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Rapporto Emcdda dedicato all'overdose nell'Unione Europea
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Articolo di a cura di Donatella Poretti
12 gennaio 2005 16:10
 
Pubblicato il Focus sulle droghe da parte dell'Emcdda dedicato all'overdose. Secondo i dati riportati dall'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze in Europa, l'overdose e' una delle maggiori cause evitabili di decesso tra i giovani.
"Dal 1990 in Europa occidentale sono stati registrati quasi 100 000 decessi improvvisi correlati al consumo di stupefacenti, gran parte dei quali puo' essere attribuita ad overdose associata al consumo di oppiacei. In alcuni Paesi, gli anni di vita perduti a causa di overdose fra la popolazione di sesso maschile si stanno avvicinando a quelli ascrivibili agli incidenti stradali.
La strategia e il piano d'azione dell'Unione europea in materia di stupefacenti affrontano in particolare i decessi correlati all'uso di tali sostanze. Sebbene sia discutibile in che misura si sia ottenuta una riduzione significativa dei decessi per overdose, molti Paesi hanno preso provvedimenti volti a ridurre il fenomeno, un obiettivo esplicitamente dichiarato nelle rispettive strategie nazionali in materia di stupefacenti. In una recente raccomandazione, il Consiglio europeo sostiene questo obiettivo e invita gli Stati membri a introdurre una serie di misure atte a ridurre i decessi per overdose.
Tali misure sembrano cominciare a dare i primi risultati e si puo' attualmente riscontrare una certa riduzione dei decessi per overdose. Tuttavia, il numero di morti resta a livelli storici e sono necessari sforzi piu' sistematici per ottenere la riduzione significativa richiesta dal piano d'azione".
Se queste sono le premesse del briefing Marcel Reimen, presidente Consiglio di amministrazione dell'OEDT, commenta come "Nel corso degli anni novanta, in Europa, si e' registrato un aumento costante di decessi correlati all'uso di stupefacenti. Attualmente i dati riflettono una stabilizzazione del livello di morti o persino un calo. Nonostante le notizie incoraggianti, non ci e' dato di abbassare la guardia: i decessi per overdose rimangono a livelli storici e il fenomeno continua a rappresentare una delle principali cause evitabili di morte tra i giovani europei".
"Deve destare reale preoccupazione il fatto che, in assenza di investimenti tempestivi in soluzioni collaudate ed efficaci, i nuovi Stati membri dell'Unione europea potrebbero trovarsi ad affrontare, in un prossimo futuro, un aumento di decessi per overdose analogo a quello verificatosi negli anni ottanta e novanta nei Paesi dell'Europa occidentale", dice Georges Estievenart, Direttore esecutivo dell'OEDT.

Il documento integrale e' nella sezione documenti, al seguente indirizzo: clicca qui
Riportiamo di seguito i sei punti:

1. Decessi per overdose e sostanze interessate
Ogni anno in Europa si registrano oltre 8.000 decessi improvvisi correlati agli stupefacenti. Fra il 1990 e il 2002 dagli Stati membri dell'Unione a 15 (EU-15) sono pervenute all'OEDT segnalazioni per quasi 100.000 casi. Tali dati non sono che una stima minima dei decessi per overdose in Europa, essendo verosimile che, in molti Paesi, non vengano segnalati tutti i casi. L'overdose resta la principale causa di decesso fra i consumatori di eroina dell'Unione europea e supera di gran lunga la morte per altre circostanze, per esempio l'AIDS. Ancorche' l'HIV/AIDS continui a causare notevoli problemi di salute fra i consumatori di stupefacenti per via parenterale, nel 2000 vi sono stati 1.507 decessi fra i casi di AIDS dovuti al consumo di stupefacenti per via parenterale, rispetto a un totale di 8.838 decessi per overdose.
Gli oppiacei compaiono nella stragrande maggioranza delle morti per overdose registrate in Europa e svolgono probabilmente un ruolo chiave, sebbene siano spesso individuati in combinazione con altre sostanze nel sangue delle vittime.
L'overdose da oppiacei e' una delle principali cause di morte fra i giovani, specialmente uomini, residenti nelle aree urbane di molti Paesi dell'Unione europea. Stando ad alcuni studi condotti in alcune citta' europee, i decessi per overdose rappresentano il 15% (Monaco, 1995), il 17% (Barcellona, 1995) o il 33% (zona di Glasgow, 2003) di tutti i decessi fra gli uomini di eta' compresa tra 15 e 35 anni.
Le morti per overdose all'interno di una comunita' dipendono dal numero di consumatori per via parenterale (piu' che dalla sola popolazione generale) e dai tassi di incidenza e di letalita' delle overdose fra tali consumatori. Il monitoraggio di questi parametri e' necessario per comprendere le variazioni nell'andamento dei decessi per overdose e l'impatto degli interventi.
Le overdose da oppiacei, che colpiscono principalmente la popolazione giovanile, rappresentano un numero considerevole di potenziali anni di vita perduti. In Inghilterra e in Galles, per esempio, nel 1995 si stimava che esse rappresentassero il 5% degli anni di vita complessivamente perduti dai maschi, una cifra che si avvicina a quella degli anni di vita perduti in seguito ad incidenti stradali.
Oltre all'overdose, i consumatori di oppiacei, specialmente per via parenterale, sono maggiormente esposti al rischio di morte per AIDS e per cause diverse, fra cui violenza, incidenti e suicidi. In generale, la mortalita' e' di circa 10-20 volte superiore ai valori che si registrano nell'insieme della popolazione con la stessa eta'.
Alcuni studi hanno rivelato che, tra i consumatori attivi di eroina, il 20-30% e' stato vittima di un'overdose non fatale nell'anno precedente e il 50-70% almeno una volta nella vita. Si stima che circa il 5% delle overdose da oppiacei sia fatale.

2. Il profilo delle vittime di overdose
Nell'Unione europea, la maggior parte delle vittime di overdose e' costituita da giovani, di eta' compresa tra 20 e 45 anni, con una media compresa fra i 30 e i 40. Nella maggioranza dei casi, le vittime sono uomini, in percentuale variabile fra il 70 e il 93% nei diversi Paesi dell'Unione.
Vari studi hanno evidenziato un piu' alto tasso di mortalita' fra i consumatori di oppiacei di sesso maschile rispetto alle donne. Alcune differenze di genere si possono spiegare con livelli piu' elevati di comportamento a rischio fra gli uomini, tra cui l'iniziazione precoce all'uso, la poliassunzione di sostanze stupefacenti unita al consumo di alcol, l'assunzione solitaria per via parenterale e un piu' alto tasso di carcerazione.
I decessi per overdose tendono a verificarsi tra consumatori esperti e con un piu' grave livello di dipendenza, anziche' fra consumatori giovani e inesperti.
Nella maggior parte dei Paesi dell'UE si riscontra un innalzamento dell'eta' delle vittime di overdose, il che suggerisce un "effetto coorte di invecchiamento". La Finlandia e, in minor misura, la Grecia e il Regno Unito costituiscono eccezioni, il che potrebbe indicare un'accresciuta incidenza del consumo di oppiacei negli ultimi anni in questi Paesi.

3. Le condizioni dell'overdose sono tristemente note
L'assunzione di oppiacei per via parenterale aumenta considerevolmente il rischio di overdose; anche il fumo o l'inalazione di eroina possono causare overdose, ma il rischio e' notevolmente inferiore.
Sebbene la quantita' di eroina consumata sembri influire sulle morti per overdose, i livelli di eroina presenti nel sangue delle vittime variano considerevolmente e in molti casi risultano relativamente bassi. La combinazione di eroina e altre droghe, che determina una tossicita' da poliassunzione, e' considerata uno dei maggiori fattori di rischio per le overdose da eroina. Tra le sostanze particolarmente associate alla tossicita' da poliassunzione figurano altri depressori del sistema nervoso centrale, segnatamente alcol e benzodiazepine.
La ripresa dell'uso di eroina dopo un periodo di astinenza, in particolare dopo una terapia di disintossicazione o un periodo in carcere, e' stata individuata come un altro importante fattore di rischio di overdose. Nei periodi di astinenza, la tolleranza agli oppiacei diminuisce, fatto che i consumatori forse preferiscono ignorare o di cui semplicemente non sono consapevoli.
I tassi di suicidio sono elevati fra i consumatori di stupefacenti per via parenterale. I consumatori soggetti a depressione sono particolarmente vulnerabili.
I consumatori che si iniettano stupefacenti in luoghi pubblici sembrano essere piu' a rischio di overdose; il consumo in luoghi pubblici e' piu' probabile fra le persone senza fissa dimora ed emarginate.
Alcuni consumatori di oppiacei riferiscono frequenti overdose non fatali; e' probabile che questo gruppo sia sproporzionatamente a rischio di una successiva overdose fatale. Poiche' molte overdose da oppiacei si verificano in presenza di altri consumatori, esiste la possibilita' di intervenire. Tuttavia, gli studi indicano che coloro che assistono ad un attacco per overdose spesso reagiscono in modo inadeguato o poco tempestivo. Tra i motivi di questo comportamento figurano la mancanza di conoscenza, la difficolta' a individuare una situazione di overdose e il timore dell'intervento della polizia.

4. Molti decessi per overdose si possono prevenire
La ricerca sulle circostanze di un'overdose raccomanda lo sviluppo di interventi mirati a situazioni a rischio o a individui specifici, che nell'insieme possono conseguire una notevole riduzione dei decessi dovuti agli effetti immediati dell'assunzione di stupefacenti.
Accrescendo la percentuale di consumatori di droghe in terapia, soprattutto la percentuale di consumatori di eroina trattati con terapie sostitutive, si puo' ridurre la frequenza dei decessi per overdose.
Raggiungere la popolazione di consumatori di stupefacenti non inseriti in programmi di trattamento per metterli in contatto con i servizi per i tossicodipendenti e' un passo importante per renderli consapevoli su come evitare situazioni di rischio e motivarli a entrare in terapia. Le valutazioni del rischio individuale di overdose dovrebbero diventare una questione prioritaria.
Ai consumatori di stupefacenti vanno rivolti appositi messaggi per la prevenzione, che comprendano i diversi aspetti dei comportamenti a rischio. E' verosimile che la diffusione regolare di tali informazioni induca un cambiamento di comportamento. Si dovrebbe dare risalto al messaggio volto a ridurre l'assunzione per via parenterale.
E' necessario migliorare la capacita' dei consumatori di stupefacenti di riconoscere le overdose tra i loro pari e reagire in modo adeguato. Cio' comprende la prestazione di un primo soccorso di base, per esempio stendere la vittima in posizione di recupero e attendere l'arrivo dell'ambulanza. I protocolli relativi all'intervento della polizia in caso di overdose dovrebbero garantire che le persone presenti non abbiano timore di chiamare l'ambulanza. Alcuni Paesi hanno introdotto strutture per il consumo di stupefacenti sotto il controllo di personale qualificato.
I consumatori per via parenterale che fanno uso di queste strutture evitano i rischi associati al consumo all'aperto. Tuttavia, l'adozione di questo tipo di misure e' ancora controversa.
Occorre sfruttare il potenziale di altre misure per le quali sembrano esistere solide giustificazioni. Per esempio, e' necessario condurre studi per risolvere questioni importanti riguardanti la distribuzione di sostanze antagoniste degli oppiacei (ad es. naloxone). Nel complesso, sussistono validi argomenti a sostegno della tesi che una riduzione significativa delle overdose da stupefacenti si otterra' soltanto tramite l'attuazione di una serie di interventi in grado di rispondere a diversi aspetti dei comportamenti a rischio. La prevenzione delle overdose deve far parte di una strategia globale rivolta ai consumatori di stupefacenti, che comprenda misure intese ad affrontare i piu' ampi problemi sanitari e sociali che interessano questo gruppo.

5. Ridurre i decessi: un obiettivo fondamentale della politica europea in materia di sanita' pubblica
La strategia dell'Unione europea in materia di stupefacenti per il periodo 2000-2004 affronta la necessita' di contenere le gravi conseguenze per la salute derivanti dall'uso di stupefacenti e comprende tra i suoi obiettivi la riduzione sostanziale, nell'arco di cinque anni, del numero di decessi correlati agli stupefacenti. Una raccomandazione del Consiglio dell'Unione europea del 18 giugno 2003 sottolinea la necessita' di prevenire e ridurre i danni per la salute causati dalla tossicodipendenza e invita gli Stati membri a prevedere una serie di servizi e strutture concrete, finalizzati in particolare alla riduzione dei decessi per overdose.
E' incoraggiante che questo obiettivo sia stato rapidamente accolto dagli Stati membri e la maggioranza dei Paesi abbia incluso la riduzione del numero di decessi tra gli obiettivi delle proprie strategie nazionali in materia di stupefacenti.

6. Andamento dei decessi per overdose in Europa
Nel corso degli anni ottanta e nei primi anni novanta e' stato osservato un marcato aumento del numero dei decessi dovuti a overdose negli Stati membri dell'EU-15, probabilmente dovuto alla rapida espansione dell'uso di eroina per via parenterale in molti Paesi. La tendenza complessiva all'aumento e' proseguita nella seconda meta' degli anni novanta, anche se a un ritmo meno accentuato. Nel 2000 sono stati segnalati 8 838 decessi nei Paesi dell'Unione europea, rispetto a 6 284 nel 1990, il che corrisponde a un incremento del 40 % dei decessi per overdose nel periodo osservato.
Tra il 2000 e il 2001-2002 molti Paesi dell'UE hanno registrato una diminuzione del numero di decessi per overdose; dati piu' recenti, ma preliminari, indicano che la tendenza prosegue. Tuttavia, a livello di Unione europea, i decessi per overdose rimangono a livelli storicamente elevati (8 306 nel 2001, l'ultimo anno per cui si dispone di dati comparabili).
La riduzione riscontrata di recente in alcuni Paesi e' dovuta a una maggiore disponibilita' di programmi terapeutici, in particolare terapie sostitutive, misure di riduzione del danno, riduzione del consumo per via parenterale e minore disponibilita' e purezza dell'eroina.
Per fare un esempio, dalla meta' degli anni novanta in Francia e Spagna si registra una costante diminuzione dei decessi per overdose. Sebbene in questi due Paesi la copertura o la segnalazione possano essere limitate, merita rilevare che entrambi figurano tra i Paesi con le piu' alte percentuali stimate di consumatori di oppiacei che seguono terapie sostitutive (oltre il 50 %). Si ritiene che la riduzione del 20 % dei decessi per overdose registrata in Francia fra il 1994 e il 2002 sia dovuta a un maggiore accesso all'assistenza da parte dei consumatori di stupefacenti, in seguito alla considerevole espansione delle terapie sostitutive. In Spagna la significativa riduzione del consumo per via parenterale che si osserva dall'inizio degli anni novanta ha verosimilmente giocato un ruolo importante nella riduzione complessiva dei decessi per overdose.
Nei nuovi Stati membri e nei Paesi candidati esiste il rischio che si affermi una tendenza all'aumento dei decessi per overdose analoga a quella osservata nell'Europa occidentale. Segnali preoccupanti che tale tendenza sia gia' emersa si possono osservare in Estonia e in Slovenia. Se i nuovi Stati membri intendono evitare l'"epidemia di overdose" verificatasi in Europa occidentale, essi devono adottare con urgenza una serie di misure efficaci volte a ridurre il rischio di overdose.


Conclusioni
1. L'importanza delle overdose da stupefacenti viene riconosciuta sempre piu', ma continua a non riscuotere un'adeguata attenzione come problematica di sanita' pubblica.
2. E' necessario migliorare il sistema di segnalazione a livello collettivo dei decessi correlati all'uso di stupefacenti, soprattutto nei Paesi in cui i registri sono inadeguati. Altri aspetti della mortalita' correlata agli stupefacenti devono essere esaminati, compresi studi di veri.ca successiva e valutazione approfondita di interventi innovativi, come l'uso di antagonisti degli oppiacei.
3. I fattori associati alle overdose sono noti, sia a livello individuale che sociale. Gli oppiacei continuano ad essere responsabili della maggioranza dei decessi per overdose, ma occorre aumentare anche la consapevolezza del ruolo che altre sostanze illecite e lecite svolgono in tali decessi.
4. Il fatto che l'overdose si possa evitare deve diventare un messaggio centrale e una questione prioritaria per i servizi destinati ai tossicodipendenti. E' probabile che, per incidere in misura significativa sulla morbilita' e sulla mortalita' correlate agli stupefacenti, una misura sola non sia sufficiente ma che si richieda un'intera serie di interventi.
5. Le recenti inversioni di tendenza dell'aumento a lungo termine dei decessi per overdose riscontrate in alcuni Stati membri riflettono verosimilmente la maggiore diffusione dei trattamenti terapeutici e minori livelli di esposizione al rischio, soprattutto per quanto riguarda il consumo per via parenterale.
6. I nuovi Stati membri dell'Unione europea che potrebbero dover far fronte a un aumento analogo a quello precedentemente osservato nei Paesi dell'Europa occidentale possono prevenirlo investendo in programmi completi, basati sui dati disponibili in materia di prassi efficaci.
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