testata ADUC
Spagna. Campagna di prevenzione
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Rosa a Marca
11 gennaio 2002 14:47
 
Siamo in un asilo nido. Un gruppo di bambini di tre anni sta giocando. A un certo punto la maestra richiama la loro attenzione: "Oggi facciamo un gioco nuovo. Vi dividete in tre gruppi. Di qua gli alcolisti; di la' i cocainomani e accanto a me gli impasticcati". Cosi' comincia l'annuncio della Fundacion de Ayuda contra la Drogadiccion (Fad), che radio e televisione diffondono da ora a fine luglio. Finalmente una voce chiarisce la scena surreale: "Nessuno nasce drogato, pero' potrebbe diventarlo. L'educazione e' tutto".
Questo messaggio diretto, che ricorda come il futuro non sia gia' scritto, arrivera' anche nei cinema, sulla stampa, alle pensiline dei mezzi pubblici. Un manifesto mostrera' una bambina di tre anni con le braccia di una donna adulta che sta preparandosi una dose di cocaina.
La campagna punta direttamente ai genitori e agli insegnanti. Da loro dipende la formazione dei piu' piccoli, loro il compito di prepararli affinche' in futuro siano capaci di dire "no" alla droga. "Il problema va risolto alla radice e affrontato il prima possibile. Ecco perche' occorre un'educazione preventiva fin dall'infanzia", spiega il direttore generale della fondazione, Ignacio Calderon.
I giovani spagnoli cominciano presto a consumare droghe, dicono gli esperti, mentre un rapporto della Fundacion la Caixa rileva che tra la popolazione dai 15 ai 65 anni, il 44,3% fuma; il 33,4% beve abitualmente alcolici; il 4,3% consuma cannabis; l'1% tranquillanti; lo 0,6% cocaina; lo 0,3% pasticche e lo 0,1% eroina. Secondo Calderon, esiste un nesso evidente tra l'uso di droga e situazioni conflittuali, come insuccesso scolastico, disadattamento, maltrattamenti e intolleranza.
Ma come proteggere i bambini da tutto questo? "Non certo spiegando a un piccolo di tre anni che cosa siano le droghe, sarebbe una barbarie, ma proponendogli modelli di disciplina, di autocontrollo e autostima per far si' che in futuro riesca ad assumere le proprie decisioni in maniera libera e intelligente. L'infanzia e' il miglior momento per imparare", spiega Calderon.
Sono passati quindici anni dalla prima campagna promossa da Fad e tutte avevano lo stesso obiettivo: prevenire il consumo di droga tra i giovani. Ma la realta' cambia e forse e' giusto scommettere di piu' sugli educatori. Quanti sono i genitori-struzzo, che solo quando devono affrontare la realta' di un figlio drogato aprono gli occhi e si disperano? In quanto agli insegnanti, la grande maggioranza e' consapevole di avere una grossa responsabilita' in questo campo, ma pochi sono disposti a intervenire se manca l'appoggio della societa' nel suo complesso.
Certo, questo nuovo tipo di messaggio potrebbe indurre a malintesi, ma Fad accetta il rischio pur di rimuovere l'inerzia. E se qualcuno si indigna, forse e' perche' il messaggio ha colpito nel segno.
Pubblicato in:
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS