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 U.E. - U.E. - I referendum alla Consulta: il Governo si schiera. contro!
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Articolo di Donatella Poretti
6 gennaio 2005 18:05
 
Se i Radicali, l'associazione Luca Coscioni e i comitati promotori dei referendum hanno appena depositato le memorie per la difesa -il prossimo 10 gennaio- davanti ai giudici della Corte Costituzionale dei quesiti sottoscritti dai cittadini per chiedere l'abrogazione totale e parziale della legge 40/2004, il Governo ha deciso di schierarsi non solo a difesa della legge, ma contro la tenuta del referendum.
Per certi versi l'episodio e' illuminante sulla posizione di un Governo che inizialmente non aveva dato indicazioni al Parlamento sulla regolamentazione della fecondazione assistita; atteggiamento modificato tuttavia quando di fronte agli emendamenti, condivisi in parte anche da esponenti della maggioranza, aveva schierato il ministero alla Salute e il suo sottosegretario a dare indicazioni di mantenere il testo uscito dalle commissioni.
La decisione di mettere l'Avvocatura di Stato contro i referendum e' percio' un passaggio quantomeno chiarificatore della posizione di Palazzo Chigi. Decisione legittima, per quanto lascia perplessi visto che la legge era di iniziativa parlamentare e non governativa, e che non prefigura un atteggiamento, per cosi' dire, "neutrale" in caso al voto si dovesse invece arrivare. Non ci stupiremmo insomma se la mossa successiva fosse quella di far di tutto perche' gli elettori non andassero a votare. Del resto non sarebbe la prima volta per Silvio Berlusconi.

"Non ritengo che la via per risolvere i problemi posti dai referendum contro la legge sulla fecondazione assistita sia opporsi alla loro ammissibilita', bensi' affrontare in Parlamento i limiti noti di questa legge". Dallo stesso Governo, si leva la voce della ministra per le Pari Opportunita', Stefania Prestigiacomo, che dice di non saper nulla dell'iniziativa e di essere contraria perche' non e' cosi' che si risolvono i problemi. La legge sulla fecondazione assistita "ha forti limiti ma anche una parte che va salvaguardata", per questo, spiega, "sono contraria alla via referendaria che, abrogandola, farebbe tornare il far west". Tuttavia secondo la Prestigiacomo "a mio avviso i referendum sono ammissibili", anche se "certo spetta alla Corte costituzionale valutarlo".

"Prevale in questo momento in Italia una linea che noi radicali abbiamo cercato di scongiurare da decenni: la linea Fanfani-Almirante. Ma detto cio', l'opposizione e' subalterna, direi antropologicamente subalterna". Ad affermarlo e' il leader radicale Marco Pannella: "possiamo dichiarare in modo ufficiale decaduta la Costituzione reale e formale. Le istituzioni italiane sempre di piu' vivono al di fuori della prescrizione della Costituzione scritta", spiega sottolineando che "l'opposizione e' subalterna, nel senso che dello stato di diritto, della laicita', della democraticita' e delle riforme necessarie, questa opposizione non se ne e' fatta interprete".
A dare la notizia erano stati gli stessi radicali. "Apprendiamo in queste ore -hanno dichiarato Daniele Capezzone (segretario di Radicali italiani), di Rita Bernardini (tesoriera di Radicali italiani) e di Marco Cappato (segretario dell'Associazione Luca Coscioni per la liberta' di ricerca scientifica)- che, come non accadeva da molti anni, il Governo italiano, in vista del prossimo giudizio della Corte Costituzionale sui referendum in materia di fecondazione assistita e liberta' di ricerca scientifica e di cura, ha deciso di costituirsi contro i quesiti e a difesa della legge sottoposta al giudizio popolare". Sollecitando poi "le riflessioni (e, chissa', le conseguenti iniziative) da parte dei laici e liberali del Governo e della maggioranza", si chiedevano se "subiranno quest'altra umiliazione in silenzio (o con sterili lamentele), o invece ne faranno discendere una qualche iniziativa politica? E coloro che, nella maggioranza, hanno sottoscritto e co-promosso almeno alcuni quesiti? E i tanti cattolici che -secondo splendida tradizione italiana- hanno difeso e difendono la distinzione tra le loro personali convinzioni e la necessaria laicita' delle leggi dello Stato? E i tanti elettori di centrodestra (se solo potessero sapere questa notizia di oggi) che hanno a propria volta sottoscritto con entusiasmo i quesiti? E l'opposizione, sempre pronta a strillare contro il Governo, ma quasi mai disponibile a battaglie concrete? Da oggi, comunque, il Governo e' ufficialmente parte in causa, ed e' bene che se ne tenga conto; il 10, infatti, ci sara' l'udienza dinanzi alla Corte costituzionale".

Ci va giu' pesante Carlo Flamigni, pioniere della fecondazione assistita in Italia e presidente della Societa' italiana di fertilita' e sterilita' (Sifes): "si tratta di una vera e propria aggressione all'istituto del referendum perche' si vuole togliere ai cittadini la possibilita' di esprimere il proprio dissenso o consenso su una questione di primaria importanza. Queste norme vanno mantenute se sono condivise e l'interferenza del Governo, in questa situazione, e' inconcepibile". Ma c'e' di piu': "E' un'interferenza che ricorda gli atteggiamenti dello Stato fascista quando si volevano spegnere le voci del dissenso". Un "brutto episodio certamente non democratico". Tanto piu', ha concluso, che "la volonta' di migliorare e cambiare questa legge viene, innanzitutto, proprio dalla maggioranza e le voci dissenzienti sono moltissime".

Il vicepresidente della Camera Alfredo Biondi, esponente di spicco di Forza Italia, e' politicamente in difficolta', ha definito la scelta dell'esecutivo legittima ma inopportuna. "Una neutralita' del Governo su un tema cosi' delicato come la procreazione assistita, sarebbe stata una scelta piu' corrispondente alla differenza che separa la politica dalla fede e la legislazione dalla coscienza giuridica popolare che puo' non essere in accordo. Non e' un buon inizio d'anno per il Governo". "Mi dispiace che il Governo abbia assunto questa iniziativa che contraddice dal punto di vista politico quella che era stata la decisione di lasciare su questo tema la liberta' di coscienza. E' un fatto di coscienza e non di governo l'iniziativa referendaria di richiamo al popolo per l'esercizio del suo diritto di sovranita' non dovrebbe trovare contrasti dal governo, perche' il popolo e' rappresentato tanto dal Governo quanto dall'opposizione e in quella sede il cittadino diventa autonomo rispetto alle proprie posizioni di militanza politica, come si e' dimostrato in tutte le consultazioni. Sono cose che un governo che si definisce liberal democratico avrebbe dovuto evitare", spiega Biondi in un'intervista a Radio Radicale.

Critici anche i repubblicani, che nel quotidiano La Voce scrivono: "Se gli strateghi di Palazzo Chigi fossero davvero convinti che la Consulta accogliera' le ragioni di invalidamento del referendum, questa mossa potrebbe avrebbe una sua ratio. Ma nel caso in cui invece la Consulta riterra' comunque valido il ricorso al referendum, il governo a quel punto dovra' assumersi interamente la responsabilita' della sconfitta popolare, avra' sconfessato le voci al suo interno che volevano una correzione della legge e soprattutto non trovera' certo al suo fianco quelle parti dell'opposizione che pur avendo votato la legge a frittata fatta, agilmente si defileranno. Un bel risultato davvero".

In attesa di leggere commenti -se non iniziative- da parte del partito dei Democratici di Sinistra, non poteva mancare il parere del segretario dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio che vede "una maggioranza animata da un'ossessione oscurantista ma anche da una tendenziale deriva antidemocratica che cerca di ostacolare la libera espressione popolare prevista dalla Costituzione".

Per Olimpia Tarzia, responsabile nazionale Udc per la famiglia, e' un bene che il Governo difenda la sua posizione, tanto piu' di fronte ad un'offensiva "ideologica e mistificatoria" come quella organizzata dal fronte referendario.
"Da questo momento, chi tra le file del centrodestra, si schierera' contro la legge 40, si schierera' anche contro il Governo, un Governo che conferma di difendere la vita e la famiglia e non il business mortifero di provetta selvaggia", gioiva da par suo il deputato di An Riccardo Pedrizzi.
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