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Sanità e consumatori, il giurista Peces-Barba chiede la regolamentazione dell'eutanasia
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Articolo di Pym
15 agosto 2010 19:51
 
Il giurista Gregorio Peces-Barba, uno dei padri della Costituzione spagnola, si e' detto a favore dell'adozione di una legge per regolamentare l'eutanasia e garantire la certezza del diritto per i pazienti in stato di malattia grave "irreversibile".
Per il docente di filosofia del diritto presso l'università Carlos III ed ex Alto Commissario per il sostegno delle vittime del terrorismo, la legge è necessaria perché la giurisprudenza e' "contraddittoria" e per questo si dovrebbero dettare regole certe da far applicare ai giudici.
Ma Peces-Barba, che ha partecipato ad un corso presso l'Università Internazionale Menéndez Pelayo sulla tutela giuridica del paziente come consumatore, ha avvertito che la legge dovrebbe affrontare un "problema pratico" in modo pratico. Spesso le motivazioni dietro una richiesta di eutanasia possono essere complesse, e la legge puo' solo dettare criteri generali piuttosto che cercare di regolamentare ogni singola evenienza.
Il professore ha sostenuto che esiste un diritto alla morte in contrapposizione al diritto alla vita, che deve essere "degna".
Dal suo punto di vista, così come ci sono persone che, per convinzioni morali o religiose, sono in grado di trarre beneficio da una "vita indegna" e che non vogliono porre "fine alla loro esistenza", ce ne sono altre che cercano un'altra opzione quando raggiungono una situazione "irreversibile".
Nella conferenza stampa, oltre Peces-Barba, è apparso anche il direttore della Cátedra Euroamerican per la protezione giuridica dei consumatori, Jorge Tomillo, che ha sottolineato come la società moderna richieda un cambiamento rispetto al modello tradizionale di assistenza sanitaria. "Si è passati da un sistema paternalistico fondato sul principio di beneficenza, ad un altro sistema in cui il paziente non è un beneficiario ma un titolare di diritti, che può legalmente pretendere", ha spiegato Tomillo. E' stato stabilito proprio in questo contesto il principio della responsabilità patrimoniale dei professionisti della sanità. "Il medico non ha l'obbligo di curare, ma di assistere; non e' una questione di risultati, ma di conoscenza della scienza", ha detto Tomillo. Ed ha osservato che, sebbene i giudici abbiano cominciato a interpretare la regola generale della responsabilità contrattuale, "ci sono (ancora) differenze di opinione e non una singola opinione". Una situazione di incertezza che, a suo avviso, genera "ansia" nel settore sanitario e "preoccupazione" nella cittadinanza.
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