testata ADUC
 USA - USA - Il Senato Usa batte il record delle proposte di regolamentazione della ricerca
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Cinzia Colosimo
4 agosto 2005 19:29
 
Il Senato federale ha palesemente deciso di procrastinare la questione dei finanziamenti pubblici alla ricerca, salvo estremi exploit se ne riparlera' a settembre.
Questa e' la panoramica del mese appena passato, un luglio fatto di compromessi, discussioni, proposte di legge a go-go, in un clima di senatori pronti a tutto pur di non esprimersi definitivamente. La legge S. 471 necessiterebbe di 67 voti favorevoli per essere approvata senza rischiare il veto presidenziale, quella sorta di "effetto spazzino" in grado di annullare il lungo lavoro degli ultimi mesi.
All'inizio era solo la S. 471, ad oggi sono diventate 5 le proposte in attesa di esame, 5 testi che coprono quasi tutto l'arco delle posizioni: dagli anti abortisti duri e puri ai sostenitori della ricerca che pero' intendono chiaramente andarci piano. Ma andiamo con ordine.
La S. 471 e' a firma del senatore repubblicano Alan Specter e del senatore democratico Tom Harkin; chiede che il governo federale dia il via libera ai finanziamenti per la ricerca sugli embrioni soprannumerari, che consenta la fecondazione degli ovociti per soli scopi di riproduzione e che dia la possibilita' in futuro di far scegliere alle coppie il destino degli embrioni inutilizzati. Inizialmente conteneva anche la firma dei senatori Orrin Hatch e Dianne Feinstein; questi ultimi hanno poi presentato anche una seconda proposta alternativa, che prevede la possibilita' di finanziare pubblicamente la ricerca sulle staminali cordonali ed adulte estratte dal midollo. Il loro progetto di legge intende inoltre vietare qualsiasi forma di clonazione umana, considerata "immorale e non etica per qualsiasi scopo". In caso di approvazione la sua violazione comporterebbe fino a 10 anni di carcere e multe fino ad un milione di dollari, o del triplo del profitto ottenuto per questi esperimenti.
La terza alternativa e' stata presentata dai senatori repubblicani Tom Hutchinson e Norm Coleman; proponevano al Senato di prolungare ad oggi la data di creazione degli embrioni utilizzabili, aumentando a 400.000 il numero degli embrioni disponibili.
La quarta proposta si presentava come un trait-d'union perfetto per la pulizia generale delle coscienze da entrambe le parti. Il leader dei senatori repubblicani Bill Frist, chirurgo e politico che non vorrebbe sbilanciarsi, aveva proposto infatti di finanziare la ricerca sulle embrionali solo se fossero state utilizzate tecniche che non distruggono l'embrione. Ma l'ingegnosita' e la scarsa concretezza della proposta hanno fatto si' che Frist cambiasse idea: il 29 luglio, abbandonando la posizione ufficiale della Casa Bianca, si e' schierato apertamente con l'allargamento dei finanziamenti federali, cambiando del tutto le carte in tavola.
In questo susseguirsi di 'gironi' sempre piu' vincolanti e precauzionisti, la pole position e' senza dubbio del senatore Sam Brownback, che con la sua proposta di legge intenderebbe equiparare la ricerca sugli embrioni all'aborto. Con questi presupposti e' decisamente difficile che il Senato riesca a votare prima della pausa estiva.
Voci di dissenso provengono sia dagli scienziati, coinvolti nel pratico, sia dagli esponenti religiosi, ormai coinvolti nel teorico. La Coalition for the Advancement of Medical Research (CAMR), in un comunicato si e' dichiarata profondamente delusa dall'atteggiamento del Senato, che non ha rispettato la promessa di votare prima di agosto.
La comunita' ebraica invece, distinguendosi dal clericalismo imperante, ha pubblicato una lettera firmata dai vertici del Reform Judaism, dove si legge: "e' solo Dio a dare la vita e a toglierla, ma il dovere dell'uomo e' quello di preservarla in ogni modo. Per questo chiediamo che il presidente Bush e il Congresso sciolgano i veti che impediscono alla ricerca di curare milioni di malati. Sosteniamo il finanziamento pubblico alla ricerca sugli embrioni soprannumerari perche' e' solo in questo modo che si possono garantire gli standard di sicurezza".
Pubblicato in:
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS