcotraffico e' in mano ad almeno 8 gruppi criminali, o cartelli, con un forte potere economico e militare diffuso su tutto il territorio messicano. Alcuni capi di queste organizzazioni sono stati arrestati, ma continuano a guidarle direttamente dalle carceri ad alta sicurezza. La guerra per la disputa per il controllo del territorio lascia dietro di se' una scia di sangue, di corruzione e in fondo di impotenza dello Stato.

IL CARTELLO DI JUÁREZ: I FRATELLI CARRILLO
Il cartello dei Carrillo o di Juárez e' uno dei piu' potenti del Paese, e' dedito al trasporto di cocaina e marijuana, ma permette anche il passaggio dell'eroina in cambio di quote di questa sostanza.
Alla testa ci sono Vicente Carrillo Fuentes, Juan José Esparragoza Moreno El Azul, e Vicente Carrillo Leyva, figlio di Amado Carrillo Fuentes. Le loro cellule operative sono distribuite a Culiacán, Monterrey, Ciudad Juárez, Ojinaga, el DF, Cuernavaca, Guadalajara e Cancún.
Opera in 21 Stati del Paese, non e' presente in alcuni Stati del Golfo e neppure in Baja California e in Baja California Sur.
I Carrillo hanno fatto incursioni nel mercato legale acquistando hotel, aziende costruttrici e linee aeree e hanno stabilito alleanze con organizzazioni indipendenti, come quella dei fratelli Beltrán Leyva, Ignacio Coronel e gruppi colombiani.
Dopo l'omicidio di Rodolfo Carrillo Fuentes, l'11 settembre 2004, hanno rotto un'alleanza stabilita con Joaquín Guzmán Loera El Chapo, ritenuto l'autore intellettuale. Il fatto ha provocato la reazione immediata da parte dei Carrillo per vendicare la morte del fratello, cosi' come pure per mantenere le loro zone di competenza e di potere.

IL CARTELLO DI TIJUANA: I FRATELLI ARELLANO FÉLIX
Gli Arellano Félix, ritenuti il gruppo piu' violento del Paese, mantengono il loro potere in 15 Stati con una struttura familiare e sotto il comando di Francisco Javier El Tigrillo.
Secondo i rapporti del Governo, Benjamín opera direttamente dal carcere di massima sicurezza di La Palma con l'aiuto esterno di Manuel Aguirre Galindo El Caballo. Il cartello di Tijuana ha dei gruppi operativi a Tijuana, Mexicali, Tecate, Ensenada e El Valle; praticamente in tutto lo Stato della Baja California. Con la collaborazione di Carlos Francisco Cázares Beltrán e componenti della famiglia di Zatarín, hanno gruppi anche a Mazatlán, La Noria y Culiacán, Sinaloa.
La SIEDO, la procura che indaga nella criminalita' organizzata, ritiene che i fratelli Arellano Félix hanno fatto un patto con il capo del cartello del Golfo, Osiel Cárdenas Guillén, per il traffico di droghe. "Avvenimenti osservati nel carcere di La Palma, dove sono reclusi Osiel Cárdenas e Benjamín Arellano, fanno supporre una possibile alleanza", spiega un rapporto senza addentrarsi in ulteriori dettagli.
Durante l'attuale Governo sono stati arrestati 8.079 componenti di questo gruppo criminale.

IL CARTELLO DEL GOLFO E "LOS ZETAS"
Una delle particolarita' del cartello del Golfo, guidato da Osiel Cárdenas Guillén, in carcere dal marzo del 2003, e' che opera attraverso un gruppo di paramilitari, composto da ex elementi delle Forze Armate: Los Zetas.
Una radiografia dell'organizzazione mostra che opera in 13 Stati del Paese, con punte a Nuevo Laredo, Miguel Alemán, Reynosa, Matamoros e Morelia.
Los Zetas agiscono realizzando delle vendette, ma anche per controllare zone di influenza. Recentemente a Cancún si sono verificate 12 esecuzioni, una dimostrazione che hanno al loro libro paga diverse corporazioni di poliziotti che pagano con partite di cocaina.
L'arresto del capo Osiel ha provocato una guerra tra i cartelli, principalmente tra El Chapo Guzmán, Ismael Zambada García El Mayo, e i Carrillo. "La disputa per il controllo della piazza ha provocato la reazione di gruppi in lotta tra loro per cercare di penetrare maggiormente nel trasporto di cocaina nella zona del Golfo attraverso l'alleanza con i Carrillo". Osiel ha raggiunto un accordo con i fratelli Arellano Félix e entrambi mantengono il controllo delle loro zone nel Paese.

DALLA COLOMBIA A JALISCO: IL TIGRE E LA REGINA
La scoperta di 10 tonnellate di cocaina nella barca Macel nel novembre del 2001 ha portato alla luce l'esistenza di un'altra organizzazione guidata dal colombiano Juan Diego Espinosa Ramírez El Tigre, e dalla messicana Sandra Ávila Beltrán, chiamata La Reina del Pacífico. All'epoca erano pochi quelli che avevano sentito parlare dei due, i loro nominativi non figuravano neppure tra i piu' ricercati dalla Procura, nonostante che dal 1998 il gruppo lavorava e aveva come centro operativo Jalisco, da dove si coordinava il trasporto di cocaina dalla Colombia al Messico. Praticamente sono narcotrafficanti colombiani che ricevono la protezione di alcuni cartelli messicani.
Espinoza Ramírez e Ávila Beltrán, che nei rapporti della polizia figurano anche come una coppia nella vita, ora sono nella lista dei piu' ricercati.


DA OAXACA VERSO IL GOLFO: PEDRO DÍAZ PARADA
Pedro Díaz Parada puo' contare su una organizzazione criminale che gli permette di essere attualmente il maggior produttore e trafficante di marijuana nella zona dell'Istmo di Oaxaca, ma sempre senza trascurare la cocaina e i suoi ottimi profitti.
Dagli anni 70 i fratelli Parada controllano la regione dal loro centro operativo di San Pedro Totoloapan e hanno esteso le loro reti verso Veracruz, Tabasco e Chiapas.
Pedro Díaz Parada e' stato arrestato due volte, e in entrambe le occasioni e' riuscito a fuggire. E' accusato anche di avere ordinato l'esecuzione del giudice Pedro Villafuerte Gallegos che lo aveva condannato a 33 anni di carcere.
Per alcuni opera come un capo tribu', per altri e' uno zar del narcotraffico con connessioni nazionali e internazionali, di sicuro da quando si e' dedicato alla semina della marijuana e' diventato uno degli uomini piu' potenti del traffico di droghe in questa zona del Paese. E la sua organizzazione criminale sembra essere quella meno colpita dalla polizia, nessuna delle sue operazioni e' stata intercettata o interrotta, cosi' come non si hanno notizie di sequestri e di arresti importanti.

IL CARTELLO MILENIO: I FRATELLI VALENCIA
Legata allo scomparso cartello di Medellín, l'organizzazione guidata dai fratelli Valencia a Michoacán e' una di quelle che si sono fatte strada mentre le autorita' impegnavano tutte le loro forze per combattere i cartelli del Golfo, di Juárez e di Tijuana. Oggi il cartello dei Valencia e' considerato come uno dei gruppi piu' potenti e piu' violenti.
Dopo l'operazione Milenio nell'anno 2000 e dopo aver scoperto i legami con capi colombiani, il Governo ha riconosciuto la sua pericolosita' e la sua organizzazione come cartello, in grado di contare su una vera e propria flotta navale per il trasporto degli stupefacenti. Oggi e' una delle organizzazioni che maggiormente preoccupa la Procura Generale della Repubblica, nonostante la cattura di alcuni suoi capi compreso Armando Valencia El Juanito, avvenuta il 16 agosto 2003.
Dagli anni 70, quando il vecchio José Valencia, inizio' la semina di marijuana e papavero a Michoacán, il gruppo si mantiene in costante espansione.

I FRATELLI AMEZCUA CONTRERAS: I RE DELL'ECSTASY
I fratelli José de Jesús, Luis Ignacio e Adán Amezcua Contreras sono in carcere condannati a passarci i prossimi 50 anni della loro vita, eppure sono sempre alla guida per la fabbricazione delle droghe sintetiche.
Secondo i rapporti ufficiali Jaime Arturo Ladino Ávila agisce come socio e consulente operativo dell'organizzazione, in societa' con altri gruppi di minore importanza. Gli Amezcua hanno mischiato le loro azioni criminali con affari leciti.
Le autorita' federali hanno registrato un aumento nel traffico e consumo di droghe sintetiche, e hanno interpretato questo come un segnale indicativo che i fratelli Amezcua continuano ad essere alla testa dell'affare.
La loro modalita' di azione e' quella di acquisire sostanze antinfluenzali, la cui vendita non e' controllata, nei mercati di Tijuana e Guadalajara, per poi utilizzarle nei laboratori clandestini degli Stati di Colima, Baja California, Jalisco e Michoacán. Il gruppo agisce in 6 Stati: Baja California, Nuevo León, Aguascalientes, Jalisco, Michoacán e il DF.

EL CHAPO: UN CAPO SFUGGENTE
Protagonista di una delle piu' audaci fughe carcerarie degli ultimi tempi, Joaquín El Chapo Guzmán Loera, e' segnalato come uno dei piu' importanti leader del narcotraffico in Messico. Le sue alleanze, cosi' come i suoi scontri con i principali capi dei cartelli della droga, hanno lasciato una scia di sangue in tutto il Paese.
Il suo nome e' legato infatti a scontri con il cartello di Tijuana e con i Carrillo, ma anche ad altri episodi tragici come la sparatoria nella discoteca Christine, l'omicidio del cardinale Juan Jesús Posadas Ocampo, l'esecuzione di Rodolfo Carrillo Fuentes e la prima fuga da un carcere di massima sicurezza.
Prima e dopo della sua fuga e' stato appoggiato direttamente da Ismael El Mayo Zambada e Juan José Esparragoza El Azul, e questo gli ha permesso di tornare a occupare lo stesso luogo di prima del suo arresto nel 1993. Le sue operazioni e la sua presenza e' stata individuata negli Stati di México, Sinaloa, Sonora, Nayarit, Colima, Jalisco, Tamaulipas, Guanajuato, Guerrero, Quintana Roo, Veracruz, Tabasco, Campeche, Baja California, Chiapas, Durango, Nuevo León, Zacatecas e nella capitale del Paese.
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