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Sicurezza stradale: il testimone al Senato. Uniformare gli standard per i test antidroga ed eliminare il carcere
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Articolo di Donatella Poretti *
27 giugno 2007 18:06
 
E' stato accolto dal Governo il mio ordine del giorno presentato al ddl "Disposizioni in materia di circolazione e di sicurezza stradale" (A.C.2480-A/R) per impegnarsi a stabilire standard uniformi nell'effettuazione dei test antidroga, basati sull'evidenza scientifica, test che dimostrino l'assunzione di sostanze stupefacenti e non mere tracce precedenti. Accogliendo anche un altro ordine del giorno, da me sottoscritto e a prima firma Cancrini, il Governo si e' anche impegnato a far si' che lo stato di alterazione psicofisica, a cui far seguire il test, sia attestato da un medico. Il problema, in parte, era gia' stato risolto grazie al recepimento di alcuni emendamenti presentati da Forza Italia. Confido che il mio ordine del giorno possa rendere ancora piu' attento il Governo su questo tema e fissare anche dei limiti quantitativi.
A differenza della guida in stato di ebbrezza, dove, attraverso l'etilometro, si puo' dimostrare che effettivamente si e' alla guida di un'automobile dopo aver assunto alcool (ma forse troppo poco per finire in carcere visti i parametri), per quanto riguarda alcune sostanze stupefacenti -per esempio la cannabis- non ci sono strumenti o attrezzature per dimostrarlo. In molti casi i test sono si' capaci di individuare il consumo (che non e' un reato penale), ma non quando questo sia avvenuto restando tracce fino a 90 giorni nel capello, 60 nelle urine, 30 nel sangue e 24 ore nella saliva!

Sono piccole migliorie che mi porteranno a votare con la Rosa nel Pugno a favore del provvedimento. Si e' aperto un dibattito, lasciamo ora il testimone al Senato che dovra' fare la sua parte e completare l'operazione di revisione di un testo in buona parte modificato. Il compito che affidiamo al Senato e' di eliminare completamente quell'articolo 10 che non abbiamo comunque votato alla Camera: il carcere come misura per la sicurezza stradale non e' di alcuna utilita'. Sorprendere una persona alla guida dell'auto sotto effetto di alcool o stupefacenti e mandarla in carcere per qualche mese non e' ne' una misura di prevenzione, ne' di messa in sicurezza della circolazione stradale, se non per quei mesi in cui la persona sara' detenuta. Potra' altresi' intasare le aule di giustizia e andare a pesare sul sistema penitenziario. Per la sicurezza delle strade sono piu' efficaci sanzioni amministrative pecuniarie e sulla patente.
Se il Senato non realizzera' il compito che oggi gli affidiamo, il provvedimento che tornera' alla Camera non potra' che vedere la mia contrarieta'.

Il testo dell'ordine del giorno:
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* deputata radicale della Rosa nel Pugno
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