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Il senso della legalità in Austria? Catastrofico
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Articolo di Redazione
31 gennaio 2011 20:00
 
Il rispetto della legge è in declino, constatano gli esperti. E i maggiori responsabili sono i politici con il loro cattivo esempio. Ma come contribuenti gli austriaci si comportano abbastanza bene.

Un piccolo trucco del funzionario per saggiare la legalità: "Ammetto d'aver usato qualche volta il telefonino mentre guidavo. Mi dispiace. E ora una domanda all'uditorio: chi di voi si è sottratto al fisco negli ultimi tempi?" La domanda di Heinrich Treer, capo sezione politico e di Diritto fiscale al ministero delle Finanze, cade nel vuoto, com'è ovvio...
Sarà che gli austriaci sono ligi alla legge? Sul fronte del fisco non va male, sostiene Treer. Nel dibattito, organizzato da Die Presse e dalla facoltà di Scienza del Diritto di Vienna e intitolato "Conviene ancora il rispetto della legge?", il funzionario accenna alle buone entrate del Fisco. Ben diverso, invece, il senso di legalità dei politici. Il decano di Giurisprudenza, Heinz Meyer, riferisce quanto detto da un Governatore Regionale anni fa in una stretta cerchia di persone: "Non si può fare il Governatore di un Land senza commettere un abuso d'ufficio al giorno". Ma la cosa più disdicevole, per Meyer, è il ritardo consapevole con cui l'anno scorso il Governo ha presentato la bozza di bilancio al Consiglio Nazionale (Camera, ndr). "Se qualcuno si vanta di non rispettare le leggi, è imbarazzante. Ma se è il Governo a farlo, è più che imbarazzante".

Infierire per puro divertimento
Anche il suo omonimo, il penalista Rudolf Meyer, si sofferma sullo scarso senso di giustizia nella società. Ha constatato di persona come dei delinquentelli di 15 anni abbiano infierito sulla vittima dopo uno scippo riuscito, per puro divertimento. "Il senso d'ingiustizia scema in tutte gli strati sociali. C'è da rabbrividire, lo stato attuale è catastrofico", constata l'avvocato. Del resto non c'è da meravigliarsi se gli stessi politici che fanno le leggi, sono i primi a violarle. "Non stupisce il rafforzarsi dello scarso senso d'ingiustizia", sostiene il sociologo Rudolf Richter, decano della facoltà di Scienze sociali di Vienna. Il legame con le norme etiche diminuisce al pari della fiducia in certe istituzioni come la Chiesa cattolica. "E nella società ci sono gruppi ai quali del bene comune non importa un fico secco". Per fortuna ce ne sono anche di diversi. "Non vorrei predicare la fine del mondo", chiarisce il sociologo. Una nota interessante viene dal filosofo del Diritto Gerhard Luf. Secondo lui, bisogna tornare ad Aristotele per trovare la definizione del concetto di "rispetto della legalità". E Aristotele lo fa discendere da una virtù interiore. Virtù che dipende dall'educazione, dal lavorio su se stessi.
Treer spiega che in Austria per indurre i cittadini a rispettare le leggi si deve procedere in modo diverso dagli Stati Uniti, per esempio. In Usa i cartelli autostradali esortano ad allacciarsi le cinture in questo modo: "Because it's the law" ("Perchè è la legge"); in Austria: "Gurte retten Leben" ("Le cinture salvano vite"). Alle leggi servono argomenti che corrispondono al vantaggio personale del destinatario.
Gran parte del dibattito è ruotato intorno al cattivo esempio dei politici. Rudolf Meyer lamenta che i rappresentanti del popolo si preoccupino più della carriera che della legalità. "Il politico pensa solo a come salire più in alto", recrimina. E sollecita il pubblico a farsi parte attiva, fuori dai partiti. L'ha sperimentato lui stesso nel suo piccolo Comune. "Non c'è un altro modo, e se non si fa niente, tutto va in malora".
"Abbiamo un'evoluzione molto molto brutta nel nostro Stato", sostiene il decano Heinz Meyer. C'è una "selezione negativa" ai vertici. I politici guardano alla piazza, nel Consiglio dei ministri siedono soldati di partito anziché esperti. Cita le parole di un membro del Governo: "Lei ha ragione, professore, così non va. Ma è la linea del partito da 30 anni". Mayer deplora che a dicembre i parlamentari abbiano approvato la legge d'accompagnamento al bilancio senza nemmeno averla letta. "Si può ancora parlare di un nobile prodotto della volontà popolare?"

L'etica da sola non basta
Qualità e comprensibilità delle leggi sarebbero una buona leva per accrescere la legalità. "Vorrei che il legislatore talvolta si facesse consigliare meglio", sostiene Treer. C'è da dubitare che ogni legge tenga conto del fruitore. "Vi auguro tutto il bene possibile se dovete denunciare una collaboratrice domestica e calcolare la sua busta paga", aggiunge. Sarebbe anche molto importante se la popolazione si convincesse che le norme vengono rispettate da tutti. Treer: "Con la morale da sola non vado molto in là. Devo meritare la fiducia che chiedo. Devo fare in modo che tutti paghino: volenti o nolenti".
L'importanza della fiducia è sottolineata anche dal filosofo del Diritto Luf. Soprattutto l'onestà in politica rafforzerebbe la legalità dei cittadini, pensa il sociologo Richter. Comunque, ci sono settori in cui il senso di legalità è cresciuto, ad esempio nei media. Secondo Meyer, da una decina d'anni l'aspetto giuridico dei fatti lo tengono più in considerazione, sanno che non se ne può prescindere del tutto.

(articolo di Philipp Aichinger, pubblicato sul quotidiano Die Presse del 23.01.2011. Traduzione di Rosa a Marca)
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