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 U.E. - U.E. - RU486 e ricerca staminali embrionali
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Articolo di Vincenzo Donvito
15 settembre 2005 18:33
 
Per capire il Paese in cui, dal punto di vista scientifico-medico, viviamo, e che in piu' modi stiamo cercando di modificare, e' emblematica la vicenda della pillola abortiva RU486. Ormai "vecchia come il cucco", in uso in piu' Paesi da decenni e decenni (compresa tutta l'Ue, tranne noi, Portogallo e Lussemburgo), grazie alla dinamicita' di un ospedale come il Sant'Anna di Torino, dopo due anni dalla richiesta, e' partita la sperimentazione e, come prevedibile visti gli enormi vantaggi di questo aborto farmacologico rispetto a quello chirurgico, al Sant'Anna c'e' gia' la fila. E subito e' partita l'indagine del ministero per verificare che tutto fosse a posto: per ora, tranne gli strali e i distinguo del ministro della Sanita', Francesco Storace, il "niet" non c'e' stato. Ma pensiamoci un attimo: la sperimentazione! Ma cosa ci sara' mai da sperimentare su un farmaco del genere? Forse solo il grado di tollerabilita' e invasivita' di chi, contrario all'aborto e sullo scranno ministeriale, si sta alambiccando per trovare un motivo che blocchi il tutto senza fare la figuraccia di non essere il ministro di tutti gli italiani, ma solo di quelli che la pensano come lui. E' bene ricordare che nel nostro Paese, mai un'industria farmaceutica tra quelle che producono questo farmaco, ha tentato una di quelle operazioni di lobbing che abitualmente fanno per invogliare l'autorizzazione su questo o quell'altro prodotto: forse -hanno pensato- "non ne valeva la pena... persa in partenza".
E' facile il parallelo con la ricerca sulle staminali embrionali. Ma qui il terreno e' ancora piu' aspro in quanto, a differenza dell'aborto, le leggi approvate e i referendum respinti sono nel senso opposto rispetto a cio' che e' accaduto per l'interruzione di gravidanza.
Dobbiamo quindi dire figuriamoci.... e metterci la ragione in pace?
A mio avviso no. Fai che arrivi il primo risultato positivo sulla prima sperimentazione umana di rigenerazione tissutale fino ad oggi impossibile, e vedrete che la questione esplode. Un effetto a catena, scientifico e normativo, dove chi ne parlera' male sara' guardato come se parlasse male dell'autopsia (a suo tempo condannata dalla Chiesa cattolica romana).
Per questo abbiamo la forza di continuare ed incoraggiare l'informazione e gli studi. Per questo auspichiamo che gli spazi che la nostra legislazione offre per questa ricerca (importando le linee di staminali dall'estero) e' bene che siano utilizzati al massimo. Cosi' come auspichiamo che tutti gli scienziati che hanno da dare in materia, non si fermino davanti alle porte chiuse dei loro ospedali, ma vadano ovunque possano essere utili, si' da affollare, un domani, le corsie del Sant'Anna delle staminali embrionali che verra'.
Percio' e' importante cio' che sta accadendo a Torino con la RU486: se continuera' e diventera' norma ovunque, verra' sancito che scienza e religione sono due cose distinte (come ha anche capito ed esternato il capogruppo dei repubblicani al Senato Usa, il medico cattolico Bill Frist). E non solo per le staminali embrionali.
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