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Staminali embrionali senza embrione. Forse ci siamo?
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Articolo di Pietro Yates Moretti
21 novembre 2007 19:36
 
Gia' in passato erano stati fatti annunci simili: "nuovo metodo per creare cellule staminali embrionali senza danneggiare l'embrione". Infatti, proprio su quelle scoperte, in parte poi rivelatesi errate o comunque tutt'altro che rivoluzionarie, il presidente George W. Bush aveva ordinato ai suoi scienziati di fare ricerca su metodi alternativi che proteggessero l'"incolumita'" dell'embrione.
Ma questa volta l'entusiasmo della comunita' scientifica sembra confermare la validita' di una scoperta potenzialmente sensazionale che potrebbe porre fine al dibattito politico, etico e soprattutto religioso che da anni circonda la ricerca sulle cellule staminali embrionali e la clonazione umana terapeutica. Due team di ricercatori, uno giapponese e l'altro statunitense, hanno infatti scoperto una nuova tecnica per estrarre, da cellule adulte della pelle, staminali praticamente indistinguibili dalle embrionali umane.
Sulla scia di questo risultato, il padre della pecora Dolly, il primo mammifero clonato, ha annunciato di voler abbandonare la ricerca sulla clonazione. Una decisione che lo scienziato Ian Wilmut non avra' preso a cuor leggero e che presumiamo essere frutto di un'approfondita analisi dei due studi in questione.
Ovviamente, rimangono aperte alcune questioni. Oltre ad una conferma della validita' dei risultati ottenuti, c'e' da capire se le nuove cellule staminali estratte dalla pelle hanno davvero tutte le potenzialita' di quelle estratte dagli embrioni. Soprattutto, si dovra' attendere la reazione della Chiesa Cattolica e di altre denominazioni cristiane ultraconservatrici, che potrebbero obiettare anche alla nuova tecnica. Bastera' questo per rianimare il dibattito etico-religioso, con ovvie conseguenze politico-legislative.
Se invece la scoperta sara' confermata e non vi saranno obiezioni etico-dottrinali, potremmo davvero essere ad una svolta nel campo della ricerca biomedica. Una svolta che finalmente potrebbe portare nuova linfa ad un settore che fino ad oggi e' stato oggetto di ostracismo, minacce di scomunica, divieti e carenza di fondi -e senza il quale non vi sarebbe stata la scoperta di cui stiamo parlando. Se cosi' sara', celebreremo con grande entusiasmo la fine di questo nostro notiziario, il cui scopo principale e' quello di informare il cittadino-elettore proprio sugli aspetti politici legati alla liberta' di ricerca. E' infatti l'obiettivo di questo notiziario, come di tutti i notiziari dell'Aduc, quello di divenire al piu' presto superfluo, superato da leggi liberali e laiche o -come speriamo in questo caso- dalla scienza. Ci auguriamo davvero che sia cosi'.
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