Da oggi siamo 8 miliardi di individui sul Pianeta.
Dovrebbe far riflettere che il 59% sono asiatici, il 9% europei, quasi il 18% africani, quasi il 5% America del nord e poco più dell’8% in America Latina e, per finire, meno dell1% in Oceania. La riflessione è sul fatto che i cosiddetti cervelli che finora hanno mosso il mondo sono una estrema minoranza e che, nell’oggi, i regimi della maggioranza si stanno molto facendo sentire e valere, quasi sempre con metodi ben diversi da quanto accaduto fino ad oggi.
Per approfondire, ovunque si trova da leggere e vedere.
Noi siamo preoccupati per l’unica certezza che si percepisce:
la minaccia alla salute pubblica di un così alto numero di individui, la maggior parte dei quali sono in Paesi non democratici e poco “economy friendly” per la gran massa.
Ci soffermiamo sull'aspetto italiano, dove, in materia, si odono solo preoccupazioni per la diminuzione della popolazione autoctona. A singhiozzo e con proposte “lunari” si cerca di far qualcosa per convincere gli autoctoni a far più figli… mentre si “buttano a mare” i migranti che vengono dai Paesi disperati. Con una politica schizofrenica in cui l’Italia
“ruba lavoro agli immigrati” : mancano lavoratori per vari settori dove gli autoctoni non vogliono andare, ma si rifiutano gli ingressi di immigrati che sarebbero disponibili a questi lavori… e tante aziende vanno a rotoli.
Non solo, ma covid prima e guerra ed energia ora, sembra che non abbiano ancora fatto intendere che la nostra penisola non esiste senza connessione col resto del Pianeta. La cui maggioranza sono persone che non stanno economicamente bene come la minoranza: e se quest’ultima non provvede ad un riequilibrio rendendo disponibili anche i propri territori e risorse (più e meglio di quel poco che fa e quasi sempre badando solo al ritorno del proprio benessere… nazionalismo/sovranismo)... l’implosione/esplosione è dietro l’angolo.
Riportiamo le parole del segretario generale dell’ONU:
“è occasione per celebrare la nostra diversità, di riconoscere la nostra comune umanità e di meravigliarci davanti ai progressi della Sanità che hanno prolungato la vita e ridotto considerevolmente il tasso di mortalità materna ed infantile”.
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